Sebino Nela torna nel giro del calcio: è il nuovo direttore tecnico dell’Academy Casalotti

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AS ROMA NOTIZIE – Sebino Nela torna a calcare i campi di calcio, e lo fa nelle vesti di direttore tecnico dell’Academy Casalotti.

Altro colpo della società dilettantistica di Roma nord-ovest, che dopo l’esperienza con Giovanni Cervone come responsabile della scuola portieri lo scorso anno, quest’anno affida le chiavi della scuola calcio all’ex giocatore della Roma che accetta la sfida con entusiasmo.

“Siamo orgogliosi della fiducia che Sebino ha riposto in noi, il nostro lavoro prosegue con l’obiettivo primario che resta la crescita del ragazzo sia come uomo che come atleta, ha dichiarato il presidente Simone Conte.

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15 Commenti

  1. Grande Sebino.
    Faceva parte di una squadra leggendaria.
    Ad avercelo un terzino così.
    Fece un goal a verona pazzesco.
    Grande uomo, grande squadra, grandi personalità.
    Picchia Sebino.

  2. Conosciuto ad una cena organizzata da Roma Club del nord x la presentazione del suo libro “Il vento in faccia” (che consiglio).
    Persona diretta, mite ed equilibrata, abbastanza in contrasto con l’immagine del giocatore rude e muscolare.
    L’impressione che ne ho tratto è di una persona adatta ad un ambiente che si propone di insegnare valori ai ragazzi in crescita, dello sport e non solo.

    • I consigli letterari anche in tema sport sono sempre graditi. Il libro di Sabatini mi è piaciuto a metà, l’ho considerato un’occasione un po’ sprecata anche se ci stava di leggerlo. Potrei dare una chance a questo di Sebino!

  3. Gli auguro soprattutto di riuscire ad arrivarci a Casalotti, l’ultima volta che sono passato da quelle parti (diversi anni fa, in moto) c’era un traffico che non era denso, era solido. Tutti fermi, senza speranza. Immagino che negli anni sia solo peggiorato, come nel resto della città.

    • Li vorrei tutti e quattro pure io, Boniek come Vice Presidente per curare i rapporti istituzionali (FIFA, UEFA, FIGC, Lega), Voeller come DG. Nela e Conti coinvolti in un progetto come la Roma U23 dove può dare li anche un ruolo a Totti per farsi le ossa come dirigente pure. Però secondo me e lo scrissi già due anni fa, la cosa ottimale era di avere un club satellite in una prima divisione Europea come il Belgio (l’U23 serve comunque per colmare il divario con gli altri club che l’hanno lanciata, ma con un club satellite in cui puoi prestare una stagione i migliori prospetti, superi tutti i club italiani e ti ritornano calciatori molto più pronti a compiere il salto qualitativo in alto). A noi manca sempre quello “step” che possa far fare a livello soprattutto mentale, l’upgrade per i nostri giovani (Calafiori il salto qualitativo l’ha fatto con l’esperienza al Basilea).

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