NOTIZIE AS ROMA – Mobilità , parcheggi, accesso all’Ospedale Pertini ed espropri sono solo alcuni dei temi affrontati dalle commissioni capitoline Sport e Urbanistica riunite in video conferenza con i tecnici dell’As Roma per discutere del progetto del nuovo stadio giallorosso a Pietralata, scrive oggi Il Tempo (F. Mariani).
Il prossimo grande passo verso la realizzazione dell’impianto è, infatti l’approvazione, in Aula Giulio Cesare, della delibera sull’interesse pubblico. Appuntamento a cui si deve arrivare con le idee chiare e soluzioni per le «numerosissime criticità », come ha spiegato Gianni Gianfrancesco (direttore del dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica), ricordando, allo stesso tempo, che «non vi sono elementi che rendono impossibile il progetto, così come accertato in Conferenza dei servizi».
Tra i «temi caldi» di cui si è discusso ieri negli uffici capitolini, quello della mobilità . «Nella nostra memoria avevamo dato una soluzione al problema parcheggi perché nel progetto sono pochi», ha detto il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, intervenendo alla riunione. «Per noi la viabilità attuale non è sufficiente per realizzare lo stadio e va creato un sistema viario ulteriore», ha aggiunto. “Sulla mobilità il prossimo step saranno micro simulazioni della viabilità di quartiere“, ha rassicurato Silvia Prandelli, country manager di “Populous Italia”, lo studio di architettura che realizzerà lo stadio.
La manager ha affrontato anche il nodo dell’accesso all’ospedale Pertini, spiegando che «nel progetto di fattibilità è previsto che da nord arriverà chi dovrà parcheggiare sul multipiano di Monti Tiburtini, mentre l’ospedale avrà un accesso esclusivo su via dei Monti Tiburtini».
Altro «tema caldo» quello degli espropri, su cui è intervenuto il generai counsel dell’As Roma, Lorenzo Vitali: «riguarda particelle fondamentali (per la realizzazione dell’impianto, ndr), ma su questo e altri aspetti forniremo risposte serie e adeguate nei tempi previsti». Anche perché, come ricordato nel corso dei lavori, l’area interessata dall’intervento riguarda l’ex Sdo, ovvero quel progetto urbanistico di riorganizzazione e ricollocazione delle infrastrutture direzionali al di fuori dal centro storico mediante la costruzione di un centro direzionale che avrebbe dovuto realizzarsi negli anni sessanta.
Il comune, quindi, ha la proprietà dell’area e attraverso il progetto dello stadio avvierebbe quella rigenerazione urbana che è rimasta incompiuta. Come ha confermato anche l’architetto De Paolis del Comune: «La proposta non aggiunge nuova volumetria al progetto “Sdo” e non consuma nuovo suolo pubblico. Si tratta di un’operazione di rigenerazione in uno spazio irrisolto e fungerà da cerniera dei quartieri».
I prossimi passi che dovrà affrontare il progetto dello stadio della As Roma li ha ricordati l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia: solo con l’ ok dell’Assemblea Capitolina alla pubblica utilità si potrà entrare in una fase più operativa, con l’apertura di una conferenza dei servizi decisoria e la valutazione di impatto ambientale (Via) che sarà gestita dalla Regione. Intanto, per oggi, sono previsti una nuova riunione di commissioni congiunte e un sopralluogo sull’area del cantiere e una visita in alcune aree oggi interdette.
Fonte: Il Tempo
Ma in Inghilterra, per la costruzione di un qualsiasi stadio, ci sono tutte queste chiacchiere??
Non lo so, ma in ogni caso meglio trattare queste questioni adesso, e aspettare un altro po’, che trovarsi con uno stadio fatto male e che genera ingorghi spaventosi a ogni partita, o ancora peggio (visto il coinvolgimento indiretto dell’ospedale) notizie di malasanità per via del fatto che il Pertini era diventato irraggiungibile per via di una partita. Non sono tematiche sulle quali si può soprassedere.
In Inghilterra si pagano le royalties, qua le mazzette…è questo che rende più complicato individuare l’elenco delle persone ce deve magnà su qualsiasi opera, pubblica o privata che sia…
Aldo, ti rispondo da cittadino del mondo e ti dico con certezza che anche in Inghilterra ci sono problemi di burocrazia che viene neutralizzata dal potere economico dei sponsor. Detto questo piccolo dettaglio, le Società che hanno lo Stadio di proprietà in Premier sono l8 su 20.
In Spagna la percentuale degli stadi è di proprietà dei club è del 40%.
In Germania, patria degli impianti di nuova generazione che ti permettono anche di affittare una camera con veduta del campo, la percentuale di Stadi sale al 61%.
In Italia non è un sogno visto che ci sono quattro Società che hanno il proprio Stadio di proprietà e sono Juventus, Atalanta, Sassuolo, Udinese e Frosinone e altre avanti nella pianificazione che sono Milan, Inter, Roma, Fiorentina, Cagliari e Bologna.
Dajeeeee che i Friedkin sono coloro che trasformeranno il sogno in realtà e la AS Roma avrà a Pietralata, il suo Stadio di proprietà e sarà di nuova generazione!!
Premesso che sono d’accordo con Ago, mi fa comunque piacere rilevare che qualcosa (anzi: parecchio) si sta muovendo riguardo allo stadio della Roma. Io non credo che potrò mai entrarci perché da diversi anni ho lasciato Roma e l’Italia e mi sono trasferito definitivamente in un’altra nazione, ma come tifoso romanista da oltre 60 anni sono felicissimo di sapere che nel prossimo futuro la nostra squadra del cuore giocherà in un impianto tutto suo.
E’ giusto che vengano considerate le priorita’ dell’ospedale e lo studio della viabilita’, tra l’altro la zona e’ servita da
treno (stazione tiburtina)
metropolitana.
Piu’ di cosi’ non si puo’.
Comunque e’ un’area adeguata e se non sopraggiungeranno impedimenti di:
ranocchie
lucertole
pantegane
ambientalisti ad orologeria.
Temo che stavolta lo stadio verra’ realizzato per la data del centenario dalla fondazione della A.S.Roma.
Vorrei sapere chi le paga queste vie “accessorie” ,necessarie per avere il via libera dal Comune e poi dalla Regione.
Sul progetto di Tor di Valle doveva farsene carico la Roma. Qui?
Odio i troppi galli a cantare.
Be’ io sono stato all’Anfield Road, praticamente in mezzo alle casette. Per uscire, peggio che a Tor di Quinto fuori l’Olimpico….
Anche San Siro è collegata con UNA sola metro…
Pietralata è ben collegato ma 60.000 persone causeranno sempre ingorghi. Non si inventassero storie. Per il Pertini basta creare una corsia preferenziale durante le partite.
Perché a Roma si vuole usare la macchina anche pe’ annà a piscià …
Perfino L’Aquila che gioca nel campionato d’eccellenza è riuscita a fare lo stadio di proprietà , il Gran Sasso Italo Acconcia abbandonando lo Stadio Fattori.
Arrivati a questo punto, sarebbe ora che il tutto per lo Stadio della Roma dovrebbe procedere in modo spedito invece di continuare con chiacchiere, proteste e ci manca solo che spunta la protezione per le siringhe infette lasciate in terra da qualche tossico.
Se devono da move, se devono sbrigà invece de continua a magnà e spartisse fette de torta.