ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Gli indizi si moltiplicano: Alessandro Antonello sembra sempre più vicino a diventare l’amministratore delegato della Roma. Ieri il manager, che è ancora sotto contratto con l’Inter con la qualifica di Ceo dell’area finanziaria, è sbarcato in città con un volo proveniente dalla Svizzera. Ed è bene ricordare che i Friedkin hanno stabilito proprio da quelle parti uno dei loro centri operativi, nel cuore dell’Europa, non lontano dalle Alpi.
Secondo quanto filtra, Antonello ieri non era allo stadio per assistere alla partita contro la Dinamo Kiev ed è arrivato a Roma per altre questioni. Ma tutto lascia pensare che abbia stabilito un rapporto proficuo con la proprietà, in attesa dell’incarico ufficiale che potrebbe essere annunciato in tempi rapidi.
Dan Friedkin ha conosciuto bene Antonello, che ha 59 anni, nelle riunioni dell’Eca, l’associazione dei club europei presieduta da Nasser Al-Khelaifi, numero uno del Paris Saint-Germain. Le posizioni di politica sportiva sono molto affini. E questo può aver facilitato l’intensificazione dei contatti in prospettiva di un ruolo apicale all’interno della Roma. Inoltre Antonello, che è entrato nel mondo dello sport da qualche anno lavorando per la Puma, ha perso potere nell’Inter da quando in società è entrato il fondo Oaktree, che ha inserito nell’organigramma i propri delegati.
I Friedkin avevano sondato indirettamente anche Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo. Si era fatto il nome di Claudio Fenucci, omologo del Bologna con un passato alla Roma nell’era Pallotta. Ma negli ultimi giorni Antonello è stato individuato come l’uomo giusto per succedere a Lina Souloukou, uscita di scena un mese fa dopo il caso De Rossi. E se Souloukou aveva chiuso il rapporto con la Roma in Svizzera, Antonello potrebbe aver cominciato l’avventura dalla stessa sede. Salvo sorprese, ovvio: mai dare nulla per scontato con i Friedkin.
Fonte: Corriere dello Sport
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Potrebbe andare bene se solo venisse supportato da un direttore sportivo abile e conoscitore del mercato e del campionato italiano che non sia il francese che non me convince per niente.
Ma così non sarà. E quindi non va bene
Dipende dall’ampiezza della delega che gli verrebbe conferita; e dalla sapienza calcistica, e non meramente gestionale-finanziaria, che potrebbe immettere.
Ma se egli stesso subodorasse di essere preso come soluzione ponte e in un contesto “tragico” dell’organigramma dirigenziale, cioè in una situazione non chiara e su cui nulla o quasi potrebbe, probabilmente non accetterà.
C’è pure una possibilità che la sua assunzione rientri in una fase di radicale cambiamento (imminente) e che sia gradita a chi…comanderà (magari ha come priorità di sistemare la questione stadio che, ex parte Roma, è piuttosto in alto mare)
La figura di CEO non sarebbe particolarmente rilevanti ai fini sportivi, assai piu focalizzata sulla gestione finanziaria con occhio a spese e investimenti che riguardano anche la rosa, ma non decisionistica per le scelte di campo.
La sora Lina su questo aspetto era anche brilante e preparata, poi nella carenza di potere si è presa ruoli calcistici che non gli sarebbero forse appartenuti.
Ai tempi della migliore roma pallottina, regolarmente nelle prime 2/3 squadre italiane, semifinalista in champions, con rose pieni di campioni, avevamo come CEO il ridicolo e folkloristico ZANZI, il ridge de noantri, che manco sapeva che gli scarpini hanno i tacchetti..
Però nell’area sportiva c’era gente come il tabagista sabatini, l’antipatico e filosofico baldini, il laziale fenucci, e lo scouting di massara, e altri presonaggi tecnici..magari discutibili, antipatici, ma di oggettiva competenza e conoscenza del calcio italiano e mondiale.
Che hanno portato sole alla iturbe ma anche acquisti di fuoriclasse assoluti a prezzi ottimi, da strotman a manolas, da salah a dzeko, da rudigher a pianic…
Il ceo quasi non si conosce come ruolo delle società, a roma diventano tutti famosi..
la lina era diventata cosi famosa perché mancavano 3 ruoli fondamentali: direttore generale, direttore sportivo e direttore tecnico e comunque se li avesse scelto di testa sua il suo amico modesto (cresciuto nell’ombra di un gigante sacro come galliani) e l’antipatico palladino, penso che rispetto alla coppia ghisolfi e juric erano comunque di categoria superiore…
senza figure importanti nei 3 ruoli chiave della societa calcistica non si possono attendere cambiamenti significativi nell’approccio della squadra..
Abbiamo problemi di mentalità vincente e siamo passati da mourinho a de rossi e juric che non hanno mai vinto manco un orsacchiotto al luna park, come direbbe il principe de curtis “Ma mi faccia il piacere…”
Tanta fuffa, ma nella roma di friedkin sono mancati sopratutto i dirigenti calcisiti e i disastri malgrado i soldi spesi sono evidenti se ti affidi a novellini di turno come ghisolfi e pinto, che possono pure entrare in una società ma non certo con ruoli di leader o determinanti sulle scelte di mercato e formazione…
@Paolo1927: non ho nulla da obiettare a quello che affermi.
In linea di massima, l’AD non è il perno decisivo per la gestione tecnico-calcistica.
Ma voglio precisare quanto sopradetto: le vicenda Soulouku ci ha mostrato che, nel prolungato quasi-vuoto delle figure tecnico-dirigenziali essenziali, la stessa era diventata una decidente a 360°.
C’è da supporre allora che, se in tutto questo ci fosse una logica E una volontà di risolvere questi annosi problemi, Antonello sarebbe preso come “delegato” principale ad eseguire lui le scelte del resto dell’organigramma mancante: e magari in base alla sua conoscenza dell’ambiente sportivo-calcistico e federale italiano. Da qui l’importanza dell’effettivo mandato, come CEO, che gli verrebbe affidato. Per altro verso, non di minore importanza, si deve supporre che sia chiamato anche per dare impulso alla questione dello stadio; laddove, nonostante la disponibilità oggettivamente e finora mostrata dal Comune, manca ancora la risoluzione di questioni “urbanistiche” rilevantissime, strettamente collegate al, non ancora presentato, progetto definitivo.
Il francese ha preso almeno due top player e ci possiamo fermare anche qua. L’allenatore lo ha già trovato, in corsa molti non sono voluti venire
Aò, quanno parli de Italone Zanzi, mettite su l’attenti, che pe’ me è er mito assoluto. Io se rinasco me vojo reincarnà in Italone Zanzi, maestro de vita. Stipebdio Top pe fa’ er “turista per sempre” a Roma…
Dubito che al nuovo CEO sarà demandata la nomina di chicchessia, mi sembra assolutamente fuori dal modus operandi dei due golfisti che vorranno sicuramente nominare personalmente il resto dell’organigramma…sperando che un resto ci sia e non sia partorito dalla lettura delle viscere del toro sacrificale.
Bel prospetto navigato, è 👍
chiunque sia il designato la maggior parte lo terrà negativo per principio..manica de leoni.
Che ci capisca di calcio e degli oscuri meandri del palazzo.
Mi sembra uno dal background quasi esclusivamente economico commerciale, per cui una figura che influirebbe poco o nulla sulla parte relativa al campo.
Mi lascia quindi neutrale, in attesa di capire cosa ci riserveranno le decisioni sul fronte che più ci sta a cuore.
La certezza è solo nel fatto che con l’Inter è in scadenza di contratto e da voci già uscite non gli verrà rinnovato. Evidente che la Roma sarebbe una buona opportunità e soprattutto avrebbe maggiore visibilità visto che all’Inter conta soprattutto Marotta.
All’Inter è uno dei manager dell’area corporate, poi c’è Gandini (non l’ex Milan e Roma) ,l’area finanziaria di cui i tifosi immagino neanche conoscano tutte le figure, solo qui diventano importanti pesino i massaggiatori, l’area sportiva dell’Inter è poi ben strutturata, qui alla Roma, invece, c’è il solo Ghisolfi che non ha neanche la qualifica di DS e il segretario generale Lombardo. Non sarà eventualmente Antonello a impostare un progetto sportivo
Adesso vedrete che portano Mancini come allenatore.
Di certo non c’è niente non conoscendo il sig.Antonello non mi permetto di esprimermi spero solo se si confermasse l’anticipazione che possa lavorare bene e che sappia dove intervenire perché di cose da fare c’è ne sono tantissime.
Heee ?
“Secondo quanto filtra, Antonello ieri non era allo stadio per assistere alla partita contro la Dinamo Kiev ed è arrivato a Roma per altre questioni. ”
Però noi ci facciamo una bella paginata lo stesso, al solito basato sul nulla.
Fantastico.
“Dei conti se ne occupa mio zio Antunello…”
“Lei mi deve rendere conto!”
Non sarà il Ceo a cambiare la gestione sportiva della Roma ,Antonello all’Inter fa parte della sezione corporate, gestione finanziaria, i Friedkin avevano sondato anche il manager di Coca Cola, quindi figure che non hanno a che fare col calcio, il Berardi della situazione, spero nominino un DG ed un DS esperto e che sappia costruire una squadra!
Prendiamoci Carnevali e facciamola finita
Almeno questo conosce perfettamente i nostri punti deboli societari
è già stato detto “Antonello da Messina”?😁
A quando un dirigente ex giocatore che capisce di calcio e che sua una persona autorevole che non si faccia perculare davanti le TV?
Perché esistono ex giocatori che conoscono di calcio?
sì ma questo è il CEO,
non è che il CEO della altre squadre abbia profili diversi,
di solito non si sa neanche chi è.
Maurizio Scanavino alla Juve ,
Furlani al Milan, Andrea Chiavelli al Napoli che non si sente e non si vede,
Luca Percassi dell’Atalanta che prima non si occupava certo di calcio-
poi c’è l’eccezione Lotito, ma insomma.
L’unico caso di CEO del settore è Marotta.
E all’estero il CEO è proprio una figura corporate che manco si vede allo stadio….
Poi servirebbe un DT.
Ma quello deve nominarlo il CEO….
Almeno una figura italiana! non lavora al pizzichettone ma all Inter! quindi sicuramente ha esperienza lavorativa da grande squadra. A ghisolfi diamogli il mercato di gennaio prima di giudicarlo definitivamente.
Non solo il mercato di gennaio, ma l’intera stagione considerando tutti gli acquisti fatti
Non sapevo che Venditti si occupasse anche di finanza e business administration…
Il CEO dovrebbe ricoprire, esclusivamente, compiti economico-finanziari, per cui una figura come la sua andrebbe bene. Il problema è che accanto, dovrebbe esserci pure un’altra persona destinata a ruoli prettamente sportivo calcistici, (tipo un DT), da affiancarsi a Ghisolfi. Finché non si separeranno le carriere ed i compiti spettanti, non si andrà da nessuna parte. Anche lo stesso Carnevali del Sassuolo, io, lo vedrei più come DT che AD. Una coppia Antonello Carnevali sarebbe l’ideale.
daje Antonello facce vede che sei bello
Il problema potrebbe insorgere qualora il nuovo CEO volesse prendere decisioni sul settore sportivo come sembrerebbe avesse fatto la Lina.
Se così fosse e la scelta cadesse su Carnevali direi che ne avrebbe la competenza: su Antonello non ho informazioni in merito.
Ariva zio Andunello…
Mai visto all’inter. Sarà un dirigente amministrativo che opera dietro le quinte, solito profilo dei Fredkins. Se è bravo ad amministrare nulla contro, ma alla roma serve una figura che faccia da raccordo tra campo e società e che ci metta la faccia verso la piazza e la stampa e questo non può essere Alessandro Antonello che per quanto mi riguarda di buono, fino alla prova dei fatti, ha solo di essere italiano.
e’ venuto a compra’ i suppli’ .. roba aliena a Milano ..
CEO ce fa?
Forza Roma
Un altro muto….sara’ per questo che piace ai Friedkin….va bene il CEO non deve mettere la faccia in questioni di campo ma vista la situazione attuale servirebbe un comunicatore, uno che possa anche essere un rappresentante della societa’ a meno che non prendano anche una seconda figura ma non mi sembrano molto propensi a farlo.
Oltre Antonello sarebbe molto gradito Beppe Marotta che ricordo libero all’insediamento dei Flinstones, chiaramente hanno pensato bene di non prenderlo…troppo competente.