ULTIME NOTIZIE CALCIOMERCATO ROMA – Per la prima volta sbarca in Italia, e sarà organizzato proprio dalla Roma, il “Knowledge Exchange Event”, il convegno che si svolgerà nella Capitale la prossima settimana, esattamente il 18 e 19 ottobre, e che avrà come tema principale l’attenzione al mondo del calcio giovanile.
Lo scrive l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport (A. Pugliese). Quest’anno per la prima volta nella sua storia l’Eca ha deciso di organizzarlo in Italia e per la prima volta ha deciso di coinvolgere direttamente un nostro club in prima persona, sia nell’organizzazione sia nella logistica.
I vari panel andranno così in scena allo stadio Olimpico, con una postilla particolare, visto che nel secondo giorno ci saranno anche dei momenti importanti da vivere direttamente a Trigoria, dove la Roma mostrerà non solo le strutture all’avanguardia del Fulvio Bernardini ma anche la sua filosofia legata al settore giovanile e il suo modo quotidiano di lavorare con i ragazzi.
La società giallorossa è stata scelta per gestire questa edizione perché a livello internazionale – anche nei centri di potere del calcio – si sono resi conto della bontà del lavoro svolto a Trigoria con i giovani. Gli scudetti fanno piacere, è ovvio. Ma per Pinto e Vergine i successi veri sono altri. E cioè i 14 giocatori che sono finiti più o meno stabilmente nell’occhio di Mourinho (Zalewski, Darboe, Bove, Volpato, Tripi, Boer, Missori, Keramitsis, Faticanti, Oliveras, Tahirovic, Ivkovic e Cassano, oltre a Felix che è stato ceduto a inizio stagione).
E i 25 nazionali giovanili, di cui 15 azzurri (tra cui tra capitani: Di Nunzio con l’Under 16, Mannini con l’Under 17 e Faticanti con l’Under 19) e dieci stranieri. Perché l’obiettivo del settore giovanile della Roma è quello di andare a costruire calciatori o per la prima squadra o per le esigenze del club.
Fonte: Gazzetta dello Sport
tanto giocano sempre i raccomandati…i figli dei calciatori, dei ds, dei procuratori, dei senatori dei deputati e via dicendo…….il talento che esprimono i ragazzi passa in secondo piano l’importante e introitare…….. e poi basta con gli stranieri nei settori giovanili, giustifico solo chi ha fatto la trafila nella scuola calcio in italia no quelli comprati all’estero per far parte della primavera, degli allievi giocatori mediocri sponsorizzati da mediocri procuratori arrivisti. Nei settori giovanili italiani, parlo per cognizione di causa, ci sono giovani che allenati adeguatamente potrebbero far rifiorire il calcio italiano.
mha….il calcio è uno sport, puoi essere raccomandato quanto vuoi ma ad un certo punto se non rendi esci dal circuito principale e vai a fare legna in serie C. In italia semplicemente si perde troppo tempo ad aspettare i giocatori, all’estero esordisci presto ma se non rendi già a 22/23 anni puoi ritrovarti senza squadra
Pinto “scopre” i giovani da 30 anni in su.
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