Ryan Friedkin e la sua Capitale: vive in centro e parla già italiano

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NOTIZIE AS ROMA – Ryan Friedkin è stato di parola: aveva promesso di essere molto presente a Roma, e lo sta facendo in pieno. Il figlio del presidente Dan ha già comprato casa nel centro di Roma, scrive oggi la Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) e una seconda in fase di ristrutturazione è stata acquistata per gli uomini di fiducia (Watts e Williamson).

Il nuovo vicepresidente giallorosso ha deciso veramente di immergersi con tutto se stesso nell’avventura romanista. A Trigoria è entrato in punta di piedi e ora sta pian piano prendendo possesso di tutto. Si ferma a guardare la prima squadra, le giovanili, gli piace da matti la Primavera, che stava andando fortissimo prima dello stop per il Covid.

Nel frattempo studia, e anche molto. Non solo le carte e gli uomini, ma anche la lingua. C’è infatti un’insegnante fissa di italiano a sua disposizione e chi ci parla assicura che i progressi siano già evidenti.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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37 Commenti

  1. Complimenti al nostro Presidente ed al figlio Ryan-
    Con loro stiamo in mani sicure e sono certo che presto arriveremo allo scudetto-
    Si vede che sono innamorati della Roma-
    Grazie-

  2. Beh lo dicevo, sono questi suoi dettagli a fare la differenza, prima il braccialetto, la casa al centro, impara l’italiano ma la cosa più importante è che ha un affetto particolare per la Primavera, proteggiamo i nostri valori.

    • Dai, Dario, non mortificare ulteriormente gli orfanelli di James Bond pallotta… Guarda come spolliciano… 😂😂😂
      Il confronto è impietoso: Friedkins tanta roba, pallotta solo chiacchiere e distintivo.

    • A Dario sei terribile pero’…..Jim er fenomeno non aveva problemi con l’italiano ma anche con l’inglese! Lo capiva solo Baldissoni…..infatti si è visto……

    • @Caro Diario…a Nantucket la frutta è solo esotica e i carciofi stanno solo a Roma…te saluta Pallotta 🙋‍♂️

    • In compenso l’Omino buffo qualcosa ha lasciato ai suoi seguaci, Focene Beach per loro è sempre aperto

    • Certe se*he ve fate su James! Regà, è passato, punto fine. Tra 40 anni ne starete ancora parlando oppure, da gente matura, vi godrete la Roma di mister X come io sto facendo con quella di Friedkin?

    • @AleFlore
      si cazzeggia, sai? Ma ti ricordo che ci siamo sorbiti anni di vergognosi confronti tra uno squallido speculatore chiamato pallotta e gloriosi Presidenti Romanisti come Franco Sensi e Dino Viola…
      Hai ragione, pallotta è finito e i suoi sostenitori hanno perso. Basta ammettere la sconfitta, che ce vo’?
      Daje Friedkin, siamo con te! Sempre forza ASRoma.

  3. Sono favorevolmente sorpreso dal fatto che pur essendo a capo di altre aziende in altri rami che rappresentano i loro assets più importanti, i Friedkins stiano ormai stabilmente a Roma da oltre due mesi.

    • Perché negli U.S.A. a nessun giornalaio gli viene in mente di scrivere che nelle loro attività lì “non sono presenti”.

    • Non gli viene in mente perché l’azienda ha basi talmente solide che chi è là a condurla lo fa con le stesse capacità di Friedkin. Che evidentemente si fida di queste persone come se stesso.
      Ma pensi sarebbe stata la stessa cosa se questa azienda stesse muovendo i suoi primi passi? Non credo. Friedkin sarebbe lì, esattamente come sta facendo adesso con la Roma, bisognosa delle sue attenzioni.
      Pallotta ha fatto il bambino e lo ha dato subito in affidamento, ricordandosi di essere il padre solo per le vicende dello stadio o quando i conti diventavano insostenibili. Senza mai porre le fondamenta affinché la creatura potesse camminare da sola.
      Smontando e rimontando senza mai rendersi conto di persona, ma delegando a un consigliere lontano come e più di lui.
      Ha creato un leviatano che consumava molto più di quello che produceva, in cui ognuno marciava per la propria direzione.
      Un circo che ha funzionato a tratti per la presenza di un abile domatore, vuoi il DS o il tecnico.
      Ma destinato immancabilmente ad essere prima o poi sbranato.

    • I Campbell Brothers scrivono cose ragionevoli. Però è merito di Jimbo aver dato un ottimo esempio su come non si guida una società di calcio ;-).
      Seriamente: quest’anno per una serie di coincidenze s’è aperto un varco di visibilità per altre pretendenti alla prima fila (prima fila mediatica, non sto parlando necessariamente di scudetto).
      Ciò ad onta del veteroprovincialismo dei media italici, per i quali o è Juve, o è Inter, o è Milan. A parte il Napoli, che ti impongono i Napoletani.
      I have a dream che poi è un po’ come quel Roma-Barcellona dove eravamo le vittime designate e improvvisamente siamo diventati l’outsider brava (non fortunata: ribadisco, brava). Facevano simpatia e tifo, perché alla fine le Grandi vincono sempre loro e hanno un po’ rotto.
      Mi piacerebbe che facessimo questo percorso. La squadra cui nessuno regala nulla ed anzi si trova sempre un mucchio di ostacoli da superare; però è lì e dà del filo da torcere a tutti.

    • Fino a quando non hanno sistemato la Roma staranno tutti sul pezzo .cominceranno a muoversi di più quando i loro uomini saranno tutti al loro posto Questi sono imprenditori e hanno soldi veri

  4. Non va ancora bene…deve vivere a trigoria e dormire negli spogliatoi e mangiare in panchina…solo così si vince…come fanno i più grandi club d’Europa…

  5. Speravo e credevo in un atteggiamento da parte della proprietà molto diverso rispetto al passato. La serietà di queste persone mi si era già appalesata piuttosto chiaramente durante la lunga trattativa per la cessione.
    Devo però dire che finora sono andati persino più in là delle più rosee aspettative: non pensavo, ad esempio, ad una presenza no stop così lunga di Dan. Immaginavo che trascorsi i primi giorni, avrebbe poi lasciato tutto nelle mani del figlio per tornare a seguire gli affari della casa madre.
    Invece questi sono ancora tutti qui, ormai da un paio di mesi. Dimostrazione evidente che la Roma per loro non è solo un capriccio di ricchi annoiati, ma una parte integrante del loro business. E capisco pure perché Dan abbia voluto assumere la carica di presidente in prima persona.
    E’ evidente che il boss, prima o poi, lascerà Roma: ma lo farà solo quando sarà certo di avere dotato la società di una struttura di primo livello, guidata da persone degne di fiducia.
    Come lo sono quelle che in questo momento stanno guidando l’azienda negli States.
    E che comunque continueremo a vederlo molto spesso anche qui a supportare il figlio.
    Chi pensa di scorgere ancora una continuità col passato è evidentemente accecato o in mala fede. Pallotta non ha mai pensato neanche per un giorno di seguire le vicende della Roma di persona, neanche all’inizio. Non ci ha mai messo una stilla di passione.
    La Roma è stata una società amorfa, monca, per nove lunghissimi anni. Si può dire che l’unico personaggio che ci ha messo un pezzo di cuore è stato Sabatini, il quale ci ha tenuto a galla in qualche modo per cinque anni. Tutti gli altri ci sono stati per coltivare i loro personali interessi, più che quelli della Roma. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

    • Davvero, manco io pensavo sarebbero rimasti così tanto… Devono averla combinata grossa in quel di Houston! Sora Debra chissà quante ne avrà da raccontare!!!

    • UB40 concordo,hai detto tutto quello che c’era da dire.

      Il Gigante si sta risvegliando dal torpore bostoniano,e credo che alla fine i RISULTATI,quelli sul campo,arriveranno fin dalla (LORO) prima stagione che è già di buono auspicio.

  6. Adesso, manca solo che i Friedkin comprino un aereo dipingendolo di giallo/rosso con la lupa e la data 1927, come ha fatto Lotito!🤣😂

    • Bhè sarebbe meglio che un bel caccia, in ovvia colorazione Rossa con inserti Oro, guidato da Dan in persona, abbattesse la “gossa quaglia” biancoceleste di origini bulgare (classico loro… fanno volare un aquila calva nordamericana spacciandola per un “aquila reale” che è come se la juve facesse girare per lo stadio un mulo spacciandolo per una zebra o il Pescara un’orata facendola passare per un Delfino!)

  7. Questi, come già ebbi modo di postare, non mi sembra, al contrario del noto purciaro plusvalenzaro, si ripropongano fini meramente e squallidamente speculativi. Certo non penso che vogliano sperperare o buttare il patrimonio familiare ma semplicemente investirne una parte relativamente modesta (per loro) per divertirsi, vivere parecchio, nonostante la Raggi e i 5S, in una delle più affascinanti città del Mondo e magari VINCEREEEE!
    Forza Romaaa e Forza grandissimi Friedkinn, sempre infinite grazie per averci liberato e restituito serenità e fiducia.

  8. Oltre l’interesse, mettono amore e passione, queste cose li contraddistingono dal vecchio proprietario “IL BOSTONIANO”, GRAZIE FRIEDKIN! ❤️🧡💛!

  9. Pallirchio con origine Italiane manco se piava pena de imparasse un semplice ciao, sto inetto perdente …

  10. Le persone di cui la ns amata Roma (squadra e città) ha bisogno
    Seri, quadrati non perdono tempo.
    Il genere di persone che se si muove è per fare le cose bene

    Benvenuti

  11. Non per difendere la Raggi ….ognuno e libero di pensarla come vuole ma il sito di tor di valle e’ stato un problema dall’inizio cercare a queto punto un alternativa? chesso maga ri centrale del latte o posti simili dove non ci sarebbe da intervenire con grandi opere di infrastrutture sempre forza roma

  12. Questo prendere di petto le varie situazioni con serieta’ fa molto piacere, niente e’ trascurato neanche i piu piccoli dettagli,affinche ogni cosa prima o poi vada nella sua giusta collocazione.E pensare che ci sono giocatori che dopo due anni ancora non spiaccicavano una parola d’ Italiano….. ogni riferimento a Karsdorp e ai due nanerottoli turco e Olandesi e’ puramente casuale…

    • Il presidente dalla Roma quelli non li nomina… manco come lazie… troppa importanza!
      Lasciamo a loro queste cose!!!

  13. Non fa una grinza.

    È consuetudine nel mondo del business internazionale. Tipica attitudine di un uomo d’affari seriamente impegnato.

    Chissà a cosa o a chi si allude con questo articolo…

    ?

    Insomma, pur non augurandomelo mai, se dovessi diventare, AD ESEMPIO, proprietario dei Boston Celtics, mi trasferirei nella città in cui ha sede la società sportiva, cercherei quindi di “integrarmi” in quel nuovo mondo stringendo rapporti professionali e sociali, cominciando quindi ad imboccarmi le maniche sia per esprimermi e sia per capire al meglio la loro lingua.
    Non delegherei il tutto ad un testa di legno (anzi, di gomma) fissa sul posto mentre me ne sto a 8 mila km di distanza senza sapere un’acca dell’alfabeto o dei costumi di quel paese.

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