Paredes torna al centro della Roma grazie alla cura De Rossi

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – La palma di migliore in campo in Olanda è l’apice di un periodo felice per Leandro Paredes, diventato finalmente il regista che mancava come il pane a questa Roma specie dopo l’addio turbolento di Matic.

Merito del lavoro duro del ragazzo, un campione del mondo che forse era stato un po’ sottovalutato negli ultimi anni. Piedi buoni, visione di gioco ma anche garra tipica degli argentini, Paredes ha beneficiato dell’arrivo di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma e del cambiamento radicale di gioco apportato dal tecnico.

Con DDR si è tornati a giocare con il 4-3-3, ma soprattutto a predicare in campo un calcio offensivo dove il movimento senza palla e l’aggressione degli spazi è diventata fondamentale. Con tanti calciatori che ora si muovono per occupare l’area avversaria, Paredes è tornato a essere fondamentale nel gioco della squadra.

Il calciatore monoritmo, apatico e lento della prima parte di stagione ha lasciato spazio ad un regista moderno, che sa quando giocare ad un tocco o salire palla al piede, smistare il gioco e dettare il ritmo. La Roma sorride e ora se lo tiene stretto.

Fonti: Il Messaggero / Il Tempo

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36 Commenti

  1. Erano 3 anni che sognavo di vedere una Roma così.
    Prima vedevo la partite (tutte), tifavo ma l’obiettività (che cercavo di far tacere) mi diceva che lo spettacolo era avvilente o addirittura che non meritavamo magari quel gol o quel vantaggio (un periodo da incubo calcisticamente parlando).
    Gli arbitri e il sistema ci erano contro, sicuramente per la loro “disonestà”, ma anche per un continuo stillicidio di critica, arroganza, ira che faceva passare in secondo ordine il calcio nascondendo le nostre “magagne” e mi chiedo se era voluto.
    Ora davanti alla TV si soffre e si tifa con il sorriso di rivedere dopo 3 anni il CALCIO e non solo noia e musi lunghi.
    Scusate lo sfogo ma non speravo più di poterlo gridare.

    • Onestamente è così anche per me. Anche la quantità di espressioni blasfeme profferite nei 90 minuti più recupero mi è decisamente crollata con la cura DDR.

    • diciamo anche 6 anni che non vedevamo partite così, mettiamoci anche gli anni di Zorro con le imbarcate di gol subiti

    • È tutto vero quello che dici, lo condivido pienamente, però andiamoci piano con l’esultanza, giovedì ho visto una squadra traballare più volte in difesa, e la qualificazione in Coppa pur se alla portata, te la devi ancora conquistare; inoltre in campionato con un Atalanta tornata ai livelli di qualche anno fa, la lotta Champions sarà molto dura.
      Diciamo che se ritorna in forma Lukaku e la difesa con il ritorno di alcuni titolari sarà schierata meglio, ci sono margini di speranza.
      Ma parliamoci chiaro, alla fine a giugno Danielino dovrà arrivare o in finale di Coppa o qualificato in Champions altrimenti delle belle parole ce ne faremo ben poco.

    • Bho vengo da marte ,a me se alla fine della partita la Roma ha vinto sono felice gioca bene o gioca male basta che vince ,per 10 anni di pallotta ho visto Roma fantastiche la 1 di Garcia con jervy era da brividi come giocava ma non abbiamo vinto nulla ,quindi si se DdR mi fa vincere saltello su una gamba sola se no sono incaxxato nero,se voglio vedere un spettacolo vado a teatro

    • Ma guarda sono convinto che è lo stesso pensiero di molti più di quanti tu creda.
      Solo che pochi hanno provato a sussurrarlo timidamente anche prima, travolti però da un micidiale pensiero totalitario che pretendeva incondizionata sottomissione a una pseudo dottrina vincente in nome della quale si doveva fare finta di ingoiare tutto col sorriso sulle labbra, perché alla fine “i conti sarebbero tornati”.
      Non si poteva mettere in dubbio la via tracciata dal Maestro, anche se da almeno una decina d’anni quella via mostrava crepe sempre più profonde, sempre più lontana da quella imboccata dal resto del mondo del calcio.
      La Roma adesso è come un paese che esce da una dittatura, che riscopre la gioia delle cose semplici e in cui a tutti viene restituita la libertà di espressione, anche quella di criticare liberamente il nuovo corso senza rischiare di finire in un gulag.
      E’ inevitabile che la caduta di una dittatura lasci anche macerie, ferite profonde, divisioni e regolamenti di conti che si protraggono fino all’inevitabile riconciliazione di tutti coloro che si riconoscono fare parte dello stesso popolo, in questo caso quello romanista.
      Un popolo che in tutta la sua quasi centenaria storia si è sempre distinto per non confondere il mezzo con il fine.
      Nessuno sa come finirà l’avventura di DDR ma io già lo ringrazio oggi per avere riportato la chiesa al centro del villaggio, la Roma tutta.
      Oggi vince e perde la Roma coi suoi pregi e difetti, le vittorie, peraltro sempre più rare, non appartengono ad uno solo e le sconfitte a tanti tranne uno.
      E sia ben chiaro che tutti speriamo di vincere, tutti vorremmo vincere. Ma anche farlo coi mezzi che sono propri di questo sport.

    • Anche io condivido.
      E proprio perché intendo proteggere DDR e con lui la Roma, auspico per me e per tutti, di volare basso e di moderare gli entusiasmi.
      La Roma da segnali di un gioco più spavaldo e più fluido soprattutto in attacco. Ma proprio perché conosco bene quanto noi ci si entusiasmi e ci si deprima in un attimo preferisco avere un approccio più misurato e andare ancora avanti giorno per giorno e partita per partita…. Augurandomi il meglio ma senza volare troppo alto. E auspicando miglioramento continuo e costanti.

    • In gran parte condivido. Rimango però scettico sugli americani (errori strategici preoccupanti) e freno gli entusiasmi su De Rossi. Sarebbe un sogno se diventasse il nostro Klopp, ma mi rendo conto che forse non è nemmeno giusto nei suoi confronti sognare ste cose, è a inizio carriera, farà errori, magari quegli errori gli costeranno la panchina. Ma sono anche convinto che un allenatore appena uscito dai corsi, intelligente e preparato, è sopratutto con anni di carriera a alto livello come lui, sia un buon mix. Speriamo, almeno una volta ci dovrà girare per il verso giusto.

    • Nando, tu immagino scommetta che la Roma di Mourinho avrebbe fatto più dei 102 punti totalizzati alla fine del torneo dalla Juve di Conte alla quale la Roma di Garcia dovette arrendersi.
      O più degli 87 punti fatti dalla Roma di Spalletti, sempre seconda alla Juve di Allegri.
      Ebbene sì, vieni da Marte, te lo certifico.

    • Si Sonny siamo proprio diversi ,tu sei contento se giochi bene e arrivi 2, io invece sono contento se vinco e se non vinco, in panchina ci può stare anche il Padreterno io so incazzato nero ,quindi si se quest’ anno a maggio non avevo vinto niente ero incazzato con Mourinho e i Friedkin,,,,cacciate li sordi l ho gridado a Franco Sensi figurati che gli dico ai muti
      Vi faccio una previsione come iniziamo a perdere qualche partita sparite tutti

    • Nando, bravo a ripetere il mantra come un parrocchetto, non c’è dubbio, ma hai fatto finta di niente sulla mia domanda?
      Potevano la Roma di Garcia e di Spalletti fare di più di ciò che hanno fatto?
      Metti la testa sul ceppo che quelle squadre guidate da Mourinho avrebbero sopravanzato quella Juve che ha stravinto 10 scudetti consecutivi, peraltro anche barando, more solito?

    • Sonny, bellissima analisi e condivido pienamente la tua fotografia sul passaggio da dittatura a democrazia.
      Hai ragione finalmente si può parlare senza sentirsi dare del “Lazziese, Aquilotto, Infiltrato, Lotirchio o formellese”.
      Pensa si è rivisitato anche il filosofo di Cinzio.

    • Sonny condivido a pieno! E come in tutte le dittature finite ci sta sempre una quota residuale di nostalgici che non riesce a fare altro che idolatrare il loro simulacro caduto per poi gridare “Presente!” 🙂

  2. Comunque Paredes ha giocato su alti livelli anche con Mourinho solo che la gente che di calcio capisce poco (compresi molti pseudo giornalisti) non lo “vedeva”.

    • io evidentemente sono tra questi.
      anzi, forse sono proprio il più incompetente di tutti, perché a me paredes continua a non piacere neanche ora (neanche contro il Feyenoord)

    • bravo Pasquino….
      l’ho scritto e riscritto. Però qui tutti mister che hanno allenato dai preti.
      Paredes sta giocando esattamente per ciò che gli viene chiesto.

  3. infatti lui è El Sharawi e Pellegrini sono quelli che hanno fatto passi da giganti. Devo essere onesto, non, non mi aspettavo un miglioramento di Leo in così poco tempo. Bene così.

  4. Paredes è forte.
    Nella fortissima Argentina è secondo nel suo ruolo solo a quel mostro di Enzo Fernandez e nel PSG farcito di campioni giocava spesso e volentieri.
    Le sue qualità principali sono però quelle del regista arretrato, pertanto si trova ovviamente molto meglio con una squadra che costruisce dal basso e che fa possesso palla e punta a segnare anziché a non prenderne.
    Al contrario se è chiamato a fare principalmente il centrocampista di interdizione emergono i suoi limiti nel dinamismo e nella velocità di corsa.
    Con Mourinho il centrocampo veniva infatti sistematicamente scavalcato, vuoi con i lanci lunghi x Romelu p, vuoi con il solito, sterile giro palla tra difensori centrali e fasce.
    Non a caso Paredes ha fatto malino anche nella Rubentus di Allegri che praticava un calcio per certi aspetti simile a quello del portoghese.
    Sempre non a caso con Paredes, grazie al modo di stare in campo della squadra con DDR, si sono rivitalizzati altri giocatori tecnici ed a loro agio col possesso palla come Pellegrini, El Sha, Zalewsky etc..

    • Paredes sara’ anche migliorato, ma ancora lo vedo troppa lento nello smistare la palla in verticale , perde sempre un tempo di gioco .

    • Io credo che Paredes stia vivendo un periodo simile a quello di Belotti l’anno scorso al suo arrivo alla Roma. Non ha fatto la preparazione atletica col PSG essendo stato fuori rosa e questo ne fa risente a livello di prestazioni, poi mettici anche Mourinho che, con il bene che gli voglio potere dare per le notti europee, non gli ha dato un granché aiuto per il suo modo di giocare che già sapevamo tutti quale era anche prima del suo arrivo alla Roma.

  5. Ho notato anche io la crescita di Paredes ma secondo me non deve giocare con Cristante.
    Se il Mister vuole continuare su questa strada deve decidersi: o l’uno o l’altro, ma non entrambi.
    È proprio il cc il nostro dubbio più grande. Cmq ripeto: qualche partita senza Cristante la proverei

    • Nell’idea di base della rosa di quest’anno, anche con Mourinho, Paredes e Cristante dovevano infatti essere alternativi.
      Il roster di centrocampo nella testa di chi ha costruito la squadra doveva essere formato con queste coppie: Paredes/Cristante-Sanches/Bove-Pellegrini/Aouar.
      Purtroppo la scommessa su Sanches è stata persa in partenza, semplicemente un azzardo.
      Aouar si è smarrito ben presto, Pellegrini è stato a lungo fuori e/o fuori forma ed ecco qua che per un fattore prettamente numerico non si poteva fare a meno di schierarli entrambi.

    • Cristante in realtà rende benissimo come centrocampista box to box con Bove pronto a subentrargli, quindi può anche giocare benissimo con Paredes in regia. Cercherei un vice Paredes più fisico che gioca come mediano di rottura che possa bene far filtro davanti alla difesa magari per l’anno prossimo e quello che mi piace particolarmente è Prati del Cagliari che già DDR lo conosce bene dato che è stato lui a lanciarlo al calcio che conta quando era alla Spal.

  6. A me Paredes ha sempre convinto ogni volta che ha giocato, non mi pare abbia cambiato nulla nel suo gioco, il problema era che se difendi di 10 e non hai la velocità di ripartire c’era ben poco da impostare. È un giocatore tecnicamente superiore, con uno spunto in velocità pari a 0, e ottima visione di gioco, sono stato molto contento quando è stato ingaggiato, era quello che ci serviva anche se Matic gli era superiore soprattutto per spunto in velocità. A cambiare non è stato Paredes è stato il contesto intorno a lui, con una squadra più votata a scoprirsi e a rischiare per fare gol.

  7. Paredes ha beneficiato del gioco portato da De Rossi, i compagni fanno i movimenti che prima non facevano, quindi adesso ha più soluzioni a chi dare palla. Tra l’altro De Rossi è stato un mediano. p.s. non vedo l’ora di vedere la Roma in campo 🙂

  8. Con il suo modo di (non) giocare Mourinho stava ammazzando tutti i giocatori, compresi quelli che lui stesso aveva pescato (con merito) dalla Primavera, come ad esempio Zalewsky. Si era giunti a un punto di non ritorno ed era necessario cambiare. Con De Rossi sto vedendo un gioco e, anche se gli oggettivi limiti della rosa non dovessero permettere di raggiungere alcun obiettivo a fine stagione, questo non mi sposterebbe nulla. Spero di poter continuare ad apprezzare il lavoro di DDR e di vederlo a lungo – anche per il suo valore simbolico – sulla panca della Roma.

  9. Giusto il gioco, ma con il gioco spesso certe squadre ci hanno fatto il brodo.
    Sia chiaro se De Rossi con il gioco mi fa vincere, lo porto in processione sulle spalle, Se non mi farà vincere non mi metterò ad insultarlo come fatto da molti qua sopra con tutti gli allenatori che lo hanno preceduto

    • Prova a ribaltare il concetto: chi è che (non) gioca così? Top club non me ne viene in mente nessuno, manco squadre di bassa classifica se ne trovano ormai ferme al paleolitico modo di intendere il calcio di Mourinho.
      Fosse giudicato così redditizio se ne conterebbero molte di più. Tre club di Premier lo hanno esonerato, e qui ha fatto la peggiore media punti degli ultimi 30 anni, dietro agli aborriti giochisti Zeman, Di Francesco, Fonseca.
      Sono 10 anni che non vince un campionato, nemmeno si avvicina, e parecchi che non si affaccia alla massima competizione continentale.
      Sarà dipeso in minima parte anche da lui?

    • Per dire Gaetano, hai visto come ha difeso il Verona contro la Gobba? Aggressione alta per quasi tutta la partita e direi proprio a ragione perché ogni volta che la Juve si avvicinava alla porta scaligera hanno combinato o rischiato di combinare disastri.
      Non sarebbe mai finita in pareggio se si fossero messi in testa di difendere nella propria area di rigore.

  10. Avete fatto du’ palle, con questa storiella del bel gioco. Qui non si chiede un gioco scintillante, ad esempio quello di Spalletti (magari!), ma un gioco. Quello di Mourinho non era un gioco, le gare della Roma sembravano partite di rugby, si vedevano dei veri spropositi, come i tre centrali in linea, i buchi a centrocampo, sino ad arrivare all’assurdo della partita di andata con l’Inter, in cui non siamo stati in grado di fare tre passaggi di fila. Si può anche fare gioco difensivo, Herrera ci ha fatto fortuna negli anni ’60, ma una volta conquistata la palla si fa contropiede, non la si butta nella metà campo avversaria senza provare a costruire. Ecco, questo è che accadeva con Mourinho, il nulla compresso sotto vuoto spinto. Mi dispiace solo che De Rossi sia arrivato con un mese di ritardo, quando in pratica era tutto finito e ora rischia di essere travolto per colpe non sue.

    • Un mese? Facciamo cinque.
      La cosa paradossale è che per vedere la Roma organizzare un contropiede degno di tale nome abbiamo dovuto attendere l’esonero di Mourinho, cioè colui con il quale mi sarei aspettato di vederne a decine.
      Il contropiede visto in occasione del pareggio di El Shaarawi è stato da manuale, tre passaggi e siamo arrivati in porta. Così come quello nel quale Lukaku si fa sciaguratamente ipnotizzare da Sommer e che doveva darci il pareggio.
      La cosa più ridicola che ho letto dopo è che invece abbiamo perso prendendo contropiede, quando l’unico gol incassato in quel modo è stato il quarto, all’87° e con la squadra giustamente sbilanciata.

  11. Secondo me con un portiere affidabile, un terzino destro forte( i tanto Celik lo terrei come riserva e venderei l’olandese), se il recupero di Tammy sarà’ buono, con Azmoun e il Faraone staremmo a posto!

  12. Paredes ha modo di giocare al meglio come regista con questo modulo ovviamente, però anche se meno bene, giocava bene anche con Mourinho perché toccava sempre tantissimi palloni e non li perdeva se non raramente ed i passaggi erano quasi tutti precisi, i numeri erano lo stesso dalla sua parte.
    L’ulteriore crescita in così poco tempo con De Rossi da parte di Paredes l’avevo già prevista, non mi stupisce viste le caratteristiche e la qualità del giocatore.

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