ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Nicolò Zaniolo parla all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport (M. Cecchini). Il talento giallorosso sarà il grande protagonista del prossimo ritiro della Roma insieme al nuovo tecnico Josè Mourinho. Queste le parole del calciatore al quotidiano:
In questi mesi senza calcio, quali sono le cose belle che ha scoperto intorno a sé?
“Molte le conoscevo già. L’affetto infinito della mia famiglia, la cura che ha avuto per me la Roma e la vicinanza dello staff del mio agente (Claudio Vigorelli, ndr), la bravura di chi mi ha rimesso in piedi, e non parlo solo del professor Christian Fink, il chirurgo che mi ha operato al ginocchio, ma di tutti quelli che hanno lavorato per me e con me. La sorpresa, però, è stata rappresentata dalle migliaia di messaggi dei tifosi della Roma e di altre squadre”.
Immaginiamo che anche la Nazionale non le avrà fatto mancare vicinanza. Lei sta ricambiando?
“Certo! Tifo come un matto davanti alla televisione quando gioca l’Italia”.
Sorpreso dal cammino degli azzurri?
“Per niente. So quanto valgono i miei compagni e quanta forza sono riusciti a creare facendo gruppo. I titolari non sono solo undici, ma tutti quanti. E guardi che non è una frase fatta, visto quello che hanno dimostrato negli ottavi di finale proprio nella partita contro l’Austria: chi entra, decide la partita. Si vince tutti insieme”.
Sta con loro anche riguardo alla questione dell’inginocchiarsi o meno?
“Al cento per cento. Quello che decidono loro, per me è sempre la cosa più giusta da fare”.
Nicolò, cominciamo a preoccuparci, dove è finito il “bad boy” di cui parlavano le cronache? Adesso sembra essere diventato un calciatore modello. (ride)
“Devo ancora migliorare, ma si diventa uomini anche sbagliando”.
Crede davvero che possiamo vincere l’Europeo?
“Non dico niente, perché ha visto cosa è successo alla Francia campione del mondo, ma arrivati a questo punto, secondo lei, quale nazionale non avrebbe paura dell’Italia? Credo nessuna”.
Ci pensa che potrebbe vedere la partita col Belgio, in linea d’aria, a poca distanza da Mourinho, atteso proprio in quelle ore nella Capitale?
“Alt, di Roma non parlo. Dico solo che siamo tutti gasati, perché non vediamo l’ora di dimostrare a Mourinho quanto valiamo. È un grande allenatore e ha vinto tanto. Per me è un onore essere allenato da lui, perciò non vedo l’ora di cominciare”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Daje Nicolò.
Grandissimo acquisto. Speriamo bene.
Ci metterà un po’ per tornare al top. Ma è giovane e se è stato curato bene può farlo.
Io sto gasato più di te.
Se il binomio MOURINHO-ZANIORO va come ci si auspica so caxxi amari..
FORZA ROMA
a questa domanda: “In questi mesi senza calcio, quali sono le cose belle che ha scoperto intorno a sé?” si è dimenticato della patata…
no, ha risposto: Molte le conoscevo già. onesto…
Ho fatto atletica a livello agonistico per anni e me la cavavo bene sui 400-800. Erano tempi (lontani) in cui l’Italia sfornava medaglie e primati, con una grande attenzione alla preparazione non-chimica (almeno per una “corrente”, quella di Vittori che, peraltro, aveva luci e ombre di suo).
Sti grandissimi cavoli, direte (giustamente) voi.
Era solo per dire che mi piacerebbe tantissimo verificare di persona il recupero atletico di Zaniolo, con dei test ben noti (e per la verità mai superati dalle moderne alchimie): perché affidarmi ai bollettini ufficiali, – sia per gli altalenanti esiti di passati infortuni del genere, per altri giocatori della Roma, sia per l’incognita insita nell’interesse commerciale spropositato intorno a un top-calciatore -, getta sulla comunicazione al riguardo un’ombra di strana euforia mista a disagio.
Per chi, anche comune atleta, è uscito da infortuni agonistici gravi, dovrebbe infatti essere chiaro che la parte affidata al medico-chirurgo e al suo protocollo (necessariamente generico, o generale, rispetto alla spesso mutevole realtà giornaliera del lavoro di recupero) non coincide, in termini molto pragmatici, con la realtà e l’abilità di chi segue la non meno fondamentale fase riabilitativa.
Poi, certo, la Natura e, con essa, la predisposizione genetica di un atleta (inclusa quella “di testa”), giocano un ruolo imponderabile.
Scusate le osservazioni (e nel caso..spolliciatemi): ma preferirei tanto credere che Zaniolo, da questa situazione, ci possa aver addirittura guadagnato, sia nel capire le proprie potenzialità atletiche, che nel maturare “di testa” sulla serietà e lo spirito di sacrificio che un campione deve portare come valore interiore.
IN BOCCA AL LUPO NICOLO’
Commento interessante e molto intelligente.
Parere personale ovviamente.
FORZA ROMA
Bel commento, complimenti. Sensato, sereno, e…per chi sa leggere tra le righe, appassionato. Da Romanista e sportivo vero.
Ciao e sempre FORZA ROMA!
In effetti leggevo l’altra sera le decine di post su un articoletto di un sito molto frequentato (probabilmente in Italia il più bazzicato) dei tifosi di strisciate tutte, Napoli, Dea, e altre. Tutti facevano (tranne qualche sparuto rosicone di passaggio subito zittito dagli altri) gli auguri a Zaniolo, e molti si dispiacevano del fatto che non fosse all’Europeo, convinti che avrebbe dato alla Nazionale molte più certezze… e sono rimasto sorpreso quanto lui. Nel suo caso sembra davvero esserci un amore trasversale.
Io credo che si debba creare una forteRoma con lui come perno centrale può essere la nuova bandiera anzi pensando a gli altri in squadra già lo e’ io stravedo per lui è come me tantissimi altri è entrato nei cuori dei tifosi e nel fegato dei formellesi il motivo è semplice vedono in lui un campione e poi perché lì percurla come può..a differenza di pseudo capitano amici fraterni delle quaglie..la fascia Damola a lui…sarà il nostro giovane grande condottiero Forza Roma Forza Nicolò
Non ci capisco molto, ma io mi auguro per il ragazzo e per la Roma che Zaniolo possa cambiare il suo ruolo e giocare come punta, alla Haaland o alla Ronaldo. Secondo me, ha le caratteristiche atletiche, tecniche e agonistiche per diventare un crack assoluto proprio in quella posizione. E penso che correrebbe anche meno rischi di infortunio.