Prandelli: “De Rossi curioso, è un leader nato. Mourinho carismatico, ma deve trovare calciatori che accettino un certo tipo di gestione”

14
1002

AS ROMA NOTIZIE – Cesare Prandelli già nel 2018 aveva assicurato sul futuro in panchina di Daniele De Rossi. E ora si ‘gode’ la concretizzazione delle sue impressioni dopo averlo allenato sia alla Roma che in Nazionale.

L’ex ct ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero (S. Carina), questo il suo pensiero sull’avvio folgorante di DDR: “Non era difficile prevederlo. Quando trovi un calciatore che vuole capire, fa domande sulle situazioni tecnico-tattiche, intuisci subito che ha qualcosa in più. Non è usuale trovare un giocatore così maturo che ha una leadership nata ma allo stesso tempo la curiosità di imparare e avere più informazioni possibili. Bastava ascoltarlo e vedere come interpretava il ruolo quando giocava”.

Ora che lo vede allenare, cosa l’ha colpita maggiormente?
“Il fatto che ha rispettato le caratteristiche dei calciatori, posizionandoli nei ruoli dove rendono meglio. Poi è chiaro, quando subentri devi aumentare l’autostima dello spogliatoio. Quando c’è un esonero, i calciatori vanno responsabilizzati. La bravura di Daniele è stata inoltre quella di ricompattare lo spirito di squadra, il senso di appartenenza: sei la Roma e devi sapere cosa rappresenti“.

Anche da calciatore era così meticoloso?
“Sì, scrupoloso e moderno. Era un costruttore di gioco e come tale vedeva il gioco a 360°. Si torna sempre al discorso di valorizzare le individualità. Probabilmente nella sua carriera, comunque importante, non è stato valorizzato come avrebbe potuto. Perché lui nasce mezzala, poi lo hanno trasformato in un interditore, con compiti più di rottura del gioco avversario. E invece Daniele quando aveva la palla era anche un costruttore. E i costruttori ragionano, pensano. In Nazionale quando ho giocato a tre, lo posizionavo in mezzo ai due centrali perché ero convinto che avesse anche caratteristiche di costruzione“.

Seppur da fuori, ritiene che De Rossi abbia avuto un approccio diverso con lo spogliatoio?
“Da sempre ci sono due linee di pensiero. C’è chi pensa che un gruppo debba essere guidato da un leader, da un personaggio carismatico come Mourinho che come tecnico è indiscutibile. Devi però trovare delle persone che accettino questo tipo di gestione. Può anche accadere che questa conduzione sia accettata per un periodo e poi rigettata. Così, nel momento in cui arriva un allenatore diverso, come Daniele, sei più ricettivo. È inevitabile, non c’è cattiveria e non si può nemmeno fare un paragone dicendo che era tutto sbagliato prima ed è tutto azzeccato adesso. Nelle squadre come nella vita ci sono i momenti. E in questo Daniele è la persona giusta al posto giusto“.

Domani si gioca Fiorentina-Roma.
“A Roma sono stato poco per problemi legati alla malattia di mia moglie, ma quei due mesi li ricordo perfettamente. Si stava creando un bel gruppo e nei primi allenamenti avevo avuto la disponibilità dei ragazzi, di De Rossi, Totti e Cassano, a proporre un calcio un po’ diverso. Domenica sarà una sfida bellissima. Anche al Franchi Daniele dovrà avere lo stesso coraggio avuto con il Brighton. Ma non ho dubbi che lo avrà“.

Fonte: Il Messaggero

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!

Articolo precedenteRoma, un weekend da Champions
Articolo successivoCapello: “De Rossi? Chiamatelo Smart One. Ma a qualche giocatore della Roma bisognerebbe tirare le orecchie…”

14 Commenti

    • Prandelli ha detto esattamente la verità. Mourinho può fare la differenza se a disposizione hai giocatori con la personalità forte come Ibrahimovic (che in questo calcio non ne esistono più o quasi) che sono disposti a seguirlo sempre. Anche se va ringraziato per avere portato a questi giocatori una mentalità europea, nessuno dei nostri giocatori ha quella personalità forte di Ibra e quindi devi puntare su un allenatore che possa rivalutare il loro talento lavorando su schemi tattici precisi come DDR che sta facendo un lavoro enorme nel rivalutare mezza rosa mantenendogli quella mentalità europea data da Mourinho facendo anche da parafulmine alla sua squadra quando è necessario farlo.

    • Romolo così sembra che fossimo come i latsiali in Europa prima di Mourinho, e non mi sembra.
      Nel triennio precedente avevamo giocato due semifinali, una di Champions e una di EL.
      Con Spalletti due quarti di finale di Champions.
      Con Bianchi una finale di Coppa UEFA e con Liedholm una storica quanto sfortunata finale di Coppa Campioni.
      Diamo a Mourinho quello che è suo ma non ha predicato nel deserto.

  1. Da parte mia complimenti a Prandelli per tutto ciò che ha detto in questa intervista. I pareri di noi tifosi sono importanti, ma se certe cose le dice chi conosce veramente il pianeta calcio perché ne fa (o ne ha fatto) parte, hanno un altro peso,.

  2. Se non si Muovono a fare un contratto a DDR a forza di parlare (e vincere) qualche BIG europea c’è lo porta via

    • sai non penso che voglia andare via, sta a casa sua,
      nel suo sogno, non è questione di soldi è un fatto di realizzazione personale.
      Non è un venale che cerca il contratto migliore.
      dimostrare a casa sua quello che vale non ha prezzo.

  3. Trovo queste dichiarazioni estremamente sagge, soprattutto in riferimento alla penultima domanda.
    Ci sono momenti in cui un certo approccio funziona e altri in cui non va più, non occorre cercare il dolo per forza di cose. D’altronde ciò che è successo a Mourinho alla Roma gli è capitato già al Real, Chelsea, United, Tottenham: tutti traditori e infidi anche lì?
    Questi giocatori, la gran parte di essi, dopo due anni e mezzo di frullatore psicologico avevano solo voglia di giocare a pallone in un altro modo, un calcio che non è estetica fine a se stessa, ben lungi dall’esserlo, ma che unisca anche un minimo di piacere al raggiungimento dell’obiettivo. Una cosa credo cui tutti aneliamo nei nostri rispettivi lavori.
    Non penso possa essere considerato un crimine contro nessuno.

    • Si a questo punto penso di essere d’accordo. forse il percorso avrebbe dovuto interrompersi dopo Budapest in ogni caso.

      ma del senno del poi… sono piene le fosse

    • Meno male, ma tu fai parte dei mourinhani intelligenti, questo lo sapevo.

  4. No caro prandelli, Mourinho deve trovare i calciatori migliori al mondo e gli avversari devono giocare con le pippe, altrimenti fa la fine che a fatto in Spagna e Inghilterra e non mi pare che dove abbia allenato post Inter abbia lasciato ricordi indelebili nonostante l’enorme budget e potenziale a disposizione. Quindi caro Prandelli, se mi parli di motivatore ok, ma prima di definire allenatore Mourinho al cospetto di gente come Ancelotti, Guardiola, Spalletti, Luis Enrique giusto per citarne qualcuno ce ne passa. Aggiungo, se la Roma di Ranieri non si fosse suicidata con la Samp che fine avrebbe fatto il mago di Setubal? La verità è, che è un miracolato del calcio e questo non me lo toglie nessuno dalla testa Motivatore e fortunato ecco Mourinho. Forza Roma e forza DDR altro che mourinho figlio del calcio in bianco e nero che fu.

    • non c’è bisogno di scrivere tanto per fare sapere al mondo che non capisci una ceppa di calcio (e mi fermo al calcio…)

    • gli ultimi due trofei europei di squadre italiane li ha vinto il miravolato, che é il 4 allenatore più titolato di sempre, solo grazie ai miracoli…

  5. Impeccabile Prandelli.

    Redazione, che ne dite di rendere gr.net una “multinick free zone”?
    Qui ormai siamo a livello di record mondiale di cambio nickname…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome