REYNOLDS: “Voglio tornare alla Roma, prima non ero pronto. Mou? Mi chiedeva il killer instinct…”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Bryan Reynolds è dovuto viaggiare fino in Belgio per riuscire finalmente in mostra le sue qualità. Dopo i 7 milioni speso per lui due anni fa e un’avventura a Roma poco fortunata, Reynolds si sta prendendo la ribalta e una maglia da titolare col Westerlo.

Oggi il terzino ha parlato a Il Tempo (M. Juric) per raccontare: “Sono davvero contento di questa prima parte di stagione, sto giocando e questo è importante per la mia crescita e per la mia carriera. C’è affiatamento nello spogliatoio e questo mi piace, Westerlo è veramente un bel posto dove stare“.

Ed è anche più facile giocare?
La grande differenza con l’Italia è la maglia che indossi. Giocando per la Roma che è un grande club, c’è molta pressione. Giochi all’Olimpico, fai un errore e tutti ti fischiano. Può essere difficile restare concentrati. Poi c’è la barriera linguistica. Qui tutti parlano inglese, in Italia no. E quindi per integrarti devi imparare l’italiano in fretta.

Ma cosa non ha funzionato a Roma?
Personalmente non direi che qualcosa è andato male. Quando sono arrivato avevo 19 anni e probabilmente non ero ancora pronto. Ho provato a mantenere il mio normale stile di vita, ma era tutto diverso e non sapevo la lingua. A Roma vivevo da solo e questo non ha aiutato. Avevo molta fiducia quando ero a Dallas, poi il salto in Serie A è stato grande ed è stato tutto diverso. Forse mi è mancata quella.

Che rapporto ha avuto con Mourinho?
Normale, né cattivo ma neanche fantastico. Io sono un giocatore, lui l’allenatore. Avevo pieno rispetto di lui, anche se non mi dava minuti. Non sono un calciatore che fa casino se non gioca. In allenamento quando facevo qualcosa di buono mi motivava e se sbagliavo mi riprendeva. In generale credo si aspettasse di più da me, credo volesse più killer instinct nei contrasti e nel mio gioco. Me lo ripeteva spesso, ma è stato bello lavorare sotto la sua guida.

Nella sua testa c’è ancora la maglia della Roma?
Certo. Io voglio tornare alla Roma. Hanno investito molti soldi su di me e voglio ricambiare il favore al club che mi ha cambiato la vita. E spero che anche loro mi vedano come un giocatore della Roma in futuro.

Non a gennaio però, visto il suo status di extracomunitario.
Ho visto quello che è successo con Rick, sì. Non so se sia ancora nel club, ma per adesso sono concentrato sul concludere bene questa stagione. So che dalla Roma mi guardano, sento grande attenzione attorno a me. Tutti mi incoraggiano a continuare così.

Con le sue prestazione però sta attirando le attenzioni di molti club.
So che il direttore e il mio agente si stanno parlando e che ci sono interessamenti da tre o quattro club. Ma adesso penso al presente e darò tutto per migliorare e acquisire maggior sicurezza nei miei mezzi.

Fonte: Il Tempo

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27 Commenti

    • Al massimo lo provi nella preparazione estiva e poi se e’ il classico terzino che corre senza saper difendere lo mandi via subito.

    • D’accordo con te! Se queste sono le sue parole, merita rispetto! Lui, vista l’età (21), si può ancora dire che doveva “esplodere”… Se è maturo… Bentornato a Roma! Non come certi (Pellegrini 26 anni ad esempio) che superata una certa età di attesa, ancora ci si aspetta una “consacrazione”… Se sono mezze pippe… Rimangono mezze pippe…

    • non si interrompe un percorso di crescita alle prime partite buone, oltretutto al westerlo..non in permier league. Frattesi ci ha messo anni per maturare e anche Reynolds deve consolidarsi a quel livello e poi tornare un paio di anni a giocare in una squadra tipo il sassuolo o la cremonese, prima di avere una seconda opportunità alla Roma.

  1. Regazzi’, l’Olimpico al primo errore non ha mai fischiato nessuno … Se vuoi dimostrare di essere da Roma, comincia a nun spara’ caxxate.

    • Non dimentico né Doumbia, né Schick, né Petrini, né tanti altri…
      Citare Schick, poi, è ridicolo… Quel ragazzo è stato atteso un bel po’, con grande pazienza e sopportazione da parte nostra.
      L’unico che ricordo fischiato a prescindere è stato Manfredonia, per altri motivi.

    • Ca…dici , io c’ero allo stadio e al primo errore tutti a fischiare …. Poi a 19 anni catapultato in una dimensione diversa,difficile … sai qual’è il problema? Noi tifosi non vinciamo da molto tempo ( giusto la scorsa edizione la Conference) ed adesso pretendiamo di vincere subito

    • non t’inventare nulla… io ci stavo davvero… quali fischi hai sentito? non è che soffri di acufeni? lascia perde, dai…

  2. Abbiamo dato fiducia a tanti perché non darla anche a lui. Per adesso continua a lavorare impegnato e migliora.
    Ci vuole tempo perché una rondine non fa primavera.

  3. abbiamo dato fiducia e diamo fiducia ancora oggi a cristante!! cioe’ a cristante…!! perche’ non a lui?

    • Lui e Cristante hanno fatto vedere cose abbastanza differenti .. non hai realizzato questo dettaglio ..

  4. Onestamente bisogna dire che quando ha giocato non ha proprio impressionato . Il buonismo di certe affermazioni nn lo capisco. Non si tratta di distruggere un giocatore ma se sei tecnicamente dotato si vede pure se sbagli uno o più passaggi. Non mi ha lasciato un buon ricordo. Credo nelle metamorfosi ma non penso sia il suo caso. Ho sorriso sul titolo ” istinto killer.” Poi chissà è? …

  5. Comunque gli americani giocano in Inghilterra, in Germania, in Olanda, in Spagna, campionati tosti e si adattano subito.
    Io ho paura che non sia un discorso di adattamento è il valore che è quello che è.
    Migliorerà forse, ma il livello è quello da campionato belga, svizzero, austriaco, il figlio di Bruno Conti, Andrea in Italia non è riuscito a giocare, in Svizzera ha fatto una buona ottima carriera.
    Ci sono le categorie purtroppo per certi calciatori

  6. a molti pseudo tifosi piace piu’ apparire che essere .. e sono molto deluso da tanti commenti cattivi ed ignoranti .. e pollici giu’ , credo per antipatie o rancori , che a questi soggetti non interessa il ragionamento e la logica, tantomeno il dialogo .. ma la supremazia del cafone ..

  7. Fu fischiato perfino Rudi Voeller, addirittura in un’amichevole, ero all’Olimpico ed un signore sugli spalti poco sopra rispetto a dove mi trovavo io urlò : “A tedesco, rivattene in Germania”.
    Poi la stagione seguente fu vola tedesco vola………
    Con alcuni c’è più pazienza mentre con altri il primo errore è già una sentenza.
    Comunque lasciando perdere le qualità tecniche, se può essere il caso di farlo tornare oppure meglio non farlo tornare, dico solo che Reynolds ha dimostrato di essere un bravissimo ragazzo e nonostante la giovane età di avere una testa sulle spalle e di sapersi comportare come un professionista serio oltre al fatto di aver speso parole di riconoscenza per la Roma.
    Tanti Auguri per il futuro a Reynolds.

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