Roma, è scontro col Basilea per i 9 milioni di Calafiori: gli avvocati avviano l’ingiunzione di pagamento

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2038

AS ROMA NEWS – Un aiuto al mercato della Roma potrebbe arrivare dalla cessione a cifre monstre di Riccardo Calafiori, che sta per essere venduto dal Bologna all’Arsenal per circa 45 milioni di euro.

A Trigoria si strofinano le mani, certi di avere diritto a una bella fetta di quei soldi: le metà del totale infatti andrà nelle casse del Basilea, che ha mantenuto il 50% sulla rivendita del calciatore al momento del suo passaggio agli emiliani. Ed è qui che entra in ballo la Roma.

I giallorossi reclamano il 40% sui 22.5 milioni che incasserà la società svizzera, cioè circa 9 milioni: al momento della cessione agli svizzeri, sostengono a Trigoria, la Roma ha ottenuto il 40% non solo sulla parte fissa (1.5 milioni sono stati già incassati) ma anche sulla parte variabile.

Gli avvocati della Roma hanno inviato una lettera al Basilea per pretendere il pagamento della quota che spetterebbe ai giallorossi. La questione dunque rischia di finire in tribunale.

Fonte: Corriere della Sera

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31 Commenti

    • non capisco… l’arsenal ancora non l’ha acquistato quindi non ha pagato niente quindi il bologna non ha pagato a sua volta il 50% al Basilea e quindi noi abbiamo già mandato una lettera dgli avvocati che pretendono soldi ancora non ufficializzati da nessuno? beh..

    • Se si fanno rispettare non va bene, se non si fanno rispettare non va bene lo stesso. Qualunque cosa facciano vengono criticati

  1. Mi sembra giusta la pretesa della Roma
    Se c’era un accordo con il Basilea per una percentuale sulla futura rivendita, tale percentuale è logico che deve essere calcolata sul prezzo definitivo di vendita.

    Alla fine la questione è: quanto incassa complessivamente il Basilea dalla vendita di Calafiori al Bologna?

    Altrimenti sarebbe troppo facile eludere accordi di questo tipo. Fra percentuali variabili e bonus, non avrebbe senso stabilire percentuali sulla rivendita. Si tiene basso il fisso e la controparte vede gli spicci.

    Gli svizzeri hanno poco da fare orecchie da mercante… cacciassero li sordi

    • Sarebbe da studiare le carte, in via generale il ragionamento che fai è giusto. Il nodo potrebbe essere la valutazione della percentuale sulla futura rivendita calcolata sulla parte variabile, in quanto la giurisprudenza tende a depotenziare remunerazioni che non portino alcun apporto fattivo al sinallagma. Però bisognerebbe, ripeto, leggere e capire, ed in ogni caso aspettare la decisione del giudice o una soluzione amichevole.

    • Il dubbio è solo questo: la “futura rivendita” non è stata già quella al Bologna?
      Adesso sarebbe il Bologna a venderlo all’Arsenal, mica il Basilea, boh!
      Comunque chi di dovere saprà cosa c’è scritto nelle carte immagino…

    • @drastico sicuramente a sua volta il Basilea ha ceduto al Bologna conteggiando una quota variabile sulla futura rivendita, quindi il prezzo finale della transazione Basilea/Bologna non è ancora conteggiato: questo è la pretesa della Roma. Come dice Alessandro sotto, questo meccanismo di scatole cinesi andrebbe regolato, vediamo se sarà la giurisprudenza a porre un freno.

  2. “Prima me saldi e meglio è, c’è un’ ingiunzione de pagamento de n’ avvocato con tanto de toga”
    cit.

  3. come attaccasse al fumo della pipa….Ma che sono stati costretti a comprarsi la roma? Se non vogliono spendere si comprassero l’Ascoli…
    Via questa proprietà di sordomuti

  4. Dopo la regolamentazione delle multi-proprietà dei calciatori (non più permesse), urge una regolamentazione anche delle cessioni dei calciatori impedendo la clausola sulle future rivendite? Alla fine il valore del calciatore lo si dovrebbe stabilire, OGNI VOLTA, solo al momento della sua effettiva cessione. Faccio un esempio, Salah, lo abbiamo venduto nel luglio del 2017 a 42ML (poco, tanto, giusto, ognuno può dire la sua, ma quello è stato il prezzo pattuito). Un anno dopo la quotazione di Salah al Liverpool sale addirittura a 150ML, la valorizzazione del calciatore spetta alla nuova squadra, al nuovo campionato, al rendimento dovuto magari ad una maturazione del calciatore o ad un averci saputo fare della società acquirente molto più capace di quella venditrice. Stop. Se il Liverpool avesse venduto Salah a 200ML (è chiaro che in questo specifico caso non era prevista clausola di futura rivendita), io mi domando perchè la Roma avrebbe dovuto beneficiare di un lavoro altrui (valorizzazione, appunto), fatto sul calciatore. Quale merito dovrebbe essere riconosciuto alla Roma, quello di aver sfruttato il miglioramento di un atleta dovuto a fattori non dipendenti dalle tue capacità? E perchè? Con Calafiori lo stesso, lo hai ceduto a due spicci al Basilea, il Basilea lo ha ceduto a quattro spicci al Bologna, il Bologna lo ha valorizzato, gli ha cambiato ruolo, il calciatore è maturato, ha trovato un ambiente più conceniale alle sue potenzialità, quale sarebbe il merito della Roma e del Basilea? Non aver saputo aspettare? Aver mandato via un calciatore non conceniale alla tua squadra? No alle clausole sulle future rivendite! Che l’Uefa mostri gli attributi e blocchi queste pratiche oramai troppo eccessivamente diffuse!

    • il discorso è diverso:
      il giocatore ha potenziale, io te lo vendo a due spicci ma tengo la percentuale sulla rivendita.
      se esplode ci guadagnamo entrambe le società.
      se non esplode pace… mi sembra invece un ottimo sistema x monetizzare i giovani delle società che investono nei vivai

    • No vedo perché bloccare anche questa formula, le multiproprietà erano problematiche si rischiavano aste ma soprattutto non si rispettava il diritto del giocatore sancito della sentenza Bosman di non dover cambiare squadra senza la sua volontà. Con questa formula mi sembra che alla fine sono tutti contenti il giocatore si muove e fa esperienza + facilmente completando la sua crescita (per una società con il vivaio della Roma la soluzione sarebbe l under 23), chi acquista minimizza il rischio chi vende può guadagnare sul valore reale anche se non riuscisse a riprenderlo. Nel caso specifico a logica la Roma fa bene a chiedere soldi, poi ci sono i contratti con clausole e cavilli che decideranno se la richiesta è legittima o meno.

    • @Bolteni, i contratti, per tua sfortuna li conosco e studio quotidianamente. Il punto del mio discorso non lo hai compreso affatto, ma te lo rispiego meglio. Sarebbe da eliminare la possibilità di inserire una clausola di guadagno sulla futura rivendita di un calciatore, proprio come è stato da poco regolamentata la compartecipazione alle prestazioni di un calciatore (cosidetta comproprietà). Nessuno sta discutendo contratti già in essere, me per primo, che però spesso portano a confusione e dispute legali (vedi il caso specifico) proprio perchè non chiari sulle modalità di funzionamento o semplicemente non chiari sulle stesure degli stessi. Se si vuol crtiticare il pensiero altrui ben venga, io non mi dispiaccio mai di pollici versi o a favore, mi dispiaccio di chi commenta a sproposito i discorsi altrui che non sono stati compresi…

    • A parte che si dice congeniale e non conceniale, scusa la correzione… non vedo la logica delle tue argomentazioni.

      E’ molto semplice: se non vuoi contrattualizare questa formula non lo fai. Prendi, incarti e porti a casa. Da una parte il giocatore dall’altra i soldi.

      Se metteranno delle regole per cui deve essere così, le società si adegueranno.

      Ma finché esiste la possibilità di “scommettere”, che poi è grosso modo la stessa logica dei derivati in finanza, è un sistema che permette di “spartirsi il rischio” fra acquirente e venditore.

      D’altro canto, nessuno obbliga la società che compra e che valorizza a rivendere.

      Infatti, per seguire il tuo esempio, anche se ci fosse stata la clausola su Salah, essendo rimasto al Liverpool, niente la Roma avrebbe avuto a pretendere, quand’anche il suo valore fosse arrivato a 1 miliardo.

      La Roma ha venduto al Basilea mantenendo una percentuale sulla futura rivendita. Se il Basilea non avesse voluto avrebbe potuto pagare di più subito, assumendosi oneri e onori del caso.

      Se il Basilea avesse venduto al Bologna senza applicare identica clausola, la questione con la Roma sarebbe stata chiusa al momento della contrattualizzazione del trasferimento. Ma il Basilea ha fatto lo stesso con il Bologna, quindi il valore ultimo di Calafiori, viene a concretizzarsi nel momento in cui il Bologna lo cede all’Arsenal.
      Sempre che non esista una clausola a “futura rivendita” anche in questo contratto.

      Il Bologna, dal canto suo, ha si valorizzato il giocatore, ma ha anche deciso di comprarlo *a meno* accettando di dare una percentuale al Basilea, che aveva accettato di darla alla Roma, che al mercato mio padre comprò.

      Vero è che la cosa potrebbe andare avanti a lungo, ma non vedo il problema, in sede di bilancio sono sopravvenienze attive, niente di complicato da gestire. Quando arrivano si contabilizzano, se non arrivano pace.

  5. Ora non so quali sono gli accordi, ma a rigor di logica se la Roma avrebbe dovuto avere il 40℅ della futura rivendita del giocatore da parte del Basilea, mi sembra logico affermare che gli svizzeri hanno venduto Calafiori, non a 4 milioni, ma a 4 milioni + il 50℅ della futura rivendita da parte del Bologna. Quindi il Basilea incasserebbe dalla vendita 4+22, 5 milioni=26,5 milioni ed il 40℅ dovrebbe essere il nostro.
    P. S. Detto questo, regà ,ma ve rendete conto che ormai stamo a discute, ogni giorno ,di felpe, stemmi, percentuali di vendita, stadio e chi più ne ha più ne metta (come diceva Rocco). Bah!!!

  6. non ho mai sentito di avvocati che emettono documenti ufficiali di richieste percentuali quando il pagamento ancora non è stato fatto

  7. Da tifoso devo far presente che abbiamo regalato un campione, perché di tale si tratta per pochi spicci, io fare scrivere agli avvocati per chiedere i danni a Pinto, Mou e Friedkins perché hanno buttato nel cesso un patrimonio della Roma, figlio della città incredibile.

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