AS ROMA NEWS – Si è capito dalla telefonata, quel giorno, di Paulo Fonseca a Jordan Veretout: il francese si è sentito importante. Centrale. Anche se lui è una mezz’ala, lo ha detto. Il 4-2-3-1, le mezz’ali, non le prevede, si sa. Ci vogliono due centrali che sappiano anche fare le mezz’ali. Più compiti, meno uomini di ruolo. Veretout e Pellegrini, ecco la coppia che ha in testa Fonseca. Due mezze ali che abbiano qualità, che sappiano conquistare la palla, salire, inserirsi, sostenere gli attaccanti, accorciare e non scappare, rubare palloni e gestirli. Pressing e possesso ad alta velocità, un lavorone.
I COMPITI – In queste settimane, Fonseca non ha mai avuto a disposizione l’ex viola, che il regista puro lo ha fatto solo lo scorso anno, ma così e così. Deve studiare, perfezionarsi, per certi versi imparare, perché Fonseca è diverso da Pioli e ognuno è diverso tatticamente da un altro. Veretout regista a Firenze era un altro rispetto a quello che vedremo qui. E ora si rigioca, mercoledì a Perugia, contro il Bilbao, poi domenica all’Olimpico, con il Real, appunto, vedremo. Ci sarà modo di studiarlo, almeno per qualche spezzone, per guardare di nascosto (ma nemmeno troppo) l’effetto che fa. Veretout-Pellegrini, Diawara-Cristante, ecco le coppie dei due di centrocampo.
La seconda l’abbiamo vista a Lille, benino, il percorso di crescita è in pieno svolgimento. Il resto è tutto da scoprire, perché lo è Veretout stesso, che è arrivato da riatletizzare e con un residuo di problema alla caviglia. Lui, dei due, sarà quello che dovrà abbassarsi tra i centrali di difesa, per prendere il pallone e gestirlo, insieme anche al portiere, Pau Lopez. La Roma ha bisogno di alzare la qualità e l’intensità a centrocampo, ha la necessità di abbassare la quantità di errori, quei palloni persi che, con la difesa schierata molto alta, danno il là a continue, e letali, ripartenze avversarie.
Giocare con gli esterni bassi in uscita continua, con le ali strette verso l’attaccante centrale in quella sorta di 2-4-4, diventa fondamentale l’attenzione nel palleggio e il recupero palla. Per questo si è cercati un calciatore non tanto con le qualità di regista ma uno che sapesse comunque catalizzare il gioco, appunto uno come Veretout. Che ha mostrato a Firenze di essere pure un calciatore caratteriale, di personalità. Da lui ci si aspetta qualche gol dalla distanza, ha un bel tiro, lo ha dimostrato in questi anni italiani. La qualità, dicevamo, Veretout se la porta dietro dal suo passato da trequartista. E il passato, si sa, non si dimentica.
EX TREQUARTISTA – Un po’ come fu per Pizarro, che ha finito con il giocare basso, davanti alla difesa. Auguriamo a Veretout di fare metà della carriera del cileno, forse uno dei più bravi centrocampisti visti da queste parti. Con De Rossi componeva una coppia perfetta nel 4-2-3-1 spallettiano: qualità e quantità arrivavano da entrambi, non venivano suddivise. Ecco infatti come lo stesso percorso dovranno farlo i vari Veretout-Pellegrini o Cristante-Diawara. Il francese in due anni in Italia ha segnato 13 reti in campionato, cinque lo scorso anno e otto nella stagione precedente, più due gol in coppa Italia. Assist complessivi, cinque.
Ma come detto, il suo ruolo si è trasformato negli anni, da centrocampista offensivo, a mezz’ala, fino a centrale di riferimento, regista. Sta a lui ora dimostrare di non soffrire il salto in alto, di piazza, di ambizioni, di tutto. Restano fuori dal giro del centrocampo i vari Nzonzi, Gonalons e Coric (il vero mistero, mai in campo, nemmeno un minuto), tutti e tre sul piede di partenza. In più Zaniolo, Pastore e Antonucci, che entrano nel pacchetto di trequartisti. O altro.
(Il Messaggero, A. Angeloni)
Comunque io continuo a non capire (per limiti miei ovviamente): Veretout, Cristante, Pellegrini, Diawara (forse meno), non sono mediani, non hanno caratteristiche interdittive da mediani ne il fisico necessario per interdire. Sono mezzali di inserimento, registi, qualcuno si esprime persino bene come trequartista. Eppure si continua ad utilizzare centrocampisti in ruoli (Secondo me) non propri. Il 4231 ha bisogno di 2 mediani, di cui uno di piedi buoni con caratteristiche da regista. Mi sembra che per l’ennesima volta qualcosa non torna….
Quello con i piedi buoni lì in mezzo è Veretout, che appunto sarà il regista. La coppia giusta sarebbe Veretout Diawara, mentre Pellegrini e Cristante diciamo che rappresentano un problema: ovviamente non sono giocatori adatti al gioco di Fonseca (soprattutto Cristante), ma è ovvio che in rosa la Roma si sarebbe trovata giocatori non adatti dopo il mercato fallimentare dell’anno scorso. E’ praticamente impossibile piazzare tutti in una sola estate.
Diawara è al massimo una buona riserva, le fortune della Roma dipenderanno in larga parte dal rendimento di Pellegrini, se non gira lui potrebbero crearsi notevoli problemi in mezzo al campo.
Capisco quello che vuoi dire. Tuttavia Diawara non è un mediano, non ha le caratteristiche tipiche del mediano che serve in un modulo come il 4231 secondo me. Ha fisico, questo si. Ma lo vedo più come centrocampista di geometrie, meno come interdittore che faccia da filtro prima della difesa.
È una caratteristica della Roma, ma da anni, vedi Gerson e Coric, tutto sono tranne che mediani, eppure si cerca di farli giocare lì.
Ancora mi stupisco quando prendiamo trequartisti e li facciamo giocare nel loro ruolo.
Fonseca ha bisogno di centrocampisti con i piedi buoni ma non di registi, gioca senza regista. I suoi due centrocampisti devono essere completi, in grado di fare entrambe le fasi bene ma non hanno bisogno di essere Pirlo, infatti scaricano sui terzini e sul trequartista i compiti di costruzione del gioco, devono solo avere buone capacità di palleggio ma non serve la visione o i tempi di gioco di un regista. Altrimenti avrebbero preso un regista, tipo bennacer, la campagna acquisti è perfettamente nell’ottica di Fonseca. Anzi, si parla di terzino destro proprio perché ha bisogno di terzini di altissimo livello visto che spesso fungono da registi occulti e da ali.
Vero ma fino ad un certo punto. Veretout è stato preso proprio per i piedi buoni e per la capacità di impostare l’azione. Non un regista vero e proprio, ok, ma il gioco passa comunque prima dalle sue parti, è lui che deve mettere i terzini nelle condizioni di “giocare”
Condivido. Però per esempio a me convince poco l’utilizzo degli esterni bassi come registi laterali. E’ una modalità di gioco peraltro già abbozzata e vista un pò con EDF e noto sempre – anche in queste prime amichevoli – alcune criticità. Ad esempio, quello di avere meno campo a disposizione per aprire il gioco e trovare soluzioni di manovra: sul lato del campo, ti manca il 50% dell’area di gioco da poter sfruttare. Spesso Kolarov, viene chiuso, obbligando il passaggio all’indietro verso il portiere o il centrale difensivo che, in caso di pressioni forti o di errori tecnici, aprono porte a inserimenti letali o molto pericolosi. Che secondo me è stato causa del buon 50% del goal presi lo scorso anno.
Da un po di tempo leggo commebti degni di una suocera. Dove è andata a finire la classica ironia romanesca?
Immagino che la maggior parte di voi non ha manco letto tutto l’articolo ma la postilla finale mi ha fatto morire dalle risate :
“Sta a lui ora dimostrare di non soffrire il salto in alto, di piazza, di ambizioni, di tutto”
Salto in alto ? Ambizioni ? Co pallotto che se vende pure le mutande ? AHAHAHAHAHA
Ora non so se Commisso farà grandi cose a Firenze ma almeno quello e’ un imprenditore vero, se lo cerchi su Google esce qualcosa.
Avete mai provato a cercare informazioni su pallotta (in Inglese, capre !) PRIMA che diventasse presidente della ROMA ? Non caverete un ragno dal un buco perché pallotto non e’ nessuno, e’ solo un intrallazzatore che si e’ arricchito rovinando la povera gente coi mutui sub-prime che hanno scatenato la crisi del 2008. Bello, vé…
pallotta testa di legno
Secondo me il titolare è Diawara gli altri ruotano intorno a lui
mi chiedo quante partite avete visto di diawara e veretout e di fonseca per essere così certi delle vostre disamine tattiche. credo sicuramente tantissime