LLORENTE: “Sono molto felice qui. Non so cosa riserverà il futuro, ma avrò sempre un ricordo fantastico della Roma”

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NOTIZIE AS ROMA – Dal gennaio 2023 Diego Llorente è alla Roma in prestito, prima semestrale, che poi è stato rinnovato per la stagione appena finita. Il difensore spagnolo ha parlato in un’intervista raccontando la sua storia e la sua esperienza nella capitale. Queste le sue dichiarazioni a spagnaculturaescienza.it:

Partiamo dai tuoi ricordi da bambino. Dove e quando hai iniziato a tirare i primi calci al pallone?
“Da bambino, con mio papà e mio fratello, quando eravamo più piccoli. Andavamo a giocare su un campo vicino alla nostra casa. E poi a scuola, con gli amici, le cose normali di un bambino. Ma i primi ricordi ce li ho con la mia famiglia, soprattutto”.

Tuo fratello più grande o più piccolo?
“Più grande, di tre anni. Lui è del 1990, io del 1993”.

Quando hai capito che avresti potuto fare del calcio la tua professione?
“Non lo so, stagione dopo stagione ho sempre fissato un obiettivo diverso, ma ci doveva essere alla base sempre il divertimento. Il calcio è una cosa che mi fa felice, mi diverte, quindi non lo so in particolare. Forse dopo i 17-18 anni capisci che tu puoi arrivare, ma l’obiettivo era soprattutto essere felice”.

È questo il consiglio che ti senti di dare ad un giovane che si approccia al calcio verso il professionismo? Di divertirsi, soprattutto?
“Sì, io penso che quando sei un bambino il primo obiettivo è sempre di divertirsi. Per me quello è il concetto più importante, essere felici. Vale per il calcio, il basket, qualsiasi altro sport”.

Tra i compagni di squadra che ti hanno aiutato di più in carriera, quale sceglieresti
“Ricordo Pepe quando arrivai in prima squadra al Real Madrid. Era un riferimento importante per i giovani della prima squadra. Poi dopo quando sono andato via dal Real, Trashorras del Rayo Vallecano, il capitano. Sono loro i giocatori che mi hanno aiutato di più per ambientarmi in una squadra”.

Pepe che tipo di persona è fuori dal campo? Sul terreno di gioco lo abbiamo visto sempre molto aggressivo.
“Fuori dal campo è una persona meravigliosa, bellissima. Tranquilla, aiuta sempre i giovani, sorride spesso. In campo poi si trasforma, diventa un altro”.

La più grande soddisfazione e la delusione peggiore avuta in carriera?
“La cosa più bella è stata aver ricevuto la convocazione agli ultimi Europei, una grande soddisfazione. Il momento più difficile lo lego alla finale di Europa League persa a Budapest con la Roma”.

Quali sono stati i pensieri tuoi e della squadra dopo quella notte?
“Non può che dispiacere tanto, quando arrivi così vicino ad una vittoria del genere, arrivando ai calci di rigore….”.

Come gestisci la tua vita da calciatore con gli impegni della tua famiglia? Sei sposato dal 2018 e hai una figlia…
“Io sono sempre stato abituato a spostarmi da bambino, ho sempre viaggiato. Ma per la mia famiglia è diverso, per loro è un po’ più difficile. Ma capiscono che questa è la vita del calciatore, non sarà per tutta la vita. Dura 10-15 anni, poi ti stabilizzi in un posto, devono solo pensare a questo”.

In Spagna hai vissuto a Madrid, Malaga, San Sebastian. Un aggettivo per ciascuna di queste città?
“Madrid è la capitale, lì puoi fare tutto. Non c’è il mare, ma per me resta una città unica. Malaga è una città più vacanziera. Il clima è sempre mite, tutto l’anno ed è molto bello. San Sebastian è una città piccola, ma molto bella. Per me c’è la spiaggia più bella di Spagna, la Kontxa. Avevo un appartamento proprio lì davanti, vedevo il mare tutte le mattine. Era bellissimo”.

Di Roma, invece, cosa ti piace di più?
“Mi piace quando andiamo all’Olimpico nei giorni delle partite. Vedere tanta gente, vivere quell’ambiente con tanta passione. La prima volta per me fu con la Cremonese in Coppa Italia. Anche se perdemmo, quella serata non la dimentico. Lo stadio è sempre incredibile. La città la vivo serenamente. All’Eur, dove vivo io, mi trovo bene. Porto il cane fuori, faccio passeggiate, si sta tranquilli. Per me questo è molto importante. Il centro, ovviamente, è più caotico”.

C’è qualche posto che non hai visitato ancora?
“Mi manca di vedere la basilica di San Pietro, a Roma”.

E fuori da questa città?
“Vorrei vedere Firenze, la Toscana in generale. Non sono mai stato a Napoli e vorrei andare anche sul lago di Como”.

Eri già stato a Roma in passato?
“Sì, nel 2015 d’estate con mia moglie, ma per tre o quattro giorni. In poco tempo vedi poco, non riesci a visitare tanti posti, soprattutto se fa caldo. Ma in questo ultimo anno e mezzo ho scoperto questa città ed è bellissima. Ha tutto, anche il mare. Sono stato anche a Milano e Venezia, ma senza dubbio Roma è la città più bella d’Italia. E questa squadra sembra una grande famiglia: l’atmosfera nel Club è sempre positiva. Sento la vicinanza della proprietà, dei dirigenti. Sono molto felice qui, anche mia moglie e i miei figli. Non so il futuro cosa riserverà, ma come società avrò sempre un ricordo fantastico della Roma”.

Fonte: spagnaculturaescienza.it

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16 Commenti

  1. L’unico tra i prestiti, oltre al già riscattato Angelino che proverei a tenere, se il prezzo è lo stesso.
    Tra l’altro, non c’era una clausola di obbligo legata al 50% delle presenze?
    Terrei anche Mancini e Ndicka, a meno di offerte difficili da rifiutare, mi libererei decisamente di Smalling e proverei a inserire un giovane veloce, caratteristica che manca nel reparto.
    Ovviamente c’è da piazzare altrove anche il deludente Kumbulla.

    • Tutto perfetto ma DDR non lo vede, altrimenti entrava lui al posto si Smalling a Leverkusen… Sarebbe un peccato che non venga riscattato a soli 5 mln come Angelino (prezzo già concordato…con il Leeds) grande anticipo, impostazione, senso della posizione e dentro le aree avversarie molto pericoloso… meglio di così… Se lo gode chi lo prende…

    • Al ritorno ho compreso il motivo, era entrato un centravanti abile anche nel gioco aereo e metto dentro Smalling.
      La scelta insensata è stata quella dell’andata, dove hai completamente regalato un uomo che non aveva nessuno da marcare con tutti i suoi evidenti limiti di impostazione, quindi inutile nelle due fasi. Lasciato infatti sempre libero dai crucchi.
      Stessa scelta errata, al contrario, nella partita con la Juve, squadra molto pericolosa nel gioco aereo, e nella quale invece è stato schierato lo spagnolo con Bremer che gli mangia in testa nell’occasione del pareggio.

  2. Avevo letto che per Llorente c’era un obbligo di riscatto a 5 milioni condizionato al 50% delle presenze, soglia che ad occhio e croce ritenevo avesse superato.
    Viste le sue parole evidentemente non è così.
    Anche se il giocatore è alla soglia dei 31 anni credo che il problema non sia il costo del cartellino, perché una cifra simile, o anche un po’ inferiore visto che non è scattato l’obbligo, ci può stare.
    Credo che per lui il problema sia lo stipendio, perché guadagna quasi 3 mln netti a stagione, troppi per una riserva.
    Visto che Roma rende felice lui e la sua famiglia, potrebbe dimostrarlo abbassandosi lo stipendio più o meno al livello di quello accettato da Angelino. In tal caso riscattarlo x 5 mln o qualcosa meno sarebbe fattibile.
    Dopodiché fossi Ghisolfì farei l’impossibile x sbolognare Smalling (stipendio altro ed acciacchi cronici) e Kumbulla (una vera calamità) e prederei come quarto centrale un centrale d’occasione tipo Brassier del Brest, in scadenza 2025, utilizzabile all’occorrenza anche da terzino sx difensivo.

  3. lui ha il riscatto a 7 milioni troppi… ma se si riuscisse a chiudere anche per lui intorno ai 5 con il ribasso di ingaggio come alternativa ci sta bene

  4. Llorente ha una clausola nel contratto con il Leeds che in caso di mancata promozione di quest’ultima in Premier League, cosa che non è avvenuta, può andare in prestito gratuito per un ‘altra stagione.

  5. da tenere…ottimo giocatore e professionista serio…secondo me nel momento clou della stagione e’ stato colpevolmente sottovalutato da De Rossi rivalutando uno spento smalling. …forza Roma

  6. bella persona, ma come difensore centrale titolare, vorrei un mastino veloce, che non stia li a sognare e a perdersi i centravanti in area sui cross alti ..

  7. Se diamo miracolosamente via Smalling (a cui è stato un errore rinnovare il contratto) potrebbe avere senso provare a riportarlo a Roma, un onesto giocatore come Angelino che in rosa ci può stare e tra l’altro è abile ad impostare, che con un gioco più propositivo come quello di DDR è ottimale. Resta da capire cosa fare di Kumbulla, altro giocatore come Karsdrop che difficilmente troverà una squadra interessata dopo i disastri e la retrocessione con il Sassuolo. Comunque credo che dovremmo fare la squadra U23, perché soprattutto la juve ha posto ottime basi con i tanti giovani in giro per l’Italia.

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