Sabatini: “Il mio rammarico da ds è non aver vinto lo scudetto con la Roma, ne avevo fatto una questione di fede”

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NOTIZIE AS ROMA – Walter Sabatini è intervenuto microfoni della trasmissione ‘Cose da Roma’ su Back to the Football TV parlando tra le altre cose anche della Roma. Le sue dichiarazioni:

L’11 aprile uscirà il suo libro “Il mio calcio furioso e solitario”, edito da Piemme. Come nasce questo libro da tanti a lungo atteso?
“E’ una cosa che ho scritto di getto tra luglio e agosto perché avevo una crisi di identità, non sono abituato a non lavorare in quei mesi. Ho preso la penna in mano e ho iniziato a scrivere quasi per gioco, poi la penna è andata da sola ed è venuto fuori un libro. Ripercorro la mia vita, come ho cominciato a giocare, con chi e con quali presupposti, è un’escursione nella mia vita non solo di calciatore e dirigente ma di essere umano, con molti dubbi e molti interrogativi”.

Lei ha visto anche l’evoluzione del calcio in questi anni, in che stato versa il calcio italiano?
“Meraviglioso. Intanto il calcio è meraviglioso, sempre. Il calcio italiano poi è in un momento particolarmente felice, come dimostrano le nostre sei squadre ai quarti di finale di Champions ed Europa League; un risultato rilevante e non casuale. A dispetto di quello che dicono in molti, guardando sempre alla Premier inglese, la Serie A è il campionato più evoluto, con i migliori tecnici e tanti grandi giocatori”.

Lei è sempre stato un grandissimo scopritore di talenti, soprattutto in fatto di difensori centrali. Quali sono le prime due cose che osserva in un centrale di difesa?
“Il senso dell’anticipo e la poca fallosità. Quando un centrale fa più di tre falli o anticipa poco per me non è un grande giocatore, i centrali devono essere velocissimi nell’anticipo e puliti nel gioco. Quando carichi la tua squadra di 4-5 falli ti voti alla sconfitta”.

Sul talento e il calcio giovanile.
“Spesso i ragazzini vengono tenuti in una sorta di prigionìa fatta di elementi tattici dagli allenatori, viene disincentivata la giocata. Il dribbling ad esempio non dimentichiamoci che è lo strumento tattico più importante a disposizione di un giocatore, il giocatore che dribbla mette sempre la squadra in superiorità numerica. Piuttosto che fare una ragnatela di passaggi, un dribbling fatto bene al momento giusto ti dà la superiorità numerica. Il dribbling un tempo era frequentatissimo dai giocatori, tutti sapevano dribblare perché si giocava in piazzetta, dovevi per forza dribblare, gli avversari, i sassi e anche le macchine. Il dribbling era una necessità, ora è diventata un’opzione, invece bisogna stimolarlo. I giocatori che sanno dribblare sono giocatori particolarmente forti”.

Il prossimo giovane italiano destinato a far parlar di sé?
“Pafundi senza dubbio. Guardate come muove la palla Pafundi. Muove la palla come un artista, è veloce, imprevedibile, tecnico, ha tutte le qualità. Penso che sarà il prossimo grande giocatore italiano e stiamo parlando di un bambino, è un 2006”.

Come si scelgono allenatori e giocatori secondo Sabatini?
“

Per gli allenatori la prima condizione è che la squadra giochi bene e sia votata all’attacco, il Lille di Rudi Garcia ad esempio giocava un calcio straordinario, molto propositivo. Per i giocatori valgono altre qualità ma soprattutto vale l’istinto, io quando sento un giocatore sottopelle allora non sbaglio. Ne ho sbagliati tanti, ma quando vedo un giocatore e capisco che è “il giocatore” lo prendo senza troppi confronti o ripensamenti. Mi basta vedere uno stop orientato come si deve, che taglia fuori la prima linea della difesa avversaria e già sono emozionato, già penso che sia un giocatore da prendere”.

Baldanzi ad esempio le dà quella sensazione?
“Sì, è un giocatore forte”.

Che idea si è fatto di Kvarhaskelia, la rivelazione di questo campionato che ha sorpreso un po’ tutti.
“Una sorpresa anche per me, sono stati bravissimi a Napoli. E’ un giocatore di immense possibilità, quando prende palla lui veramente tutto può succedere”.

Nella sua esperienza da DS della Roma andò vicinissimo all’acquisto di Cuadrado, all’epoca all’Udinese.
“Molto, per Cuadrado avevo un accordo con la famiglia Pozzo, era tutto delineato per chiudere l’operazione. Poi ci fu una non completa adesione del tecnico a questo acquisto e dovetti rinunciare”.

Un rammarico nella sua carriera?
“Se ho un rammarico è quello di non aver vinto lo scudetto con la Roma, ne avevo fatto veramente una questione di fede, pensavo di meritarlo e che lo avesse meritato la piazza. Non ci siamo riusciti, pur avendo fatto in una stagione 87 punti, un punteggio che basta a vincere lo scudetto in qualsiasi epoca ma in quegli anni la Juventus faceva più di 100 punti. Ancora oggi provo un forte rammarico, potrei dire anche dolore, vincere lo scudetto con la Roma sarebbe stata la cosa più importante della mia vita. Oltre ad essere forte era una Roma divertente, con giocatori di altissima caratura. Ne cito uno che nessuno si ricorda mai: Seydou Keita. Un giocatore straordinario, un capo silenzioso, sempre propositivo in campo, vincente nei contrasti. Un grande giocatore”.

Come avrebbe visto Matic in quella squadra?
“

Matic è un giocatore fortissimo, può giocare in qualsiasi Roma, del passato, del presente e anche del futuro. Ha una capacità di trasmissione della palla eccellente, i suoi tempi sono eccellenti”.

Un giudizio sul momento di Abraham?
“Abraham è un giocatore che ha grandi qualità ma deve trovare un’altra dimensione psicologica, deve tranquillizzarsi. Mi sembra sempre troppo nervoso, al limite dell’isteria. Se capitalizzasse tutte le sue energie solo per il gioco diventerebbe un centravanti straordinario; lo vedo sempre stressatissimo, non sopporta le decisioni arbitrali, non sopporta gli errori, non tanto quelli dei compagni quanto i suoi. Un calciatore deve avere una tranquillità diversa. E’ amato dal pubblico, basta una mezza giocata per scatenare un boato, dovrebbe capitalizzare questa energia”.

Come immagina il futuro di Daniele De Rossi allenatore?
“Quello alla Spal è un passo falso assolutamente sopportabile, con una squadra presa a stagione iniziata e una rosa incompleta, ci poteva stare una sequenza di risultati non favorevoli. Non è né un’onta né una bocciatura, forse un’esperienza che può tornare utile in futuro. Per me Daniele è un grande allenatore; io al momento sono senza squadra, lui lo sa, ma se trovo una squadra è il primo nome che mi viene in mente come allenatore. Lui era allenatore già da giocatore, quando ci parlo mi rendo conto che ne ha acquisito anche il lessico. Ha tutte le qualità per fare questo mestiere: l’empatia con lo spogliatoio, la capacità di indirizzare il gruppo, era un grande giocatore e sarà un grande allenatore”.

Sono maturi i tempi per una riappacificazione tra Totti e Spalletti?
“

Sarebbe bello, sarebbe bello soprattutto per la gente, è stato lacerante. Anche se le cose ormai sono passate sarebbe bello, mi piacerebbe moltissimo”.

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38 Commenti

  1. O è bipolare, oppure dice una marea di caxxate, un giorno romanista, un giorno contro la Roma….. 🙂 dai falla finita

  2. Oggi ha speso parole belle per tutto l ambiente Roma e non ho dubbi che abbia anche parlato col cuore, bene così, al di là degli errori rimane un conoscitore del calcio come pochi

    • “Oggi ha speso parole belle per tutto l ambiente Roma”

      sta mano po esse fero e po esse piuma: oggi e’ stata piuma…

      Mi piacerebbe molto avere il lavoro di Sabatini: Rilasciatore di interviste sulla Roma, full time.

  3. Il migliore. Un grande ds, un uomo “verticale”, uno che alla Roma di oggi , a corto di quattrini, farebbe un gran comodo, con la sua esperienza e soprattutto con la sua conoscenza del calcio . Altro che il “pupazzetto” virtuale che fa l’amministratore di condominio a Trigoria attualmente.

    • Secondo me con Mou uno come lui durerebbe da Natale a Santo Stefano. Mou è concreto e pragmatico, Sabatini fa continuamente voli pindarici e a volte si incarta da solo nei meandri della sua mente. Sarebbero come il diavolo e l’acqua santa. E se devo scegliere mi tengo Mou tutta la vita

  4. Sempre il solito…Rammaricato, pieno di rancore, rimpianti, ricordi… Ma godete la pensione…🍾🥂…💛🧡❤️🏆🐺🐺🐺

  5. A questo punto penso che quest’uomo parla della Roma anche quando dorme. Mai sentito uno che si auto-incensa in modo così morboso come questo qua. Un giorno vorrei sentire cosa ha da dire sull’ingaggio di calciatori come Piris, Dodo, Spolli, Gyomber, Carbonero, ecc. ecc., soprattutto i primi due menzionati di cui ero venuto sapere tempo fa che Piris e Dodo furono bocciati clamorosamente da Massara che operava allora come suo braccio destro e qualche nostro osservatore pure, ma Walter si incaponi, decideva lui, ed ingaggio questi due ritenuti da altri non essere all’altezza, e mi pare che questo accadde anche con altri calciatori non ritenuti all’altezza ma ingaggiati lo stesso. Spesso si parla di Pinto (che vorrei ricordare è un GM e che lui lavoro sotto l’egida di Mou ed un DS, soprattutto per come lavorano quelli nostrani sarebbero figure troppo ingombranti per Mou) che ha sprecato soldi e risorse per calciatori risultati fallimentari, ma lo stesso lo si può dire per tutti i DS passati compresi Petrachi, Monchi e Sabatini. Hanno tutti sbagliato varie operazioni e come ho scritto in passato, in Italia se un DS azzecca su 10 trattative, almeno 6 di queste, viene considerato uno molto in gamba e bravo.

    • Quindi mi stai dicendo che Viña, Shomurodov e Celik li ha presi Mourinho? Abraham?
      Perché almeno in una normale organizzazione gerarchica sappiamo che i giocatori li prende il DS, magari ascoltando anche l’allenatore.
      Nella Roma a volte sembra che siano figli di padre ignoto, o meglio tutti i pacchi figli di Pinto, gli altri di Mourinho.
      Come funziona qui alla Roma, visto che sembri così addentrato nei meccanismi?

    • Ma come no! Petrachi non è da meno, anzi in proporzione lo supera. Secondo me resta convinto di aver sistemato il centrocampo della Roma per dieci anni!

    • Lo ha detto Mou più volte anche in intervista TV, nessuno arriva senza il suo avallo, ha lui l’ultima voce in capitolo. In questo caso pensate veramente che Pinto decida chi prendere per davvero. Io l’ho scritto tante volte come funziona tra portoghesi ed in club Portoghesi. Non funziona solo con dirigente ed allenatore ma è un triangolo dove la persona chiave nel valutare i calciatori è il capo osservatore. L’ho scritto volte e più volte. L’allenatore (Mou definisce i calciatori che vogliono avere, la tipologia), il dirigente (Pinto), tratta i calciatori avallati ed indicati, nulla di più alle migliori condizioni possibili, il terzo è il capo osservatore (Fontes in questo caso, di cui Mou e Pinto avranno dato fiducia nel suo giudizio nel trovare il calciatore che vuole Mou per caratteristiche, rispettando i parametri economici dettati dal budget fissato o la proprietà). Tra portoghesi funziona così e qui ci ritroviamo con allenatore, dirigente e capo osservatore tutti e tre portoghesi. L’uomo che scova i giocatori nel Benfica non è mai stato né Pinto né Rui Costa ma il capo osservatore Ferreira, uno dei migliori in Europa, e Pinto voleva portare lui alla Roma solo che Ferreira allora rifiuto di seguire Pinto.
      Io l’ho scritto più volte, l’incastro tra Pinto e Mou, che non ha funzionato è stato Fontes. Pinto come Mou hanno dato fiducia al parere e quella che consideravano il giudizio competente di Fontes, che tanto competente non lo è stato. In Portogallo i club prendono i calciatori giudicati idonei dai Capi Osservatori, è il loro compito ed i DS li si fidano di queste figure ed anche i Presidenti dei club li eletti, non ingaggiano un calciatore senza l’avallo del Capo Osservatore. Può bastare anche una sola mossa per azzeccare in futuro più acquisti e scovare i migliori talenti a livello mondiale, declassare o licenziare Fontes e prendere al suo posto uno come Ferreira raddoppiandoli la cifra che prende al Benefica.

  6. sto guardando la Primavera.
    Volpato e Tahirovic mi sembrano due ragazzi normalissimi, molto distanti da livelli sa serie A.
    mah….

  7. magari torni alla roma… i motivi? pijanic, marquinos,castan, strootman, paredes, naingolan, rudiger salah, dzeko, allison, e altri che adesso non mi ricordo, tra l’altro tutti fra i 10 ed i 20 milioni… con la sua squadra abbiamo sfiorato la finale di champions purtroppo non c’era il var…

  8. Giocatore su cui pure io punterei:
    Pafundi…
    Spero che la Roma lo acquisti immediatamente finché ha un prezzo abbordabile…
    Per il resto, il tempo scorre lento ma, inesorabile…
    Bisogna farsene una ragione ed accettarlo..!!
    💪🧡❤️

  9. Sabatì, si, ne hai scoperti tanti, ma non ti dimenticare che ci hai portato pure Iturbe, Ibarbo, Gerson, Doumbià, Cole, Ucan, Destro, Krkic, Stekelemburg… eh

  10. Ma è libero un ruolo nella Roma magari come collaboratore per il mercato uno che ti indica giocatori da prendere, sicuramente potrebbe anche essere un valido aiuto, un valore aggiunto e perché no completare e insegnare qualcosa a chi sta facendo ora il Ds della Roma.O chi lo farà il prossimo anno.
    È uno che ha 40 di pedana in questo campo e che ne sai che lo scudetto,che avrebbe meritato con la Roma di Pallotta, non si avveri con un suo ritorno.
    Il Napoli insegna, nel calcio di oggi parlare ancora di progetti di strategie a lungo e medio termine è terribile eppure un po’ ridicolo, bisogna solo indovinare la campagna acquisti cessioni.
    E se hai questa capacità e probabile pure pure che vinci uno scudetto contro ogni pronostico, anche arrivando quinto o sesto l’anno precedente.

  11. Ho gli arriva quello che scrivo…. io… sono 2 anni che lo martello di scrivere un libro tra memorie ricordi del tempo che fu. e aprire una scuola per procuratori sportivi, e non di avvocati quelli lasciamoli fuori e bisogna insegnare un etica nel calcio trovare persone perbene no Paratici Carnevale ecc. ecc. ecc.Un cambio generazionale con alcuni punti fermi tipo le provvigioni, assurdo come si riempiono le tasche in nero sti soggetti. Spero dopo tutto quello che gli ho detto su questo Blog. Spero che possa passare una serena vecchiaia e si diverta a parlare di calcio quello vero no le cazzate.

  12. La squadra più forte dagli anni dello scudetto l’ha messa in piedi lui e già c’erano i paletti del fair play finanziario, che oggi si utilizza come scusa per mancanza di idee e coraggio, ha portato dei campioni assoluti come Marquinhos, Dzeko, Salah e Allison. Una Roma forte e divertente, davvero un peccato che gente come Castan e Strootman siano stati colpiti dalla sfortuna, un grande rimpianto anche per noi non aver vinto niente.

  13. Possiamo classificare presidenti, dirigenti ed allenatori dell’AsRoma sulla base di varie caratteristiche.
    Ad esempio se pensiamo alle vittorie, quanto ai Presidenti ci vengono in mente Viola e Sensi.
    Ma se penso all’attaccamento verso la nostra squadra, alla passione dimostrata mentre vi lavorava, Sabatini è stato il n 1 tra i Dirigenti negli ultimi 20 anni.
    Da Pradè a Pinto nessuno ha sposato la Roma così intensamente come ha fatto il fumante.
    Nessuno ha riversato energie, lottato e si è speso quanto lui in quel ruolo.
    Forse dal solo Baldini nell’era Sensi il sottoscritto si è sentito ugualmente rappresentato.
    Detto questo mi fa piacere che apprezzi Baldanzi: anche per il sottoscritto il giocatore dell’Empoli è uno da prendere.

  14. Continuo a ritenere al netto di qualche inevitabile errore il miglior DS che la Roma abbia mai avuto. Inutile rammentare banali errori a fronte dei quali comunque le minusvalenze sono state minime (la più consistente tanto per dire Iturbe a – 3,6 milioni) peraltro stracompensate da oltre 300 milioni di plusvalenze che hanno consentito al fruttarolo di tirare a campare. Difensori pagati molto poco come Marquinhos (nemmeno 4 milioni) , Rudiger, Benatia, Manolas, lo stesso Castan o centrocampisti come i grandissimi e pure presi giovani come Nainggolan, Strootman (maledetti infortuni) e Keita non li abbiamo più visti (anche Ibanez è una sua scoperta) e vogliamo parlare di Lamela e di SALAH o dell’OVER THE TOP Alisson pagato neanche 8 milioni? e Dzeko a 15 b milioni? vogliamo dire che SChick lo aveva preso a 4 milioni e gli fu impedito da Sballotta? certo poi è arrivato IL FENOMENO MONCHI CHE LO ha preso a 42! ancora discutIiamo Sabatini? ma magari tornasse.

  15. Quindi vi è piaciuto credere anche alla pezza che Benatia è voluto andare via: lo vende a 30 e compra Manolas alla metà, contenti voi: come per tutta la telenovela del padre di Gerson. O vende Lamela e Marquinhos e compra altri due giocatori alla metà. Furbo? Dipende che fine fanno le plusvalenze.
    E quanto abbiamo rimpianto una mediana stellare?
    Forza Roma

  16. gli piacciono gli allenatori che giocano con la squadra votata in attacco ecco perché non sei riuscito a vincere lo scudetto con la Roma

  17. Onestamente non ho nessun motivo per andare contro Sabatini.. E uno di quei dirigenti che quando era alla Roma e invecchiato di 30 anni per il lavoro che ha svolto..

    Ha fatto errori, come li fanno tutti.. Ma alla fine aveva anche costruito una rosa da semifinale Champions..

    E stato costretto a vendere alcuni giocatori che probabilmente lui non avrebbe mai venduto..

    Ma.. La domanda sorge spontanea.. Pochi giorni fa non aveva detto che Totti è Spalletti non avevano mai litigato e che era un invenzione della piazza?

    Perché ora spera che i due faranno pace?

    Onestamente non lo seguo veramente più..

    Forza Roma

  18. ricorda Keita, ma stranamente si guarda bene dal ricordare Ibarbo, Doumbia, Iturbe, Gyomber, Spolli, Cole … chissà come mai

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