Stadio della Roma, i Friedkin non cambieranno l’area di Tor di Valle: ecco perchè

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ULTIME NOTIZIE STADIO ROMA – E’ notizie delle ultime ore quella dell’incontro “segreto” tra i Friedkin e la sindaca di Roma Virginia Raggi avvenuto ieri all’ambasciata Usa di Via Vittorio Veneto dove per la prima volta si è parlato anche del progetto stadio di Tor di Valle, ormai prossimo al via libera da parte del Comune.

Lo stadio sorgerà a Tor di Valle, nessun cambiamento di zona

Nei giorni scorsi si era vociferato di un possibile cambio di area per realizzare lo stadio della Roma, viste le difficoltà incontrare dal club capitolino ad ottenere il via libera da parte della politica. L’ipotesi però è da scartare, salvo clamorosi colpi di scena. Lo spiega in questi minuti Fernando Magliaro de Il Tempo con un tweet.

Cambiare area significa ripartire dal 2014 e buttare soldi

Il punto più critico del cambiare location per la costruzione dello stadio è senza dubbio la tempistica: cambiare zona, che sia Fiumicino, Tor Vergata o una delle tante altre zone di Roma uscite nei mesi scorsi, significherebbe ritornare al punto di partenza, e cioè a marzo 2014. Inoltre tutti i soldi spesi fino ad ora e il lavoro fatto per il progetto andrebbero sprecati. Impensabile.

Con Friedkin avanti tutta su Tor di Valle, ecco perchè

Solo un parere negativo da parte del Consiglio Comunale metterebbe una pietra tombale sul progetto, ma è un finale che tutti si augurano non ci sia. Per la città di Roma sarebbe un pessima figura, e per il club giallorosso una pesante mazzata. Friedkin dunque andrà avanti con questo progetto, anche considerato che al momento dell’acquisto della Roma il texano ha versato all’ex proprietario James Pallotta una quota di soldi per la progettazione dello Stadio e ha anche acquistato tre società legate a Tor di Valle. 

Redazione Giallorossi.net

 

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25 Commenti

  1. Credo che sia scontato perchè se la tengano, non penso che abbiano intenzione di attendere altri 10 anni per cambiare terreno, anche perchè altrimenti le quote di TDV che si sono comprati non gli servirebbero a nulla.

    Detto questo, tutto dipenderà al solito dalla politica e dalla burocrazia…

  2. Non serviva Magliaro per questa profonda deduzione. E’ chiaro ormai che lo stadio non potrà che sorgere a TdV, anche se probabilmente sarebbe stato meno esoso farlo altrove (a parere dell’advisor e non del sottoscritto).
    Va ovviamente sanato tutto ciò che c’è da sanare riguardo la proprietà dei terreni (l’agenzia delle entrate sarebbe nella potestà di confiscarli in qualsiasi momento) e presentarsi con un partner immobiliare degno di tale nome.

    • Ma come, fino a ieri sostenevi che la proprietà dei terreni era un problema insormontabile…
      Oggi “l’agenzia delle entrate sarebbe nella potestà di confiscarli in qualsiasi momento”.
      Hanno fatto una legge nottetempo?

    • E’ vero che non serve Magliaro per questa profonda deduzione, ma visto che ci sono pseudo giornalisti (Francesco Balzani e Antonio Felici) ai quali “RISULTA che si sta lavorando molto ad un’alternativa a Tor di Valle”, fa bene Magliaro a ricordargli a cosa va incontro la Roma, il Campidoglio, Tifosi della Roma ed i cittadini Romani se venisse bocciato il progetto Tor di Valle e si dovesse cambiare area per realizzare lo stadio

    • A Divano non hai capito che se cambia il vento cambiano anche gli schieramenti?
      Ora UB40 sarà Zenone e Zenone sarà UB40.

    • Ahahahah David, immaginare ubvik e zenone che si scambiano mha fatto tajà…
      Tipo ubone e zeno40.
      Comunque succede solo quando uno è troppo innamorato delle prorpie idee, per poter rivendicare un giorno di aver avuto ragione.
      Trovo giustissimo rivendicare le proprie convinzioni e nel caso anche di cambiarle, solo gli idioti non cambiano idea, quello che mi infastidisce è quando uno presenta una realtà soggettiva come se fosse la verità assoluta. Un conto è dire 2+2=5, c’è poco da discutere o è giusto o è sbagliato, invece discorsi del tipo Oggi fa caldo punto e basta e chi non ha caldo è malato o in malafede… mi fanno cascare il cascabile

    • Divano’s, mi faresti il favore di citare il post dove avrei detto che è insormontabile?
      Ho detto che così come stanno le cose è un problema. E lo è. Quei terreni in questo momento non possono essere venduti causa trascrizione nel registro per la richiesta di Papalia di annullamento del contratto di vendita.
      Così come ci sono milioni di tasse non pagate all’erario. Ho sempre sostenuto che le cose si possono risolvere facendo fuori Parnasi e saldando i debiti.
      Se hai argomenti per smentire quanto affermo fallo pure. Ma non mi mettere in bocca cose che non ho detto.

  3. Se il consiglio comunale bocciasse il progetto, accollerebbe al comune l’onere di sopportare una causa milionaria che la Roma farebbe sicuramente: non bisogna dimenticare che la precedente amministrazione aveva approvato, dopo un lungo iter, il primo progetto, che era anche migliore per la città. Quello attuale è frutto dell’intervento a gamba tesa dei grillini e della successiva mediazione: se avesse voluto, la Roma avrebbe potuto benissimo fare causa, con pressoché certe possibilità di vincerla. Se ora si rimangiassero la parola, non sarebbe solo una figura di m@rda, ma anche un danno per le casse del comune

  4. …..se stadio ci sarà lo dovremmo alla fortunata contingenza cosmica che fece sì che in un tempo di vuoto politico del tutto particolare, fu eletto a Roma un sindaco fuori dagli schemi, Marino, che abbracciò con entusiasmo questo progetto ed anzi, forse volutamente, lo volle fuori dai soliti circoli del potere finanziario e edilizio roma (e sappiamo a chi faccio riferimento). sempre in questo vuoto politico, il progetto andò talmente avanti, con un velocità poco usuale nel mondo politico italiano, da rendere oramai impossibile un passo indietro. e infatti, una volta che il vuoto fu colmato (ovvero Renzi alla segreteria politica del PD), il conto fu servito a Marino, che fu fatto dimettere dal suo stesso partito (mai visto prima!) per 2 mila euro spesi con la carta di credito del comune, ma fondamentalmente per fargli pagare di aver osato tanto e non aver fatto guadagnari i soliti noti a roma (non dimentichiamo quello che fece anche per le discariche/cerroni, l’ama, matrimoni gay, i vigili urbani e le farmacie del comune). così Renzi regalò Roma alla Raggi, accordandosi con i poteri occulti romani, sperando che facesse fallire lo stadio, e poter conquistare l’italia e così fu perché divenne primo ministro finché non si suicidò con il suo referendum.
    ricordiamoci tutto questo… ricordiamoci quanto male certi uomini e donne possono fare alla nostra città.
    ora la raggi si farà bella con lo stadio ma non la voterò comunque

    • come osi chiedere all’italiano di avere memoria? se chiedessi le giravolte spaziali o il salto della quaglia ok, ma addirittura avere memoria? questi già se so’ scordati de avella votata in massa sta incapace, lei e chi je stava sopra, figurati se si ricordano del buon Marino

    • Belle congetture, ma stai lavorando di fantasia. Parnasi ha foraggiato per bene la Fondazione Eyu, all’epoca presieduta dal senatore Bonifazi, ex tesoriere del PD e uomo di fiducia di Renzi, col quale è passato in Italia Viva. Finanziamenti illeciti per i quali lo stesso Bonifazi, assieme a Parnasi, è stato rinviato a giudizio.
      Nel 2017 vi fu l’intervento di Luca Lotti, allora ministro dello sport e altro membro del giglio magico di Renzi, per sbloccare l’impasse sopravvenuta dopo la cancellazione del Ponte di Traiano dal progetto.
      Questo a dimostrazione che la corrente renziana era tutt’altro che ostile al progetto TdV.
      I motivi degli attriti tra Marino e Renzi vanno ricercati altrove e non è questa la sede opportuna per discuterli. Ma lo stadio della Roma non c’entra nulla.

  5. dopo 6 anni dalla presentazione del progetto ancora non sappiamo SE si farà. 6 anni non per farlo, ma per NON sapere SE farlo. Se ci riflettete c’è da uscire di senno.
    Ci si combatteva una guerra mondiale in questo lasso di tempo.

  6. Cari Friedklin dovete far in moda da cacciare la Raggi.
    È l’unico modo per arrivare a far costruire lo stadio.
    Qualcuno si ricorda tutti i soldi spesi di consulenze e altro senza arrivare a nulla.

  7. Resta il fatto che il progetto iniziale era veramente bello e avrebbe riqualificato un quadrante della città che ora è sostanzialmente abbandonato a se stesso e in grave difficoltà.
    Il progetto attuale sembra qualcosa da “vorrei ma non posso”; sicuramente meglio di niente, ma i grillini avranno per sempre sula coscienza questo casino.

  8. Il problema cruciale per la costruzione dello Stadio,quando verrà approvato dalla Giunta ( campa cavallo… ), è trovare i finanziatori dell’opera per 1 miliardo di Euro,quelli che Pallotta aveva certosinamente trovato nel corso degli anni e che se ne sono andati con Lui,stufi di aspettare le decisioni di una Sindaca che,nella storia di Roma,si è rivelata più dannosa di Alarico e Genserico messi insieme…

  9. comunque sia c’e’ da dire che se esiste questa possibilita’ e’ un merito di Pallotta.

    io personalmente l’ho contestato in lungo ed in largo, ma sulla questione stadio deve essergli riconosciuto tutto il merito che gli spetta.

  10. Ha spiegato bene il lettore precedente MALTA.
    Ora la Raggi si è INCARTATA, sa benissimo che il fallimento dello stadio è un boomerang, all’inizio era contraria e ora spinge per andare avanti, ma deve fare i conti con alcuni consiglieri TALEBANI contrari, per questo ancora non ha ancora deliberato. E in più vorrebbe portare la vicenda in positivo, vicino alle elezioni

    Resta il fatto che la Raggi è stata una delle peggiori figure mai viste a Roma per MANIFESTA INCAPACITA’.

  11. Divano’s, mi faresti il favore di citare il post dove avrei detto che è insormontabile?
    Ho detto che così come stanno le cose è un problema. E lo è. Quei terreni in questo momento non possono essere venduti causa trascrizione nel registro per la richiesta di Papalia di annullamento del contratto di vendita.
    Così come ci sono milioni di tasse non pagate all’erario. Ho sempre sostenuto che le cose si possono risolvere facendo fuori Parnasi e saldando i debiti.
    Se hai argomenti per smentire quanto affermo fallo pure. Ma non mi mettere in bocca cose che non ho detto.

  12. Fare il bagno al largo ehh ehhh per vedere da lontanoooo Baldissoni oni oni oni oni …….un’estate al mare eh eh voglia di remare eh eh…..

  13. Si continua con questa ingenuità della causa milionaria se il comune dicesse di no allo stadio.
    Ma non è il “comune” eventualmente a dire di no. E’ il Consiglio. E il Consiglio è legittimato a farlo. I consiglieri sono nella potestà di esprimere voto positivo o voto negativo, senza dover dar conto ad alcuno. Sono eletti, sono espressione di democrazia. Il contrario vorrebbe dire che i consliglieri possono solo votare di sì. Cioè, il loro voto è condizionato, obbligato. Un assurdo giuridico.
    Che poi tutta questa storia sia una follia, è un altro discorso.

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