Sponsor, dirigenti e mercato: Friedkin ridisegna la società

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NOTIZIE AS ROMA – Un nuovo abito nella speranza di poterlo sfoggiare in serate da Champions, scrive l’edizione odierna di Leggo (F. Balzani). Dan Friedkin è passato alla fase 2 e, dopo aver messo mano al portafoglio per ripianare i debiti della Roma, ha chiuso l’accordo con la New Balance che sostituirà la Nike come nuovo sponsor tecnico per le prossime 4 stagioni (2 anni più opzione).

Il famoso marchio di Boston, popolare soprattutto tra i giovani, sbarca per la prima volta nel calcio italiano dopo aver vestito Liverpool, Porto, Bilbao e Lilla. E in rete sono comparsi tanti possibili prototipi che vedono pure il ritorno del vecchio logo tanto amato dai tifosi.

La Roma è più di una squadra di calcio, ha detto Kenny McCallum, general manager di New Balance. Che ha azzeccato la prima mossa di marketing postando una frase della Sud (Di giorno e sera, alza al cielo la bandiera) per celebrare la partnership. Come parte dell’accordo, i prodotti saranno venduti negli store New Balance in tutto il mondo e questo, per la Roma, è uno degli aspetti principali della sponsorizzazione. Ai giallorossi andranno circa 3,5 milioni a stagione, ma con delle royalties molto più alte rispetto alla Nike: 40%, contro una forbice che andava dal 7 al 12%.

Ricavi importanti che andranno abbinati ai successi sportivi. La rivoluzione non si ferma. Dopo il rinnovo di Fienga e gli addii di Baldissoni, Zubiria e Gombar è arrivato quello di Calvo che sarà sostituito alla guida del marketing dall’olandese Max Van Den Doel, ex General Manager di Adidas. Altra presa di posizione forte da parte di Friedkin è quella sui diritti tv visto che la Roma è l’unica big a non essere convinta di Dazn. E proprio il reparto comunicazione sarà il prossimo a essere investito dalla voglia di cambiamento di Dan che non trascura la parte sportiva.

Fonte: Leggo

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17 Commenti

  1. I soliti siano tranquilli, che il fatto di New Balance sia di Boston è solo una coincidenza

    • No ma poi soprattutto dopo anni in cui dichiaravano di essere interessati solo ai risultati sportivi e non economici, tutto ad un tratto sono diventati tutti commercialisti, e ora parlano di rivoluzione, perché vengono nuovi dirigenti di “seconda fascia”, quelli che per la cronaca non alzano o abbassano la classifica della Roma di un punto, ma gestiscono solo l’azienda Roma.

      Prima dell’olandese nei 10 anni americani ne sono stati cambiati parecchi. da Calvo all’ingiù mi vengono in mente Danovaro, Barror, Colette, Winterling e ce ne sono altri che dimentico sicuramente.

      Mai nessuno se li è filati, ma oggi, beh, sete di sangue, teste che rotolano, rivoluzzzzzione, dajeeeee 😀

      Sono partiti con grandi ambizioni, volevano veder rotolare la testa di Fienga e di Fonseca, di Dzeko e Pellegrini, di Ibanez e Karsdorp, di Cristante e Pau Lopez.

      invece ora si devono accontentare del classico turnover dei turnover, i vari manager di seconda fascia che cambiano quasi ogni anno.

      spiaze.

    • Detto che pure a me frega molto relativamente di chi si occupa del marketing o dei media, mi devi dire quale fosse l’organigramma della Roma nelle posizioni di vertice all’avvento dei Friedkin. Non c’era praticamente più nessuno.
      Vogliamo dire Fienga e Baldissoni? Uno c’è ancora e l’altro no. E Fienga è tornato ad occuparsi esclusivamente dell’ambito economico. Poi c’era quello che ci stava senza starci…ci siamo capiti.
      Sono entrati Pinto e Scalera. Vogliamo dire che è uguale?
      Poi, se hai tempo, mi dirai pure che c’azzeccano Ibanez e Karsdorp, Cristante e Pau Lopez…tanto per fare caciara?

    • Baldissoni da mo che era fuori, si occupava dello stadio e basta.

      Pinto è entrato al posto di Petrachi, ma Petrachi l’ha fatto fuori Pallotta.

      Scalera invece ricopre un profilo tutto nuovo (a mio avviso mossa azzeccata, in questa melma politica in cui si trova la Roma), quindi non è stato segato nessuno al posto suo, nessuna testa è rotolata. De che stamo a parlà quindi?

      Comunque si dai, UBrivoluzzione, me hai convinto 😀

      Il fatto è che vi da molto fastidio che il cumulo di macerie di cui avete parlato sia al terzo posto ed in lotta su due fronti, praticamente intatto.

      Certo, qualcuno mi dirà che grazie a Kumbulla e il prestito di Mayoral la Roma è praticamente rivoluzionata, però va da se che se disgraziatamente per voi la Roma vincesse qualcosa, dovreste fare i salti mortali per giustificarlo.

      Me sa che ve tocca gufarla anche quest’anno, come per gli anni precedenti.

      La domanda che mi faccio è: senza tutta la caciara ignobile che avete fatto negli ultimi anni, avremmo lottato almeno per il terzo posto pure allora, visto che la squadra e l’allenatore sono praticamente gli stessi dello scorso anno?

      I tifosi de quell’altre non smetteranno mai di ringraziarvi.

    • la mia vuole essere una domanda , ma cosa ha di tanto speciale il vecchio logo ? quella ASR intrecciata è meglio della scritta Roma ?

    • @Tonino Cerezo sicuramente ha un valore storico, poi io non sono mai stato vicino a questa battaglia, un po’ perché secondo me è invecchiato molto peggio del lupetto di Gratton, altrettanto storico e che trovo ancora oggi un colpo di genio, un po’ perché per gli stranieri il marchio Roma è più appetibile rispetto a quello strettamente della squadra, non avendo noi purtroppo costruito una fama internazionale che andasse al di fuori della figura di Totti è un fatto da tenere in conto. Poi secondo me i Friedkin hanno fatto la cosa migliore, l’hanno riportato come logo secondario che probabilmente finirà sulla terza maglia per il mercato locale, rafforzando un legame con la piazza che negli ultimi anni si era raffreddato. Per me il massimo da fare sarebbe tenere prima e seconda maglia come in questi ultimi anni, la terza con il logo del terzo scudetto e una quarta particolarmente zarra, tipo quella del PSG, da dare in pasto agli americani a cui piacciono tanto queste cose. Naturalmente, se inizi a vincere puoi pure metterci il vecchio logo del Roman sulle maglie, tanto le vendi lo stesso…

  2. Probabilmente non essendo un economista mi sfugge qualcosa.
    Questo è quello che percepiscono dai loro sponsor tecnici altre squadre (l’anno)
    Real Madrid 120mil
    Barca 105mil
    MUnited 86mil
    Juventus 51mil
    Milan 11
    Inter 10
    Napoli 8
    La stessa Roma prendeva 6 dalla Nike e ora si parla di 4 scarsi
    Siamo ad un trentesimo dal Real, un quindicesimo dalla Juve, meno della metà rispetto alle milanesi. Se qualcuno mi illumina.
    Io ci trovo poco di cui rallegrarsi

    • Provo a illuminarti.
      Quando l’AS Roma inizierà a vincere qualcosa avrà maggiore potere contrattuale nei confronti degli sponsor.
      Per iniziare a vincere bisogna però investire, non certo plusvalenzare i migliori.
      Altrimenti è un cane che si morde la coda, ballotta docet: NO MONEY=NO TITLES=NO MONEY.
      Tutte plusvalenze = nessuna vittoria, bilancio in profondo rosso, sponsor che fuggono, squadra sempre meno competitiva.. A chi hanno giovato?

    • real e barcellona hanno quasi 500 milioni di estimatori nel mondo, oltre che una bacheca leggermente più ricca di quella della Roma, la juve oltre a avere sicuramente un altro appeal ha anche un certo Ronaldo.
      non sono proprio paragonabili , Inter e Milan hanno una storia calcistica che noi non abbiamo. anzi mi stupisce il fatto che proprio Inter e Milan ricevono dallo sponsor tecnico quasi quanto noi

    • @Sperotto, mi dispiace quello che hai scritto non è esatto.
      M.United 120 mil
      Barcellona 90 mil
      R Madrid 85 mil
      Liverpool 70 mil
      Gobbi 18 mil
      Inter 10 mil
      Milan 10 mil
      Roma 4 mil, senza il 40% del venduto
      Napoli 3mil, tutto compreso
      Volevo anche dire che, prima dei gobbi ci sono almeno altre 15 squadre in europa che precedono le italiane.
      Un saluto

    • Oltre a ciò che ti hanno detto coloro che mi hanno preceduto, devi considerare che le royalties saranno molto più elevate rispetto al contratto Nike: un 40% rispetto al 7-12%.
      Quindi le entrate saranno in percentuale molto più ricche quanti più kit si venderanno.
      Comunque, il succo del discorso è che i contratti vengono modellati in base a quanto riesci a garantire in termini di merchandising. Non ci sono segreti e nessuno ti regala niente.

  3. Secondo me è importante avere la persona giusta al posto giusto. Nel mio piccolo lavoro nel marketing di una piccola azienda e non è tutto rosa e fiori…. Figuriamoci per una Società di calcio…. Figuriamoci per la Roma

  4. La NB è uno sponsor non il solo sponsor della ASR e c’è una grande è pesante differenza tra uno sponsor che ti dice ti do il 40% di royalties sul venduto con il marchio ASR piuttosto che un misero 12%, se la Roma fa bene dalla vendita dei gadget incassa bei quattrini. Un Zaniolo che ti torna alla grande può farti incassare un bel pò, per non parlare delle scarpe da ginnastica.
    Personalmente spero che sulle maglie mettano il lupetto di Gratton da qualche parte.

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