NOTIZIE ROMA CALCIO – Torna a parlare Javier Pastore, che si concede al portale sofoot.com per raccontarsi e, soprattutto, ricordare i tempi del Paris Saint Germain. Queste le dichiarazioni del Flaco:
Ricordi il tuo primo tunnel al PSG in una partita ufficiale?
(Ride.) No, davvero no. Contro chi era?
È stato contro il Differdange, in Lussemburgo, nell’agosto 2011, durante la tua prima uscita ufficiale in Europa League…
Eh sì! Loro avevano la maglia rossa, credo. Forse è stato il loro numero 9 a subirlo, giusto?
Quella notte ne hai fatti diversi. Tra cui due a Philippe Lebresne, numero 22, che ci ha raccontato : “Non è mai un piacere subire un tunnel, ma quando è Pastore a fartelo è quasi un motivo d’orgoglio” . Da dove nasce la passione per questo gesto tecnico?
È un gesto che amo. In termini di gioco, è l’ideale per uscire dal pressing dell’avversario. Nella mia carriera l’ho fatto tanto e continuo ancora. Quando ero piccolo, quando giocavo con mio fratello e altri membri della mia famiglia, questo gesto mi piaceva già e ho avuto la fortuna di poterlo fare durante tutta la mia carriera.
Dieci anni fa hai firmato per il Paris Saint-Germain. Ricordi quel giorno?
È stata una giornata eccezionale. Al mattino avevamo tempo libero per passeggiare e avevamo percorso con mio padre l’Avenue des Champs-Élysées. A mezzogiorno avevamo mangiato in un ristorante all’angolo, non lontano dalla grande farmacia. Mio padre ha insistito per sapere se questa scelta fosse quella giusta per me. Se era quello che volevo. Sinceramente non potevo dire di no: già, mentre mangiavamo c’era l’Arco di Trionfo proprio davanti a noi! Nel pomeriggio è stata la volta delle visite mediche. Non so perché, ma ho deciso di fare uno scherzo al mio agente e alla persona che ha lavorato con lui che non c’era. Gli ho fatto credere che i miei esami erano disastrosi, che i medici erano seri e che inoltre, non parlando la lingua, ero totalmente disorientato. Li ho lasciati così per due ore prima di confessargli finalmente che era uno scherzo e che tutto era andato bene. Ero molto giovane e un po’ incosciente credo. Poi ho firmato il contratto in hotel con Leonardo e Nasser. Durante la notte, ho chiamato tutta la mia famiglia in Argentina per dar loro la notizia.
Quando sei arrivato al PSG, eri il trasferimento più costoso della storia del campionato francese (43 milioni di euro) fino ad allora, la punta di diamante del progetto dei nuovi azionisti del PSG. Cosa ti ha convinto a firmare?
Ci sono stati molti fattori diversi che mi hanno motivato a venire al Paris Saint-Germain. Il primo è stato Leonardo. Per un mese e mezzo mi ha chiamato tutti i giorni al telefono per raccontarmi della società, del progetto, dei giocatori che voleva portare… È semplice: ho fatto tutta la Copa América 2011 svegliandomi con i suoi messaggi. Ha funzionato perché più tempo passava, più volevo venire. Dopo la Coppa, sono andato in vacanza con mia moglie e stavamo valutando le mie opzioni. Abbiamo soppesato i pro e i contro, lei mi ha detto: “È vero che è bella, ma anche altre destinazioni…” eccetera. Il terzo giorno delle vacanze mi sono svegliato alle 4 del mattino: ho fatto un sogno in cui stavamo camminando entrambi ai piedi della Torre Eiffel. L’ho detto a mia moglie che mi ha risposto: “Senti, se hai questo tipo di sogni è perché vuoi andarci” . Lo stesso giorno ho detto subito al mio agente di fare di tutto per giocare a Parigi.
Sogni spesso?
Sì. Molte delle scelte della mia carriera o delle azioni che ho intrapreso in campo si sono materializzate da un sogno che ho fatto la notte prima della partita. Quando sognavo di segnare il giorno prima di una partita, mi svegliavo inviando alla mia famiglia un messaggio che diceva: “Guarda la partita oggi, perché segnerò”. E spesso dopo è successo.
Cosa ti passava per la testa quando eri nel Parc des Princes? Era diverso dagli altri stadi?
I primi mesi, francamente, non avevo sentito molta differenza. E poi, nel tempo, è diventato magico. Non potevo fare a meno di ascoltare il Parc in campo, ed era lo stesso quando ero in panchina. Quando il secondo tempo è appena iniziato e i tifosi stanno già cantando il tuo nome per farti entrare, è fantastico. Ho passato sette anni a Parigi, più che in qualsiasi altro club, e quello che ho creato qui, non l’ho mai trovato altrove.
In tutta la tua carriera a Parigi, non sei mai stato il giocatore con le migliori statistiche. D’altronde sei sempre stato uno dei più apprezzati dal pubblico. Come lo spieghi?
È difficile da spiegare. Io stesso, quando faccio il bilancio dei miei sette anni a Parigi, faccio fatica a dire a me stesso di aver fatto grandi cose. Ma l’amore che i tifosi mi hanno dato allo stadio o per strada è qualcosa di eccezionale. L’amore è nato non appena sono arrivato nel 2011, e forse dopo il mio arrivo è stato più facile per altri giocatori entrare nel club. Perché altri giocatori prima di me si erano rifiutati di venire. Forse essere il primo ha contribuito a crearlo.
Nel calcio attuale, il posto occupato dalle statistiche è troppo importante rispetto allo spettacolo e al piacere?
Sì, ma non è una cosa nuova. Gradualmente il calcio è cambiato. Vedere Zidane o Ronaldinho allo stadio è stata una delle cose più belle della vita. Al fischio finale, non ci importava se Zidane avesse segnato o fornito un assist. Ci rimaneva in testa il suo modo di toccare la palla, di muoversi, ecco cosa ti fa amare il giocatore.
Per El Pais nel 2017, hai spiegato di aver passato la vita a guardare ciò che accade intorno a te. Puoi farci un esempio?
Guardo costantemente dove sono posizionati i miei compagni di squadra in modo che anche prima di riavere la palla so già a chi dovrei darla. Se so già chi è solo, posso passare la palla direttamente a lui. Se è troppo complicato, cerco quale altro dei miei compagni sarà in grado di dargli la palla nelle migliori condizioni. La penso sempre così, è il mio gioco, cerco sempre di far giocare meglio i miei compagni, è questo che mi rende felice e che a mia volta mi fa giocare bene.
È lo stesso nella vita di tutti i giorni?
La stessa cosa. A volte mia moglie mi dice che sono malato. Quando torno a casa, controllo per vedere se tutto è al suo posto. In macchina è lo stesso. Non posso limitarmi a guardare davanti a me: vedo se la macchina dietro di me è ben piazzata, se quella in lontananza non ha frenato prima, anticipo tutto… sono così da quando ero piccolo. Quando avevo 5-6 anni, gli insegnanti di scuola dissero a mio padre: “Porta tuo figlio a fare qualche provino per i club sportivi, perché è impressionante. Guarda tutto, fa le cose prima che tu glielo chieda, prova sempre cose nuove… ” E non solo nello sport.
Quando fai la tua corsa contro il Chelsea in Champions League nell’aprile 2014 (3-1), cosa vedi?
Ci sono un sacco di cose nella mia testa. È molto diverso da quando guardi l’azione a freddo, in TV. Al momento, non pensi a che palleggio farai, se devi andare a destra, a sinistra. Improvvisi. E lo vedi quando devo festeggiare il gol: mi vedi andare a destra, poi a sinistra, solo per essere beccato dai miei compagni. E francamente, se potessi tornare indietro e rifare la mia celebrazione, mi precipiterei oltre la curva Auteuil. Ancora oggi mi chiedo perché non sono andato… Penso che siccome non sapevo cosa fare, sono andato istintivamente dove si trovava la mia famiglia. Ma è un’azione che rimarrà sempre nella mia testa.
Hai conosciuto Antoine Kombouaré, Carlo Ancelotti, Laurent Blanc e Unai Emery al Paris Saint-Germain. Quattro allenatori, quattro diverse visioni del calcio, quattro diversi rapporti con te. Quale di questi allenatori ti ha capito meglio?
Onestamente, ho imparato dai quattro. Gli anni trascorsi con Laurent Blanc sono stati forse i migliori per me. Ero molto bravo fisicamente e mi sono divertito molto. Ma ripeto, tutto mi ha portato. Kombouaré è stato decisivo quando sono arrivato a Parigi: non parlavo la lingua, ma è stato sempre dietro di me per i primi sei mesi, ha cercato di parlarmi in spagnolo… È stato fantastico lavorare con lui ed è un vero rammarico di non aver potuto finire la stagione(Kombouaré è stato sostituito da Carlo Ancelotti nella pausa invernale, ndr) . Eravamo primi in quel momento, avevamo iniziato molto bene il campionato e personalmente volevo che finisse la stagione perché se lo meritava. Poi, con Ancelotti, è stato fantastico evolversi con un allenatore così grande. Anche se non mi ha usato a centrocampo, nella posizione che amo nel numero 10, mi ha fatto evolvere sulla fascia e questo non mi ha impedito ad esempio di segnare contro il Barcellona in Champions League al Camp Nou (in aprile 2013, 1-1).
Collettivamente durante questi sette anni, ci sono stati anche momenti più difficili. Come hai reagito durante il famoso 3-5-2 di Laurent Blanc al Manchester City in C1?
Sono scelte dove pensa l’allenatore, così facendo, contrastando la squadra avversaria e costringendola a giocare contro natura. A volte funziona, a volte no. Onestamente è difficile perché queste sono stagioni in cui la Champions è l’obiettivo numero uno, in cui si lavora, per vivere e vincere questi momenti. Personalmente, quando ha annunciato il sistema, non mi ha sorpreso. Anche perché non ho iniziato io, quindi ovviamente presti un po’ meno attenzione. Ma hai capito subito che era una scelta fatta per rafforzare il centrocampista e impedire al City di giocare in una zona che ama. Dopo, ognuno potrebbe pensare in modo diverso.
E poi c’è questo Barça-PSG nel 2017 a cui non hai partecipato… Sei frustrato per non aver potuto aiutare la squadra?
Ricordo di aver avuto un infortunio al polpaccio ed è stata una corsa contro il tempo per rimettermi in forma e giocare quella partita. Mi ero allenato normalmente tutta la settimana con la squadra, quindi ho avuto le mie possibilità di iniziare. Il giorno della partita, Emery mi chiama nella sua stanza e parliamo. Mi chiede: “Come ti senti? » Gli rispondo: « Mi sento bene, allenatore ». Poi mi ha detto che giocherò, che difendiamo, ma che con me potremo contrattaccare perché potrei giocare velocemente in avanti per trovare Cavani nello spazio. In questo modo, se segnavamo un gol, era finita. Poi torno nella mia stanza, chiamo tutta la mia famiglia perché ero molto felice di giocare. E poi finalmente, quando annuncia la squadra, io non gioco. Deve aver cambiato i suoi piani nel pomeriggio. Lì non si poteva perdere 5-0, e alla fine, beh… L’arbitro ha contribuito a realizzarlo, ma era un risultato proibito. Quando la partita è finita, negli spogliatoi c’era un’atmosfera di morte. Nessuno parlava, tutti avevano la testa bassa. Non potevamo guardarci negli occhi. Era brutto.
Qualche settimana fa ti sei riunito con i tuoi ex compagni di squadra del Paris Saint-Germain al matrimonio di Marco Verratti. C’erano in particolare Salvatore Sirigu, Ezequiel Lavezzi e Zlatan Ibrahimović. Ha riportato alla mente ricordi?
Ovviamente, poiché il gruppo che avevamo formato in questo periodo, nessuno di noi lo trovava altrove. Siamo rimasti ottimi amici, parliamo tutto il tempo. Ci siamo divertiti dentro e fuori dal campo. Abbiamo cenato con le famiglie, i bambini tutto il tempo. Anche io, che all’epoca avevo 22 o 23 anni, sono stato invitato quando Ibra, Maxwell o Thiago Motta hanno fatto qualcosa con le famiglie.
Immaginiamo che Ezequiel Lavezzi abbia avuto un ruolo importante nel consolidare questo gruppo…
È stato il primo giocatore a volere che tutta la squadra vivesse insieme. Con i francesi parlava molto, anche se non parlava bene, faceva di tutto per farsi capire o per far ridere… È stato lui ad aprire davvero la porta a tutti per parlarsi. Anche quando se ne andò, le abitudini che si erano stabilite con lui rimasero. Non appena un giocatore è arrivato al club, è stato invitato a mangiare. E questo ha fatto la differenza nell’integrazione. Ho molti aneddoti con Lavezzi la sera, ma non molti che posso raccontare (Ride.) Ride sempre, ed è stato lui a organizzare feste o feste in maschera prima di Halloween. . Egli ha detto :”Ok, oggi abbiamo vinto e domani per Halloween organizzo una festa in casa così possiamo mangiare qualcosa insieme.” Chi non viene travestito, non torna! ” Normalmente, in un club come questo, non lo è. Perché spesso c’è molto ego, perché i rapporti tra i giocatori non sono così. A Parigi non è stato così. Anche le nostre donne andavano molto d’accordo. Per farti un esempio, per un mese siamo stati in undici famiglie in una casa di Ibiza. Undici famiglie con bambini, immagina! Beh, devo ammettere che per i pasti e per gestire i piccoli e piccoli, è stato un po’ complicato (ride).
Trovi che il club sia cambiato tra il tuo arrivo nel 2011 e il momento in cui te ne sei andato, alla fine della stagione 2017/2018, esercizio che aveva visto sbarcare Neymar e Mbappé?
Non era più lo stesso club in cui il PSG continuava a migliorare. Quando sono venuta a Parigi per il matrimonio di Marco, ho passato una mattinata al Camp des Loges e la cosa fantastica è che ci sono molte persone che hanno iniziato nel 2011 o anche molto prima che lo sono ancora. Oggi ci sono solo “top player”, ma quello che mi ha reso felice è che i rapporti tra i giocatori o anche con lo staff sono ancora molto buoni.
Quando suonavi a Parigi, c’erano degli angoli che apprezzavi particolarmente?
Dipende dai periodi. Prima della nascita dei miei figli, con mia moglie – con cui ero fidanzato – ci piaceva molto andare all’opera, scoprire la città ei luoghi tipici. Non solo la top 10 che digiti su Internet dove hai la Torre Eiffel, l’Arco di Trionfo ecc. Ci è piaciuto molto fare una passeggiata a Saint-Germain des Prés, andare a Versailles, ci sono posti fantastici. Quando abbiamo avuto i bambini, era un po’ diverso, era più Disney (ride). E poi, ogni persona della mia famiglia in Argentina voleva venire a visitare e scoprire Parigi per dieci-quindici giorni. Quindi stavamo preparando tutto in modo che potessero vedere il più possibile. Tra sette anni, immagina… Parigi è una tappa obbligata per gli argentini che vengono in Europa.
Qual è la tua valutazione dei tuoi sette anni a Parigi?
Ogni volta che ne parlo con mia moglie, su una scala da 1 a 100, Parigi era 100. Ho fatto tutto lì: sportivamente, sono arrivato in un club che voleva raggiungere un livello che era quello che possiede oggi. Ho fatto parte di questo progetto, per aiutarlo ad arrivarci e ne sono orgoglioso. Poi, a livello personale, sono migliorato molto, ho vinto tanti titoli, ho potuto giocare con la squadra argentina. E a livello umano, mi sono sposata qui, i miei due figli sono nati lì… Parigi è la mia seconda casa. Dopo l’Argentina. Dall’esterno, la gente può dire che non è 100/100 perché ho avuto momenti difficili, infortuni o altro… Ma non per me.
I leader parigini hanno suggerito di porre fine alla tua carriera al PSG in passato. Lo consideri ancora oggi?
Non lo so… Quando ho lasciato il club, la dirigenza mi ha offerto un contratto quinquennale e volevano che chiudessi la mia carriera al PSG. Ero molto orgoglioso della loro disponibilità a vedermi restare, ma a quel punto volevo giocare di più perché la concorrenza era troppo forte. C’erano Neymar, Mbappé, Di María, Cavani… e sapevo che il mio tempo di gioco e le possibilità di giocare non erano le stesse degli anni precedenti. Tornare in un locale del genere sarebbe per forza bellissimo… proverò a sognare stanotte per vedere cosa succede dopo! (Ride.)
Sul futuro alla Roma.
Vedremo se troverò buone opzioni per lasciare il club, altrimenti sarà per gennaio. Non è facile dopo un anno e mezzo di Covid per i club…
Fonte: sofoot.com
Non sarà mai troppo presto.
L’ ho sempre difeso, perché metteva avanti i sentimenti calcistici al denaro… Invece…. Si è dimistrato ul primo mercenario… 💩
Caro pastore quando sei arrivato mi ha fatto piacere e avrei voluto vederti in campo ma in campo non ti ho mai visto e dopo tutti questi anni ti è arrivato lo stipendio senza rendere e dare niente in cambio a nessuno ne società ne tifosi hai preso solo soldi. Tu dirai che hai patito e sofferto problemi fisici. Ma c’è una linea sottile che lega un uomo alla moralità, perché nella vita normale se un operaio soffre per problemi fisici o altro va in farmacia prende le medicine con esenzione cerca di curarsi mentre guarda i conti da pagare affitto bollette scuola x i figli. Tu per amor propio perlomeno potevi fare un gesto da uomo normale ridurti l’ingaggio, non pretendo al minimo come qualche tuo onorevole collega ha fatto in precedenza con responsabile moralità si quella del filo sottile delle leggi mai scritte del dono della dignità. Questo lo dovevi ma non tanto a noi tifosi o alla società ma a te stesso.
Una sanguisuga
Ma vai a fare in C . Ex giocatore.
Buone opportunità…. 😂😂😂😂😂😂
Eccerto anche a me piacerebbe essere pagato milioni per nn fare niente, certo mi sentirei un parassita mortodifame
Che calciatore di m….. Altri soldi rubati, oltre i 2 anni seduto tra visite e pascoli. Dovresti andare via così e ringraziare
sanguisuga s. f. [lat. sanguisūga, comp. di sanguis «sangue» e del tema di sugĕre «succhiare»]. – 1. Nome comune delle varie specie di anellidi irudinei, dette anche mignatte, per la maggior parte diffuse nelle acque stagnanti, nei mari e nelle foreste umide tropicali, ectoparassite di animali, dei quali succhiano il sangue; è soprattutto nota la specie Hirudo medicinalis, originaria dell’Europa e introdotta anche nell’America Settentr., un tempo utilizzata per effettuare estrazioni di sangue in distretti limitati dell’organismo (v. fig. a p. 748). 2. fig. a. Persona molto avida di denaro, che cerca di ricavarne il più possibile sfruttando situazioni e persone: quelle s. dei figli non fanno che chiederle soldi. b. Persona noiosa, indiscreta e insistente, da cui è difficile liberarsi: ho un collega che è proprio una s.; lasciami in pace, sanguisuga!
Certo i giocatori non brillano per intel ! Ma io dico, se ti piaceva così tanto stare la….ci potevi rimanere, che come ampiamente dimostrabile, ci avresti fatto solo che un piacere. Inoltre dico che un giocatore dovrebbe sapere quando la sua carriera è finita e non gravare con un ingaggio improponibile sulle casse si un club! Mi fa un nervoso!!! Noi ti paghiamo e lui parla PSG ma vaff….
“non è facile dopo un anno e mezzo di Covid per i club…” Però a te non te ne frega una mazza giusto? Dopo anni di infortuni (con ingaggio regolarmente percepito) un minimo di dignità ci starebbe anche nel professionismo nonostante il denaro che c’è in ballo… al suo posto mi vergognerei e leverei il disturbo, sarò fesso io…
che tu sia dannato , e che questi 6 mesi la tua casa venga invasa dal fantasma Slimer e Poltergeist H24 che ti facciano odiare roma da qui all’eternità.
Scandaloso…
Grande rimpianto.
Ditemi che non ha seriamente fatto un’intervista simile mentre é ancora un giocatore della Roma, vi supplico, potrei schifarlo ancor più di quanto io già non lo schifi.
Ma veramente…
Rilascia dichiarazioni da ex giocatore della Roma, quando ha ancora un contratto sontuoso (per lui) e sanguinoso (per la società). E si permette pure di disquisire sulle “buone opportunità” che potrebbero arrivare, tanto il signorino deciderà lui se sono abbastanza allettanti.
Cento parole di elogio per il PSG, zero di riconoscenza per la ASR che lo ha stipendiato buttando via un pozzo di quattrini.
Merito del barbùn che come prima cosa avrebbe dovuto sottoporlo a una visita medica rigorosissima. Spero che una colonia di pulci gli si annidi nella barba.
Vergognoso. Toglietegli la maglia n. 27 e assegnategli la 47.
….cci…tua!!!
Dopo averlo aspettato così tanto oggi ho trasformato quel sentimento in qualcosa che rasenta il disgusto!!!
Una domanda del tipo: non le pare di aver ricevuto troppo dalla ROMA per i suoi meriti?
Come pensa di sdebitarsi?
Forse che la ROMA abbia bisogno di un tuo aiuto in quanto ostaggio del tuo stipendio?
Come crede che “la percepiscano” i tifosi della ROMA?
Gli darebbe torto se venisse offeso?
È una piazza che ha conosciuto l’onore di un certo Tommasi?
E soprattutto, non le sembrai caso di fare meno il difficile editogliersidalkaxxo?!
Ci vedo zero dignità nel suo comportamento e tanta ipocrisia nel giornalista che non gli pone una tra tutte le sacrosante domande Poste sopra!!!
FORZA ROMA
Come si fa a non odiarlo?
Hai speso più tempo a fare quest’intervista che ad allenarti e giocare in tutta la tua esperienza qui a Roma.
A Pasto’, vedi de sogna’ de anna’ affxxxxxo!!!!!
Ammazza quanto parli….ti hanno fatto la rieducazione al centro de linguaggio… t’pozz’bac’ lu trenu… 😄❤💛❤💛❤💛FRS
Altre braccia rubate all’agricoltura
FORZA ROMA
Io non c’è l’ho con lui, ma soprattutto con il genio che ha dissanguato le nostre casse ingaggiando lui e zombi. Colui che è stato inserito nella hall of fame del Liverpool come miglior Ds della sua storia.
E coi minc…oni che hanno avallato il suo acquisto? L’ignorante di Boston e il mister aziendalista che lo doveva far giocare nei tre di centrocampo? Quella campagna acquisti fu un vero scempio.
Il problema è che non tutti hanno la dignità di Tommasi che si ridusse la paga a minimo sindacale. La verità è che abbiamo ingaggiato tanti giocatori con problemi fisici nel recente passato. Mi domando a cosa servano le visite mediche. FR
Quando te ne vai c’è fai un favore
Come mai non hai mai pensato di rimetterti in gioco in qualche campionato maggiore quando ancora ti reggevi in piedi? Perché nessun top club ti ha mai cercato? Ci aveva pensato il Liverpool all’inizio della proprietà Americana e ricordo ancora il commento di un tifoso del Liverpool che aveva seguito attentamente Pastore al Palermo,conosceva bene la formazione e scrisse: il Palermo aveva qualità soprattutto davanti,il resto della squadra era di onesti mestieranti e tutti i palloni venivano fatti arrivare a Pastore che aveva tantissime possibilità di inventare una giocata decisiva,non sarebbe così in una squadra importante, Al Palermo,magari,risolveva con una grande giocata la partita dopo aver tentato la giocata decisiva tante volte,ma,quando perdeva palla,erano gli altri a correre per lui. Fece anche il paragone con altri grandi fantasisti,tra cui Totti con cui non c’è paragone ,scrisse,lui fa girare la squadra,migliora chi gli è intorno,fa apparire semplice ciò che semplice non è e ogni pallone che tocca ti puoi aspettare qualcosa di sorprendente,di giocare ne fa tante in ogni partita ( lacrimuccia di nostalgia) Insomma concluse che,nonostante la grande classe, non riteneva che Pastore potesse essere protagonista indiscusso in una grande squadra .
Pastore personaggio veramente avvilente.
Ma non ti vergogni
Dopo un’intervista così lunga, gli si sarà stirata la lingua, altri tre mesi in infermeria.
Non capisco perché prendersela col Buon Pastore… Sarebbe piuttosto da crocifiggere non tanto chi ha proposto questa grande sóla ma chi l ha accettata!
Sono ancora più convinto che se la Roma non gli dare una buona uscita non se ne andrà altro mercenario
Bel pacco ci ha tirato il Psg…
Se avesse fatto visite mediche serie forse i problemi all anca sarebbero emersi e oggi non avremmo questo “invalido” sotto contratto….
Quando vuoi prendere il campione a prezzo di saldo può succedere….
E comunque, visto il livello della squadra attuale, tutti questi “esuberi” il primo settembre saranno reintegrati nella rosa…
Ma no dai caro Pastore mio, non aspettiamo gennaio ma vediamo che succede a scadenza contratto no? Tanto li sordi te li sei presi… io amo la Roma non faccio parte del progetto e per colpa mia blocco il mercato… ecco come uno che ci tieni ai colori dovrebbe ragionare ma qui tutti fanno diversamente… nzozzoni che non gli va bene nessuna destinazione, florenzi (che avevo difeso) idem e per fortuna è Romano… boh ragazzi non so più che dire
senza dignità…
Se ti offrono una torta tu che fai?!
La cosa più schifosa è un sistema che tutela un perenne invalido PER GIOCARE A CALCIO a suon di milioni di euro mentre c’è gente che va a lavorare come un mulo, pure malato, per un tozzo di pane!!!
La storia di Pastore è un insulto alla dignità umana!
FORZA ROMA
Ma te ne vai?!!!!
parassita. vattene.
E’ giusto giudicare sempre il calciatore e non la persona, ma in questo caso giudico questo personaggio un indegno. E’ la seconda o terza intervista che ci propina la bellezza di Parigi e del Psg, ma perche’ non ci torni indegno. Facesse una bella intervista per chiedere scusa alla Roma e i tifosi per lo schifo che fa
Vorrei porre una domanda: Ma dopo una simile intervista dove evidenzia di tutto tranne l’attaccamento alla nostra maglia, la A.s Roma Calcio non può in nessun modo impugnare il contratto e cacciarlo via a “pedate?!”. Non so a voi ma al sottoscritto sembra un pò troppo. Tanto per cominciare a Trigoria non dovrenbbe mettere piu’ piede. Mi aspetto quantomeno delle reazioni.
La Roma quest’anno, finalmente, lo ha messo fuori squadra, senza se e senza ma. Mou (a differenza di Fonseca, ed anche dei precedenti DS) non lo calcola proprio, ecco perché questo… gentiluomo parla per tre ore del PSG. Dicendo che comunque se ne andrà dalla Roma, in coda all’intervista. Cosa che non diceva gli anni passati, in cui ci raccontava che era attaccato ai tifosi, alla maglia, voleva rilanciarsi con noi, ecc. Adesso non lo dice più. Segnale, credo, inequivocabile del fatto che Pastore se continuerà a giocare a calcio, non lo farà comunque con noi. R.I.P. e amen, quindi, dopo anni di chiacchiere indecorose sul “ma dai, recuperiamolo! È un campione!” e amenità simili, il cui risultato è stato nuovi infortuni di questo costoso rottame e partite giocate da parte sua una decina, a esser di manica larga. Io resto del parere che la strategia adottata quest’anno dai Friedkin, da Pinto e da Mou nei confronti degli “indesiderati”, vecchi o giovani che siano, sia giustissima. Ovvero, non rientri manco per sbaglio nei piani del mister e della società? Sei fuori. Ti si trova una sistemazione, la Roma magari ci rimette anche qualche soldo, e se la accetti bene, se no comunque sei fuori e la palla non la tocchi manco di striscio nell’arco di una stagione. Si chiama ” chiarezza”, ed anche “autorevolezza”: finalmente la Roma si comporta così coi suoi molti esuberi, specie gli ” irrecuperabili ” e quelli che hanno poco mercato. Negli anni passati non è stato fatto ciò, e la… indifferenziata a Trigoria è cresciuta, infatti. Adesso la stiamo smaltendo.
È ora che smetti di rubare lo stipendio!!!!!
Secondo me ,la cosa che fa più rabbia è che tecnicamente è forse il migliore della rosa…..fosse una pippa il rimpianto sarebbe minore…..Lui è sicuramente un parassita/ mercenario,ma la colpa è di chi ce lo ha portato rotto,senza far nomi…..
Io lo cederei al Betlemme…. I
Solo 4 anni di contrasto a uno con i problemi fisici di Pastore è da ritiro del patentino di ds, Monchi, se fossi la Roma ti chiedere i danni.
Siamo stati gli unici a pagare uno sponsor sulla maglia “Qatar Airways”…..
Dopo quest’intervista, devo per forza rivedere il mio pensiero sul pastore uomo e…. poi………. calciatore😳. Sapendo quello che………… hai🤣🤣🤣🤣dato a Roma e per la Roma! Dici anche di capire le difficoltà in cui versano le società di calcio post covid🤔ma a quanto pare non te ne frega una benemerita m@zza! Non hai il benché minimo senso di pudore!
Sparisci il più presto possibile!
…ammazza che parassita senza nessun minimo senso di colpa, nemmeno verso una possibile grande carriera persa! A parte la traduzione ridicola fatta con un software alla svelta, si capisce che qui i ricordi sono legati giusto a qualche sporadica partita, episodi, frammenti in mezzo a un mare di panchina e infortuni. Insomma quando smetterà ma chi mai se lo ricorderà a livello mondiale…ma giusto i familiari ai quali chiamava per dirgli che avrebbe giocato e poi manco quello! Cioè in definitiva stiamo parlando di un grosso potenziale quasi sempre inespresso…anche perché, è vero che noi poveri esseri comuni abbiamo bisogno di miti per vivere le nostre umili vite, ma se lui è un top del calcio mondiale ma allora Totti è IL DIO INNOMINABILE
Eh…
ma se qualche tifoso “nervosuccio” te sente parla’ così… ho l’impressione che pe’ gennaio t’avrà già solato la machena e incenerito casa.
E’ inutile rosicare gli e stato proposto un contratto e l’ hanno firmato nessuno a puntato la pistola alla tempia all’ altro bisogna onorare il suo contratto e basta ..chi di voi al suo posto avrebbe rinunciato ai soldi dai fate i bravi
E forza Roma
Voi 2 esempi ,di chi lo ha fatto ? Tommasi e balzaretti
Pastore da quando è tesserato all’As Roma dal punto di vista sportivo non ha dato nulla o quasi nulla alla società e l’As Roma, invece, oltre ad averlo sempre pagato puntualmente, gli ha messo a disposizione le migliori equipe di chirurghi per rimetterlo in sesto.
A parte la mancanza di riconoscenza da parte di questo pusillanime nei riguardi della società… ma… CHI DEI DUE, QUINDI, DOVREBBE (O AVREBBE DOVUTO) “ONORARE” IL CONTRATTO?
Tutte queste tutele non esistono fuori del mondo fatato del calcio. Non è certo colpa di Pastore ma, santiddio, il dipendente di una società privata che diventa un esubero non viene certo trattato con i guanti. Vale anche per le zavorre schifiltose che rifiutano altre destinazioni: provate a dire di no voi comuni mortali a una società privata che vi trasferisce in altra sede…
Poi dicono tutti che il sistema calcio è in crisi. Nei bilanci di molte squadre il passivo si deve anche a questo genere di contratti.
Questo signore si faccia delle domande e si dia delle risposte. Altro che la magnificenza della Ville Lumiére…
Capisco quasi tutto, però quando vedo gente che rasenta la povertà assoluta mantenere la propria dignità in ogni scelta, provo ancora più disgusto per questo pusillanime parassita. Eppure di milioni di euro ne hai guadagnati tanti, possibile non valga nulla un po’ di dignità personale. È tornato in tempo per non farsi risolvere il contratto. VERGOGNATI pastore. FORZA ROMA
Giustizia sarà fatta “amico mio”… Bivacca pure nei tuoi soldi ed egoismo! Buona vita!
Il 30 di ogni mese te tocca andare in giro col passa montagna
co questo tocca che c’annate a parlà voi direttamente che state a Roma… pure co l’altri 3-4 perchè capisco i contratti ma mo pure basta…
Vattene.
Sto tizio non ha mai speso uno straccio di parola buona per la squadra e la società in cui NOSTRO malgrado si trova… è la seconda intervista in cui incensa il PSG, se gli piaceva così tanto, mi domando, perchè ha accettato di trasferirsi alla Roma… almeno rifiutando, avrebbe gravato su delle casse ben più piene di soldini delle nostre!!! Nel mondo esistono milioni di giocatori che si mettono di traverso ad ipotesi di trasferimento per loro non soddisfacenti e solo la Roma doveva beccare il tizio che si sposta senza problema, invece di vivacchiare all’ombra del Dio denaro? Vattene prima di subito, dimostra di avere un briciolo di amor proprio, trovati una squadra che ti faccia giocare e non gravare su chi ti ha sempre rispettato, curato e pagato, senza trovare in cambio da parte tua altrettanta stima e riconoscenza!!!
Che bella intervista da ex….vacanze romane continua
Quest’uomo è repellente, al pari di coloro che l’hanno portato qui…
Ma quando te ne vai sanguisuga!!!
Un vero uomo, uno sportivo vero e pieno di valori.. A Pastoo.. Tutti in coro………
MAVAFFXXXXXXX
Monchi,,,,Mooonchiiii….Moooooooonchiiiiiiii…che te possino.
A pasto’ valuta bene le offerte, pensa pure che qui l’inverno è molto freddo, tu sei cagionevole e potresti non farcela a svernare. Quindi firma e levate dalle @@.
Ma l’indirizzo del sito web che l’ha intervistato è sbagliato… C’è una “o” di troppo e una “t” in meno…
Siete tutti fenomeni a giudica’ con il portafoglio del’artri
Leggendo questo articolo è evidente che Pastore è un ex calciatore, speriamo che vada via o venga cacciato, quanto prima dalla Roma!
Comunque un vaffa grande come una casa all’ex DS Mochi, responsabile di tutti i disastri che sta vivendo la AS Roma.
Solo ribrezzo pe sto schifoso e il compagno de merende Monchi… poi dice la Roma non compra… e pe forza sta sotto un treno con ingaggi faraonici a palle al piede dei quali è prigioniera