Roma alle prese con gli sponsor: Qatar Airways e Hyundai ai saluti. Per la maglia si tratta con New Balance

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AS ROMA NOTIZIE – Si torna a parlare della questione maglia della Roma, e più precisamente degli sponsor, sia quello main che quello tecnico, sule pagine dell’edizione odierna de Il Tempo (A. Austini).

Per quanto riguarda lo sponsor di maglia, sono in scadenza i contratti con Qatar Airways, il principale, e quello con Hyundai (back sponsor): al momento, rivela Il Tempo, non c’è aria di rinnovo. In alto mare anche la questione legata allo sponsor tecnico: dopo lo strappo clamoroso con Nike, il tempo stringe anche per produrre le maglie della prossima stagione.

La Roma si è già attrezzata per un’annata «no brand» ma nel frattempo sta trattando con New Balance un contratto molto simile a un cambio merce: l’azienda americana pagherebbe poco più di 2 milioni più le royalties, ma dal prezzo andrebbero scalate le forniture.

Fonte: Il Tempo

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30 Commenti

    • Beh 2-3 sponsor sulla maglia fanno comodo vista la voragine lasciata da Pallotta.
      Ma ovviamente, grazie al suo (di JJP) operato, ora ci ritroveremo senza sponsor.

      Tanto, i soldi, ce li mette Friedkin. Non di certo Pallottino, che non ce li ha mai messi.

  1. Se lasciamo la Qatar airways, bisogna prendere uno sponsor della stessa caratura o magari anche più alta. Per quanto riguarda new balance a me piacciono le sue maglie, ma anche gli introiti devono essere di un certo tipo.

    • Sopra a Qatar ci stanno solo Etihad ed Emirates in ambito di compagnie aeree. Altri grossi finanziatori potrebbero essere le compagnie assicurative. Ma diciamocela tutta: la Qatar era grasso colato. Importante compagnia aerea, non pagava tantissimo ma era comunque un buon compenso. Impossibile fare di meglio, se non si utilizza l’azienda di famiglia per la partnership. Per gli sponsor tecnici, potremmo provare a chiedere qualcosina di più.

    • Per me Friedkin ci sorprenderà (poco) con Toyota Main sponsor e qualche grosso colosso americano come back sponsor (tipo Coca Cola).
      Per lo sponsor tecnico non capisco la scelta new balance per due spicci!

  2. che le quatar airways non sia più sponsor tecnico è probabilissimo visto il periodo che stanno passando le compagnie aeree. Probabilmente non sarà slo a roma a risentirne

    • Quatar airways è Main sponsor, non sponsor tecnico…. a meno che non se siano messi a fa abbigliamento sportivo e scarpette con i tacchetti….

  3. Facciamo prima……
    Comprati una fabbrica tessile…….

    Visto che tutti sti marchi…. Vojono paga du spicci………

    Tra un po’ sta a vede che sarà la Roma che dovrà paga lo sponsor……..

    Austin…… Non sai nulla…….

    • Se la squadra continuerà a vincere, non credo sia così difficile trovare buoni sponsor, anche se in questo momento è tutto più rallentato e gli sponsor grandi o piccoli che siano prima di investire ci pensano.
      Forse l’idea di legarsi a sponsor emergenti, che potrebbero crescere di pari passo alla squadra non sarebbe male

    • Più facile che il prossimo sponsor si chiami Toyota che il nuovo stadio si chiami Toyota Stadium come qualcuno sosteneva

  4. Via Qatar via Pastore, è stata una negoziazione da calci in faccia, 25 mioni pe na sòla rotta, presentato come top e vice Nainggolan prendendoci anche per il koolo . lo sapevano anche in Cina che sarebbe stata una cavia da laboratorio, Totti l’aveva sconsigliato ma Baldino aveva detto sì per la %, via il rimasuglio pallirchiese da Trigoria e dai campi, non voglio più niente ad avere a che fare con tutto ciò che è legato alla disgrazia del duo di incapaci

    • Ah si ? Lo sapevano in Cina?
      Strano che i cinesi non sapevano che ALEXIS Sanchez e’na mozzarella scaduta. Ma come funziona sti cinesi sanno le cose a ca* * di cane? Mi dirai che ci azzecca Alexis Sanchez? E che ci azzecanno i cinesi col caso PASTORE.
      CON SANCHEZ INVECE ci azzeccano visto che lo hanno preso. ..agratis? E chi azzi glieli dava i soldi per na scamorza? ?

  5. Comunque non so voi, ma il voltafaccia di Austini a livello strettamente comunicativo, è qualcosa di clamoroso. Fra le righe, lascia sempre intendere che questi soggetti sono volenterosi ma in difficoltà, e che non hanno neppure le facoltà per mantenere da soli la Roma a lungo termine. Non sono cose che dice spudoratamente, ma basta seguirlo attentamente per capire quali messaggi lascia sempre trapelare.

    • Vabbè che la Roma non sia in salute economica è fuor di dubbio. E’ da quando comprammo Batigol, con i soldi della Borsa che stiamo così.
      Abbiamo vivacchiato sulle macerie del calcio italiano con tanti secondi posti e buone cavalcate in champions, che insieme alle famose plusvalenze (da Aquilani, Chivu, Amantino etc… in poi) ci hanno consentito di essere stabilmente nelle prime del calcio italiano. Ahimè la gestione Monchi con almeno 2 acquisti scellerati e deleteri (Nzonzi e Pastore) sia come investimento che come resa sul campo ha completamente ribaltato la questione ed interrotto quel ciclo di plusvalenze che ci faceva stare a galla, con l’acqua alla gola ma ancora vivi. La pandemia ha azzerato gli incassi stadio, calato il resto, dandoci un colpo quasi definitivo che di certo Pallotta non aveva più intenzione di parare cedendo la società. Spero che i Friedkin riescano a sanare la società, riportandola a costi ragionevoli, meglio un Milanese in panchina che dover pagare fior e fior di milioni per Pastore. Gli acquisti dovrebbero essere solo per giocatori che realmente migliorano l’11 di base, comprare per tappare i buchi giocatori da 10-15 milioni non ha molto senso, meglio investire nei primavera per la panchina.

    • Vero quello che dici, ma d’altra parte, è cambiato radicalmente il modo in cui si approccia con la realtà Roma e con chi l’ha presa in mano. Anche prima faceva (giustamente) cronaca sulle difficoltà economiche del club, ma teneva sempre a sottolineare che eravamo in una botte di ferro, e che dietro al club c’erano soggetti che potevano garantire la continuità aziendale, senza ridurre troppo la competitività della squadra. Ora invece, seppur fra le righe, descrive proprio un’altra realtà, come se gli attuali proprietari fossero gente volenterosa, ma improvvisata, e forse nemmeno troppo facoltosa per potersi permettere un investimento del genere.

    • Allora per come la vedo io, sicuramente con Pallotta al livello di capacità di ripianare le perdite e stare a galla stavamo in una botte di ferro. Non erano soldi suoi ma dei suoi investitori, Pallotta per fare business e far rientrare dell’investimento i suoi amici/clienti ha mantenuto una struttura dei costi spropositata rispetto ai ricavi, nella speranza dello stadio e conseguente vendita e speculazione futura. Con la pandemia è stato costretto a vendere in fretta e furia, evidentemente prevedendo esborsi ancora maggiori e limitando le perdite (ha venduto anche altri asset sportivi non solo la Roma) per i suoi investitori, stufi dei continui e necessari aumenti di capitale. Con i Friedkin abbiamo invece un imprenditore che “caccia” i soldi di tasca sua, che di sicuro non ha preso la squadra per fini speculativi, ma perché è interessato alla sfida e a risanare l’azienda e renderla sostenibile, ma di sicuro la volontà e le motivazioni per ripianare ogni anno le perdite sono diametralmente opposte a quelle di Pallotta.

    • Leviamo di mezzo questa storia della pandemia. La Roma è stata messa in vendita ben prima dello tsunami Covid e in questo periodo dell’anno scorso si dava già per avvenuta la cessione al Friedkin Group.
      Così come le perdite più ingenti risalgono già al periodo pre-covid. La semestrale di dicembre 2019 segnava già -78 e non ci vuole un genio per capire che ci si sarebbe comunque attestati a -150 a giugno. Il tutto anche se l’atmosfera non fosse stata infestata dal virus.
      O meglio, uno ce n’era, bello grosso e pasciuto, da circa un decennio…

    • sono veramente in difficoltà; continuano a passare le notizie ad Austini (in Inglese, ovviamente) e il poro figlio non ne azzecca una? non riescono a capire. Possibile che Austini non conosca l’Inglese? ma no dai, è un giornalista internazionale…

  6. Questa situazione mi preoccupa più della questione del DS. Senza o ricavi dalla stadio i soldi delle sponsorizzazioni (già importantissimi per il bilancio) conteranno ancora di più.

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