Roma, ecco la lettera per “liberarsi” di Parnasi

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AS ROMA NEWS – Se qualche settimana fa sembrava addirittura vicino a una partnership con la Roma, ora, scrive l’edizione odierna de Il Tempo (F. Magliaro),  la società giallorossa mette nero su bianco che con l’immobiliarista ceco Radovan Vitek, “non ha mai assunto alcuna obbligazione”.

Vitek, in trattativa per rilevare da Eurnova i terreni di Tor di Valle e il progetto Stadio, diventa il terzo incomodo nella querelle tra Luca Parnasi e la Roma. E se anche Vitek chiudesse la trattativa, questo non cambierebbe le cose per i giallorossi.

In una lettera del 23 marzo che Trigoria ha spedito a Eurnova si chiariscono tutte le ragioni che hanno spinto i giallorossi a chiudere il rapporto con la società di Parnasi. In partenza, tre punti: il pignoramento dei terreni; metà del capitale sociale di Eurnova è “oggetto di pegno a favore della Sais” di Papalia impedendo la sottoscrizione della convenzione urbanistica; e le “critiche condizioni economico-finanziarie” della società di Parnasi impedirebbero di adempiere alle obbligazioni, ad esempio le “rilevanti garanzie fidejussorie”.

Questi tre elementi, portano la Roma a ritenere non più “efficace” l’accordo con Eurnova siglato nel 2014 anche perché le due parti “non hanno mai raggiunto alcun accordo né sulle condizioni economiche né sui termini di utilizzo della Stadio”.

Fonte: Il Tempo

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18 Commenti

  1. Mejo de così… ❤️🧡💛 Parnasi… Aripiate la cofana e la marzoccha n’ mano e datte da fa! ❤️🧡💛 Mi chiedo… Ma Pallotta e Baldissoni… Che elementi erano? ❤️🧡💛

  2. Una cosa mi chiedo…queste cose le sapevo io e quindi anche Magliaro. Il quale però si è sempre guardato bene dal riportarle in precedenza.
    Per lui, malgrado gli ostacoli, l’iter di TdV era “inarrestabile”. Sembrava uno dei noti pasdaran del fruttarolo.
    Adesso, improvvisamente, si è destato pure lui e ci rivela che Parnasi non ha manco lontanamente la disponibilità di quei terreni. Benvenuto tra i desti.

    • UB,
      in effetti sono rimasto basito anche io.
      Mi pare chiaro che i Friedkin vista la situazione giuridico-finanziaria di Eurnova abbiano deciso che non era il caso neanche di avvicinarsi al quartiere della sede,
      però in 3 mesi è venuto fuori di tutto, possibile che per anni nessuno avesse intuito nulla?
      Tra l’altro,
      qui si da spesso addosso a Pallotta su tutto, ma in questo caso andrebbe anche valutato
      come sia stato raggirato (da chi?).
      E penso questo spieghi anche il ciao a Baldissoni.

      Certo, che tristezza ….

    • Anto secondo me non è stato raggirato. Secondo me metteva in giro voci “che stavamo a fa lo stadio” per avere più abbonati. Infatti mo sta uscendo fuori che so da Pagà vitek e parnasi perchè pallotta nn li ha pagati.

    • Anto, tutte le notizie riguardanti le vicissitudini di quei terreni, Sais e Eurnova, Papalia e Parnasi, sono state sempre disponibili nelle pagine di cronaca e cronaca giudiziaria.
      C’è chi ha deciso di ignorarle per partito preso e chi invece ha avuto la voglia di verificare.
      Lo stesso vale per chi ha voluto spulciare le carte dell’accordo tra il proponente e il “Tenant” per capire che il Grande Skipper Stadium non sarebbe stato questo grosso affare per il club, ma per gli eventuali finanziatori.
      Adesso sia l’una che l’altra verità, che ripeto sono sempre state disponibili per gli uomini di buona volontà, sono state scolpite nella pietra anche dalla voce della società AS Roma.
      E per finire, tranquillizzati: il povero Pallotta non è stato raggirato da nessuno. Era parte integrante dell’ingranaggio che si è incagliato per l’incapacità dei protagonisti.
      E’ bene che sia finita così. Il Grande Skipper Stadium era una truffa ai danni della Roma.
      Purtroppo ci sono voluti nove anni per farla affondare, altrimenti avrebbe mollato molto prima. Invece ci restano sul groppone oltre 500 mln tra debiti e passivo.
      La damnatio memoriae su di lui sarà sempre tardiva…

    • BUMMMMMMM

      ecco l’ennesima perla (sparata) dell’uomo che sussurrava i numeri.

      Mo stiamo a 500 milioni tra debito e passivo, nonostante i Friedkin abbiano già mollato altrettanti 500 milioni da quando sono arrivati.

      Roma che secondo il sussurratore valeva 199 milioni, ma praticamente per riportarla a zero sempre secondo il grande skipper dei commercialisti fai da te, i Friedkin devono arrivare a spendere UN MILIARDO.

      Ed il tutto senza progetto stadio. Ammazza quanto so boni, spendono 1 miliardo per una cosa che vale 199 milioni (sempre secondo lui).

      Io credo che i Friedkin non siano dei polli, contrariamente a quanto tu e gli altri calta boys volete farci credere.

      Tra l’altro la precisazione su Vitek a me sembra una excusatio non petita, perché nessuno lo ha tirato in ballo dopo il no di trigoria. Forse tra le parti in commedia che stiamo vedendo, compresa la volontà del comune di spostare di un altro mese la decadenza delle delibere, un pensiero nasce spontaneo, che qualcuno stia premendo perché Parnasi venda senza tirare troppo sul prezzo, e con quei soldi può sanare tutto quanto serve per sbloccare i terreni.

      Non a caso nella situazione attuale Parnasi si trova di fronte ad un bivio, o vende (ma al prezzo che vuole Vitek), oppure si trova un pugno di zanzare di tor di valle in mano.

      Perché al 23 aprile è un attimo.

      Nel frattempo continuate a fare glu glu sulle location dello stadio, tipo sopra il gazometro come vuole kawa, o a pietralata, o a poggibonsi.

      Hanno detto solo ieri che non c’è nessuna discussione su altre location al momento, quindi è solo fuffa dei giornalai. Poi domani si vedrà, ma oggi è così.

    • In tutto ciò continuo a non capire quale sarebbe stato il vantaggio per Pallotta.
      Se le vicissitudini erano note a tutti, dovevano esserlo anche per Pallotta. Quindi capisco i vantaggi per Unicredit e soprattutto per Parnasi, ma non capisco cosa pensava di ottenere Pallotta. Pensare di costruire su un terreno pignorato e in collaborazione con una società in crisi finanziaria è pura follia. I milioni di euro spesi per i carotaggi e le indagini varie come pensava di recuperarli? Francamente mi manca un pezzo del quadro soprattutto perché non credo che Pallotta sia così sprovveduto da farsi fregare in questo modo.
      Concludendo: se Pallotta era a conoscenza di tutto l’inghippo, come pensava di rientrare dei soldi spesi ben sapendo che lo stadio non si sarebbe mai fatto? E perché s’è andato ad infilare in un affare chiaramente in perdita? Oppure se non era a conoscenza di tutto ciò, a cosa serviva lo stuolo di avvocati, periti, ingegneri, tecnici, impiegati, ragionieri, addetti al Catasto?
      Ripeto, mi manca un pezzo del quadro.

  3. Buongiorno a tutti veramente le cose non stanno esattamente cosi …Punto primo la Roma può comprare direttamente i terreni cosa che Papalia il proprietario di tor di Valle mi ha confermato più volte .i pignoramenti ci sono sempre stati e la Sais è sotto il controllo del curatore fallimentare al momento del rogito si estinguono i creditori questa era la parte legale.ma veniamo all’accordo tra Parnasi e la Roma sul contratto ce’ scritto che l’unica clausola rescissoria è il mancato ottenimento del pubblico interesse …ma il vero Motivo della disputa attuale è che i Friedkin vogliono una divisione ossia vogliono gli ettari necessari per la costruzione dello Stadio e basta

    • Ma Papalia non può vendere proprio nulla, al pari di Parnasi. Deve rispondere di bancarotta fraudolenta, proprio per avere evaso scientemente di pagare le tasse sulla vendita di quei terreni a Eurnova.
      Se fosse annullato il contratto per insolvenza da parte di Eurnova, quei terreni finirebbero all’Agenzia delle Entrate (che vanta crediti per 16 mln) o al curatore fallimentare Sais.
      In entrambi i casi sarebbero messi all’asta.
      E anche la conclusione fa acqua: a TdV non si può costruire solo lo stadio, il costo delle infrastrutture a carico dei privati resta. E parliamo di oltre 100 mln di euro.
      Che possono essere recuperati solo attraverso cubature a compensazione.

    • il sussurratore conosce poco il diritto fallimentare.

      l’attivo e il passivo di Sais è in mano al fallimento, che subentra o rescinde i contratti in base a ciò che decide il curatore fallimentare.

      Se annulla il contratto di compravendita, allora parnasi non è mai stato proprietario dei terreni, che finiscono nell’attivo del fallimento.

      Ma per fare ciò ci sono delle scadenze entro le quali il curatore decide l’annullamento o il subentro, scadenze che sono passate da un pezzo.

      E’ lecito quindi pensare che il curatore abbia deciso di subentrare al contratto di compravendita, quindi di fatto Parnasi è il proprietario dei terreni, e questi ultimi non sono nell’attivo del fallimento, ergo i creditori del fallito non possono avere nulla. Non capisco quindi che c’entra l’agenzia delle entrate, che è un creditore del fallito.

      Il pignoramento per insolvenza è tutt’altra cosa, perché conta poco se sais è in bonis o fallita, il pignoramento avverrebbe comunque perché c’è l’insolvenza.

      Voi calta boys proprio non riuscite a capire la differenza, le due vicende, cioè quella del fallimento di sais, e quella della indisponibilità dei terreni per mancati pagamenti da parte di parnasi, sono due cose che vanno in parallelo. Ma si sa, disinformare è il vostro mestiere.

      Tutto come già detto si risolve con il pagamento al fallimento del dovuto, cosa possibile se parnasi trova i soldi, più facilmente perché vende.

    • Tutto sto panegirico per confermare che Papalia non può vendere nulla.
      Torna pure a dormire adesso…a proposito, come vanno le azioni che hai comprato in gran numero della Vitek CPI TdV?

  4. Lo spasso è leggere chi si stupisce, chissà evidentemente in galera ti ci mettono perchè “er palazzo ce l’ha co la Roma”😂….
    O perchè è colpa della Raggi…👏🏻😆
    Io dico che i Friedkin hanno fatto bene e mi chiedo perchè le distanze non le abbia prese Pallotta(🤣🤣👏🏻) di fronte ad un socio proponente arrestato e con terreni che avevano pendenze giudiziarie.

  5. Nella discussione in corso forse non si tiene in debito il ruolo che ha avuto Unicredit nell’imporre la scelta della location dello stadio, in quanto creditrice sia di Eurnova che di As Roma.Se così non fosse stato,penso che Pallotta mai e poi mai avrebbe fatto uno Stadio in un posto come Tor di Valle.

  6. Ma allora ho sempre avuto ragione io?
    Tutta una bufala questa storia stadio, come detto 10 anni fa, lo stadio a tor di valle non si può fare perché buttare tutti quei soldi e quel tempo. Dove erano tutti gli altri tifosi della Roma?
    Invece di difendere la Roma da questa banda di……….( E non dico cosa per non essere denunciato) stavate tutti col cervello all’ammasso a prendersela con gente come Berdini che invece vi illuminava spiegando i in mano a chi era la Roma.
    Spero finalmente che alme3in 5 abbiate aperto gli occhi, sarebbe già un gran traguardo

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