AS ROMA NOTIZIE – “Ebbi il grande piacere di incontrarlo una volta a teatro, mi colpì il sorriso appassionato”. Anche l’ex allenatore della Roma, Luciano Spalletti, ricorda il grande Gigi Proietti, scomparso il giorno del suo ottantesimo compleanno.
“Se far ridere e sorridere alla vita era il suo mestiere, allora lui ha lavorato ventiquattro ore al giorno per tutti gli anni della sua vita”, le parole del tecnico toscano riportate oggi da Il Tempo. Spalletti rivela di essere stato sempre un suo grande fan: “Se mentre sto facendo zapping mi imbatto in un suo show o un film nel quale recita, la ricerca di cosa guardare è finita”.
Ma è sull’annosa vicenda Totti, che ancora oggi, a distanza di anni, tiene ancora banco a Roma, che Spalletti rivela il particolare più inaspettato: “La posizione che prese Proietti nella storia tra me e Totti è l’insegnamento che quando si vuole veramente bene ad una cosa, il contributo da dare deve essere volto a tenere insieme le persone di cui ne fanno parte, non a dividerle. Questa è roba da maestri“.
Domani si svolgeranno i funerali, e la Roma la sera contro il Cluj giocherà, come era lecito aspettarsi, con il lutto al braccio.
Fonte: Il Tempo
Spalletti un giorno comprenderà, o magari l’ha già fatto, che la sua permalosità e mania di persecuzione, ne hanno enormemente limitato il potenziale da grande tecnico che indubbiamente possiede.
Chiuderà la carriera con un palmares terribilmente più scarno di gente che non ha una frazione del suo genio tattico, come Allegri o Conte. Quest’ultimo pure dotato di un pessimo carattere, ma abbastanza para@ulo da non andare a sbattere il grugno contro giocatori che possono rivelarsi decisivi per il suo destino e con la innata capacità di sapersi vendere bene.
Non dimentico comunque che mi ha fatto vedere la Roma più bella dopo quella inarrivabile del Barone. Che aveva però a disposizione un materiale umano di valore molto più elevato rispetto al certaldese.
Cattì, al pugliese s è visto con icardi e naingolan quanto je ne fregava da fa’ er paraculo…😏 spallo ha rovinato l uscita di scena del PIÙ GRANDE giocatore della storia giallorossa e questo il ROMANISTA VISCERALE E RADICATO NUN LO DIMENTICA…
Sono d’ accordo.Si puo dire cio che si vuole su Spalletti,ma alla fine nel calcio contano i fatti e non le parole.La sua ultima Roma e’ stata quella in cui abbiamo visto le ultime tracce di gioco/spettacolo di record e di risultati.Poi la diatriba con Totti lascia il tempo che trova e ognuno la pensi come vuole.
Non c’è niente di più disgustoso di trovare, invece di necrologi, piuttosto dietrologie e residui polemici posticci.
Non ho visto quanto dici nelle parole di Spalletti, ma non posso che concordare con il nuovo nickname, tristemente attuale da svariati anni.
la 10 a cristante…….
con questa l avemo sentite tutte
La 10 di diritto al giovane Zaniolo,sperando che si riprenda completamente con i tempi dovuti per l’Europeo
Me vie da piagne…la 10 all’addormito Cristante me fa pensa’ che tutto sommato il mio sogno di guidare no Shuttle senza ch’io abbia la patente per farlo potrebbe a breve essere realtà !!!
Spalletti, per quel poco di buono che ha fatto, deve bacia’ la terra dove cammina e ringraziare eternamente Francesco Totti che gli ha concesso di capire cosa vuol dire giocare a calcio.
Un piccolo particolare questo raccontato da Spalletti, che spiega la grandezza di Gigi Proietti, mente illuminata che ha sempre svettato sul pensiero comune
Al contempo spiega pure la pochezza dell’ex contadino di Certaldo.
Un po’ di visibiltà di questi tempi ……peccato caro Pelato che hai sempre smentito la lite con il Capitano! Come al solito hai confermato che sei poca robba……piccolo uomo!
Veramente poca roba.Era tornato a Roma solo per uno scopo ben preciso,ridicolizzare il Capitano (farina nel sacco del gatto e la volpe…grazie a Dio vaporizzati) davanti a tutto il mondo calcistico,lo avevano capito tutti.
Pelato ha avuto in sorte la non piccola incombenza di traghettare il Capitano all’uscita del suo luminoso percorso e contemporaneamente la Magica verso la Champions.Ha svolto il suo compito con la serietà ed i limiti insiti nella sua persona ma soprattutto scontrandosi con un mito incazzatissimo perchè l’ora era giunta e qui ha per forza di cose perso il confronto con la piazza.Se avessero ascoltato quel grande signore e tifoso che era Gigi avrebbero dato a tutti noi un bel segnale che ci era dovuto.
Un paio di precisazioni:
La Roma in Champions League ce l’hanno portata i gol segnati nel derby, co l’Udinese e con il Torino (partite perse a pochi min dalla fine) dall’Immenso Francesco TOTTI subentrato dalla panchina.
In ultimo il gol di Diego Perrotti quasi a tempo scaduto contro il Genoa, prima della tristissima festa di addio al calcio del giocatore italiano, sempre Francesco TOTTI, più forte di tutti i tempi.
Evitate di dare meriti, come fatto con l’incapace Di Francesco, a chi meriti non ne ha !!!
Al pelato ex contadino di Certaldo il Maestro Inarrivabile Genio della Romanità Gigi PROIETTI avrà sicuramente dato sto consiglio: ” a pelà…ma nun ce rompe ercà!!!”.