Pogba, il medico che lo ha operato: “La terapia conservativa ha peggiorato la situazione”

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ALTRE NOTIZIE – Il professor Roberto Rossi, specialista in ortopedia e traumatologia, primario all’ospedale Mauriziano di Torino e chirurgo che lunedì ha operato Paul Pogba, ha parlato oggi a Tuttosport della situazione del centrocampista bianconero.

Il francese infatti è stato costretto ad operarsi al ginocchio dopo che la terapia conservativa, soluzione scelta per il suo problema, si è rivelata quella sbagliata. E addirittura controproducente.

La lesione del menisco esterno era complessa perché il tessuto era frammentato, la lesione meniscale era peggiorata e quando il giocatore ha provato a forzare correndo in campo ha avuto un blocco articolare del ginocchio“, le parole del professor Rossi al quotidiani sportivo torinese.

La terapia conservativa non ha funzionato, anzi, la lesione si è aggravata“, ha aggiunto. “Quando siamo intervenuti, non c’erano le condizione per compiere una sutura del menisco rotto. Si è potuto intervenire soltanto con una meniscectomia“.

Sui tempi di recupero: “In accordo con i medici della Juventus abbiamo indicato in otto settimane il tempo necessario affinché possa riaggregarsi alla squadra e tornare agli allenamenti in gruppo. Questo è il tempo stimato“.

Fonte: Tuttosport

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14 Commenti

    • Cosa c’entra una tibia rotta con un menisco lesionato? Te lo dico io, che qualcosina ho studiato: NIENTE.

  1. L’intervento chirurgico è la via più breve e sicura per il raggiungimento dell’obiettivo in maniera ottimale.
    La terapia conservativa è gravata da troppi se e troppi ma.
    Lo dico io con cognizione di causa ,che mi sono sottoposto a 7-8 ( o più?) interventi ortopedici nella mia ventennale carriera podistica.
    Ancora adesso a 69 anni suonati ,faccio 150 km in MB a settimana.
    Spero per lui e per la Roma che Wijnaldum abbia visto giusto,ma ne dubito assai. 🤔

    • Quanto a Pogba la scelta di non operarsi è stata del giocatore contro il parere dei sanitari juventini.
      Differente il caso di Gini dove l’indicazione a trattamento conservativo è stata sia dei sanitari che hanno valutato il caso a Roma sia degli ortopedici (svizzeri? austriaci?) di fiducia dei Friedkin.

    • Però sono due traumi differenti. Gini ha una frattura lungo un osso, forse in quel caso la conservativa può avere più possibilità di riuscita rispetto ad un’articolazione.

  2. I paragoni con la situazione Wijnaldum sono inappropriati, da una parte di parla di un’articolazione lesionata mentre per Gini si tratta “solamente” di una frattura composta su un osso lungo.
    Due cose completamente diverse.
    Forza Roma

    • “solamente” di una frattura composta su un osso lungo. (cit.)
      @ Don Bastiano,non so se stai scherzando oppure no,ritenendo quasi una bazzecola un infortunio del genere, considerando anche che non si sa a che livello è avvenuta la frattura (malleolo esterno ? corpo della tibia ? piatto tibiale? ).
      Pur non essendo scomposta, l’applicazione di una placca di pochi cm. avrebbe favorito la stabilizzazione della linea di frattura e l’ottimale consolidamento osseo ed inoltre (cosa non secondaria),l’applicazione di un tutore al posto di una doccia gessata,abbreviando di molto la fase di riabilitazione muscolare. Invece adesso,dopo 1 mese di gesso ,Wijnaldum si troverà una gamba priva totalmente di tono muscolare ,che dovrà prima “rianimare” con continue applicazioni fisioterapiche,dopodichè gradualmente potrà iniziare il lavoro fisico-atletico.
      In pratica,campa cavallo.
      Comunque,in rapporto a quanto detto da @ Vegemite ,a me risulta che sia stato il giocatore stesso a scegliere questa soluzione. Che dire? Auguri.

    • Troppo poche (anzi quasi nulle, e non capisco bene perché’) le informazioni che si hanno su quello che è successo a Wijnaldum perché anche un medico credo, figurarsi n’ignorante come me, possa pronunciarsi in merito a corsi e decorsi nel suo caso.

    • @zenone non sottovaluto assolutamente, le virgolette comprendenti la parola solamente avevano esattamente questo scopo, detto questo non ho competenze mediche ma sia per esperienza personale ( fratture simili ) sia per mera logica di base appare evidente la differenza.
      Ripeto, Forza Roma

    • @@@ Zenone

      Ciao Zenó.
      Io ho riportato quanto letto sui siti d’informazione.
      Mi risulta si siano seguite le indicazioni dei sanitari; se così non è stato ne sarei molto sorpreso.
      Quanto all’infortunio io ho esaurito le bestemmie quel giorno, anche perché sono consapevole che una volta a disposizione non è scontato che Gini potrà dare lo stesso contributo che avrebbe dato se non si fosse infortunato.
      I dubbi derivano dalle incognite della riatletizzazione, del recupero muscolare e della psiche del giocatore che gioca sempre un ruolo importante nella serenità di rigettarsi con decisione nei contrasti.

  3. Tutti ortopedici vedo , il “ semplice” intervento comporta che i mezzi di sintesi una volta messi col gravare degli anni possono far male e in alcuni casi necessitano di un secondo intervento per rimuoverli .

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