Tiago Pinto: “Alla Roma fatto tanto con poco. Chi non mi apprezza tirerà fuori Renato Sanches…”

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Nel corso dell’intervista a Cronache di Spogliatoio e Rivista Undici, Tiago Pinto è tornato a parlare della sua esperienza alla Roma, rivendicando risultati e scelte compiute nei suoi tre anni in giallorosso. Oggi al Bournemouth, l’ex General Manager ha messo in fila meriti e limiti di un percorso vissuto spesso in condizioni difficili.

Pinto non ha nascosto gli errori (“Chi non mi apprezza tirerà fuori Viña, Renato Sanches o Shomurodov”), ma ha ricordato anche operazioni centrali nella costruzione dell’attuale rosa: “Qualcosa di buono è stato fatto: Svilar e Ndicka a parametro zero, Celik a 7 milioni. Ogni tanto, non avere soldi ti aiuta a trovare soluzioni”.
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Sul triennio romanista, Pinto parla con toni affettuosi: Ho solo cose belle da dire. In tre anni abbiamo fatto una semifinale e una finale di Europa League e vinto una Conference. Non è stato abbastanza perché tutti volevano la Champions, ma qualcosa l’abbiamo portato a casa”.

Capitolo settore giovanile, quello di cui si dice più orgoglioso: “La nostra strategia lì ha funzionato: Zalewski, Bove, Calafiori, Pisilli. E anche Marin, oggi terzo portiere del PSG. Non dimentichiamo Mourinho: ha avuto un ruolo fondamentale nel dare spazio ai ragazzi”.

Un bilancio complessivo che Pinto sintetizza così: “Considerando la situazione economica e tutte le limitazioni, penso che siamo riusciti a fare tanto con poco”.
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Fonti: Cronache di Spogliatoio / Rivista Undici

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10 Commenti

  1. con molta onestà…devo dire che alcuni acquisti effettivamente ancora non li ho capiti…ma quello che dice è pura verità. Se non ci fosse stata rubata l Europa League era artefice di un capolavoro. Bravo Pinto.

  2. Topo Gigio qualche ragione ce l’ha… sentiamo la replica dei Friedkins…
    … … … … …
    … … … … …
    … … … … …
    e niente… non risponde nessuno 🤷🏻

    • I Friedkin hanno sicuramente commesso degli errori ma lo sfacelo lasciato da Pallotta e Monchi è un danno non indifferente

  3. E Dybala? E Matic? P.S. Shomu avercelo oggi con Gasp, non dico titolare ma secondo me in rossa ci sarebbe stato alla grande col mister.

  4. Su alcune cose potresti avere ragione ma su altre no, tra cui determinati acquisti errati vitali per la stagione e soprattutto la gestione di determinati giocatori in rosa incluso dei rinnovi discutibili.

  5. Un dirigente nominato GM che svolgeva le funzioni del DS senza avere specifiche competenze del ruolo quali una capillare conoscenza dei giocatori internazionali ed un’ampia rete di conoscenze tra procuratori, intermediari, scout ed osservatori in particolare del nostro campionato. Dubito avesse anche la capacità di analisi delle specifiche caratteristiche degli obiettivi di mercato tant’è che una delle sue prime operazioni (per fortuna abortita) fu il tentato scambio Dzeko-Sanchez, come se i due giocatori fossero la stessa cosa. Ovviamente la colpa non era sua ma di chi l’aveva posto in quel ruolo senza affiancargli un vero DS o un settore sportivo all’altezza. Fortunatamente per noi, essendo un professionista molto intelligente e che apprendeva alla svelta, dopo il primo fallimentare mercato estivo (Abraham, Vina, Shomurodov e Rui) dove spese una valanga di soldi per giocatori che ne valevano la metà, Pinto è migliorato mercato dopo mercato. Conscio dei suoi limiti, preferì spendere per prestiti e parametri zero piuttosto che scialacquare in cartellini. Il vantaggio per noi fu che al suo addio ci lasciò in eredità poche zavorre. Lo svantaggio fu che Pinto in 3 anni non seppe patrimonializzare la rosa investendo su giocatori giovani e che dopo di lui Ghisolfi dovette rifare mezza squadra nel mercato estivo.

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