Spalletti, un tuffo nel passato: cena con gli ex Roma per ritrovare il sorriso (FOTO)

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Un periodo buio capita nella vita di tutti, e Luciano Spalletti lo sta attraversando adesso. L’esonero dalla Nazionale lo ha scosso profondamente, come lui stesso ha ammesso in più di un’intervista. Ma Roma non dimentica chi l’ha fatta sognare, e così la sua città calcistica ha deciso di stringersi intorno a lui.

Ieri sera, in pieno centro, a Corso Vittorio Emanuele, Daniele De Rossi ha preso per mano la vecchia banda degli anni d’oro, organizzando una cena con tanti protagonisti di quella squadra che incantava l’Europa. Da Pizarro a Tonetto, da Perrotta a Vito Scala, tutti insieme per ritrovare il gusto dei ricordi e, soprattutto, regalare a Spalletti qualche sorriso in un momento complicato.

A testimonianza della serata, una storia Instagram di Max Tonetto: un selfie allegro, visi distesi e in sottofondo la voce immortale di Venditti con “Roma Capoccia”. Un piccolo frammento di romanismo vero, capace di riportare per una sera indietro nel tempo, quando la Roma di Spalletti faceva sognare un’intera città.
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31 Commenti

    • Forse non l’ha vissuta quella Roma…ahinoi, sono passati più di 40 anni.
      Senza andare nell’anteguerra, tempi che ha vissuto solo Zenone, quella dell’inizio degli anni 80 resta la Roma più bella e vincente dal 46 in poi.

      Come puro spettacolo e godimento ci metterei pure quella di Eriksson, che però purtroppo ha ballato solo per un girone e fallendo l’obiettivo sul più bello.

      La Roma di Spalletti è seconda o terza, a seconda che si voglia considerare o meno quella di Eriksson.
      Tenuto conto che è durata per qualche anno, sfiorando un massimo titolo che ci è stato scippato nell’anno del centenario interista, e fatto due quarti di finale di Champions, per me è seconda, anche davanti alla Roma di Capello che purtroppo nelle coppe non è stata mai all’altezza.

    • A mio oarere e tra quelke che ho gissuto, a livello di gioco era più divertente la Roma del primo Spalletti, poi quella di Erikson e quindi di quella di Liedholm.

  1. cassetti e tonetto panucci erano 3 volte più forti di wesley e angelino e rensch
    de rossi e pizarro non ne parliamo di koné e cristante
    mexes e chivu…. vabbè…
    taddei e mancini… vabbè
    forse giusto davanti… ma totti e perrotta sono due campioni del mondo… se non ricordo male.

    • Guarda, con tutto il rispetto -opinione tua ovviamente legittima- ma vorrei vedere cosa diresti oggi se ci proponessero “un” Tonetto e ancor più “un” Cassetti… ma col senno di prima, non col senno di poi col quale -come è noto- semo bòni un po’ tutti 🙂
      Tonetto, sì, correva ed era un gran crossatore dal fondo; ma lo è anche Angeliño, il quale ha già segnato più di lui; Cassetti non ne parliamo: all’epoca è stato massacrato che bastava un quarto. E sinceramente no, Wesley NON è 3 volte più scarso di lui, ma assolutamente no. Sempre opinione, stavolta mia, è chiaro.

  2. La Roma di Liedholm era avanti, possesso palla e 433, la più forte…come era avanti quella di Eriksson me le ricordo bene, quest’ultima era una squadra che aggrediva l’avversario(pressing) dopo….e sottolineo dopo, lo ha fatto il Milan di Sacchi, altro che precursore…Sacchi.
    Amarcord…
    Forza Roma Sempre

    • può darsi che il mio parere su Liedholm sia figlio della mia veneranda età, ma negli occhi ho ancora le azioni che partivano dalla difesa e arrivavano sotto porta senza che il pallone toccasse terra!!!!

    • Ma nessuno ricorda che quella di liedholm oltre ad aver vinto tutto in Italia sfioró la vittoria di una coppa dei campioni con il real Madrid di quell’epoca, ovvero il Liverpool di Ian rush? La Roma era considerata, nonostante quella sconfitta ai rigori, la squadra più forte d’Europa! Mi pare qualcosina di più delle altre belle Roma.

  3. La Roma di Spalletti avrebbe meritato di essere seguita come viene seguita ora da Mourinho in poi….. Ricordo pochissime occasioni con lo stadio veramente pieno e quasi tutte quando c’era un antagonista di livello. Purtroppo in quegli anni tra tessera del tifoso, idee “creative”;del prefetto di turno per dividere in due le curve e la scarsa empatia con le dirigenze di allora quelle squadre non hanno avuto il giusto seguito.

  4. Se relativizziamo a quei pochi mesi del 1986,come spettacolo puro,e considerata la qualita’ media degli interpreti (Di Mauro e Di Carlo,Graziani a 34 anni,Oddi leone) a livello di spettacolo puro negli ultimi 50 anni secondo me vince la Roma di Eriksson.Come bellezza di gioco piu’qualita’degli interpreti e delle giocate singole quella del Barone.Come organizzazione e modernita’quella di Spalletti,con il solo difetto dell’eccessivo narcisismo.

    • Hai ragione, quella dell’86, nel rapporto qualità dello spartito rispetto a quella degli interpreti, forse vince addirittura il confronto, anche se comunque Boniek, Ancelotti, Bruno Conti, Pruzzo, Nela, Cerezo non erano poca roba, seppure parecchi di questi ormai oltre la trentina.
      Ha ballato troppo poco però rispetto alla Roma di Liedholm, Spalletti, e anche Capello

      P.S. Mi hai fatto incuriosire con Di Mauro, che non ricordavo in quella rosa…e infatti non c’era!
      Di Mauro è legato alla Roma di Radice, quella sì veramente operaia ma con un grande cuore.
      C’era invece Stefano Impallomeni, altra meteora che poi è finito a fare il commentatore/cronista.

    • Sì, credo che Roma-Juventus 3-0 sia stata una delle più belle partite che ho mai visto all’Olimpico come dimostrazione di forza. Una squadra con un gioco stupendo.
      Era talmente bella che svanì un pomeriggio come un sogno. Ahimè.

    • formazione Roma di Liedholm
      Tancredi nela Vierchowod Ancelotti Falcao Maldera Conti prohaska pruzzo di Bartolomei jorio
      🥲🥲🥲

  5. Non perché abbiamo perso e quindi devo andare contro gasp questo no però luciano de calcio ne sa e per me il più grande allenatore della Roma vero che aveva una mega squadra ma lii un grande magari ce ricasca prima o poi

  6. al primo anno di eriksson,c’erano buruani, Antonelli (campioni d’italia con il barone al Milan della stella 79) e Antonio di Carlo.impallomeni entrò in rosa 2 anni dopo ,vice allenatore, Roberto Clagluna. in coppa Italia( quella seria)la Roma batte’la lazio 2a0,prima in classifica nel girone. la lazio sarebbe passata come seconda ,a patto che il Genoa non vincesse con 5 gol di scarto contro la pistoiese. Genoa- pistoiese ,5 a 0 😱. lazio fuori. tonino di Carlo mandò orsi con tutta la porta in curva sud con una fucilata terrificante

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